Dal trionfo al lager: storia di Rukelie il boxer Rom che sfidò il nazismo

Martedì 15 Marzo, alle 18,00, presso la Feltrinelli di Catania, Mauro Garofalo presenterà Alla fine di ogni cosa – Romanzo di uno zingaro (Frassinelli) affiancato da Giuseppe Condorelli e Paolo Lisi.

alla fine di ogni cosa

Esistono tanti modi per raccontare il Novecento e le sue immani tragedie, ad esempio, raccontandone una alla volta.

Come quella di Rukelie, l'”albero” della box degli anni’30.

La storia di Johann Trollman è quasi un epopea, fatta di umili origini, nasce agli inizi del secolo in una famiglia Sinti, poi l’incontro con la boxe. Un fisico statuario, una forza eccezionale, tanto da meritare l’appellativo Rukelie, albero, appunto. Gli anni ’20 lo vedono trionfare e salire sull’Olimpo dei campioni venerati e inseguiti dagli ammiratori.

Il tempo della vittoria e del successo, dell’amore e della speranza.

Poi il nazismo.

Inizia una parabola discendente che lo porterà nell’abisso e alla morte. 

Le leggi razziali non lasciano scampo al grande Rukelie: gli portano via i titoli conquistati sul ring, “castrato come un cane” per non essere rinchiuso in un campo di sterminio, umiliato, mandato al fronte a combattere per un paese che l’aveva tradito, costretto al divorzio, rinchiuso ugualmente in un campo di concentramento, a fare incontri clandestini per potere avere la propria razione di cibo e, infine, ucciso.

Ma Alla fine di ogni cosa non è una biografia, è un romanzo. Mauro Garofalo, come sanno fare solo i grandi romanzieri, si fonde con il suo personaggio, ne assume lo sguardo e le emozioni, e ci porta nel momento più terribile della storia dell’’umanità, facendoci vivere una vicenda umana bellissima e tragica.

Mauro Garofalo, nato a Roma nel 1974, è cresciuto in Maremma e vive a Milano. Collaboratore de Il Sole 24 Ore-Nòva, insegna Scrittura presso il Centro Sperimentale di Cinematografia Sede Lombardia. Quando può cammina sulle Dolomiti, fa boxe in una palestra popolare.

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