Convegno dell’Accademia italiana cerimoniale, immagine e comunicazione

Tema d’apertura:  “Il cerimoniale e la comunicazione: fattori di sviluppo per un principio di legalità”. Il meeting si è svolto all’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania

 

Il convegno inaugurale dell’Accademia italiana cerimoniale, immagine e comunicazione (Aicic) sul tema “Il cerimoniale e la comunicazione: fattori di sviluppo per un principio di legalità” si è svolto nella sala conferenze dell’Istituto  Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania. Ha dato il benvenuto Daniela Di Piazza, dirigente scolastico dell’Istituto, evidenzia “la sinergia della scuola con le istituzioni, focalizzando il problema dell’affermazione dell’essere e del comportamento, poiché la forma è il contenitore della sostanza, ed è quello che ci induce ad essere”; e Francesco Raneri, presidente nazionale Aicic osservando “Il cerimoniale parte dalla scuola, è da lì che partono le buone maniere e l’input per una buona crescita ed educazione” continua “bisogna scommettere e occorre un pizzico di passione” e cita la frase di Rita Levi MontalciniRare sono le persone che usano la mente, poche quelle che usano il cuore, ma pochi che usano entrambi” e fa notare spesso l’incapacità dell’uomo è non ascoltare.

L’educazione non è un mestiere, ma sapersi comportare e ripropone le riflessioni di S. Agostino “Le parole insegnano … solo i fatti danno credibilità”. In apertura l’allievo dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Vincenzo Bellini” Catania Salvatore Brischetto, trombettista allievo del prof. Antonio Torrisi, ha eseguito l’Inno di Mameli, il dirigente scolastico tiene a sottolineare il momento significativo dell’inno, “con l’auspicio che “L’Italia s’è desta”, sia un input: l’orgoglio di sentirsi nazione per il benessere della società e voi giovani, oggi siete i carbonari di questa secolo, ma tutto ciò passa attraverso il principio di legalità”. Il convegno è stato patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sono intervenuti gli illustri relatori: Silvana Genova, capo del Cerimoniale Presidenza Regione Siciliana, ha spiegato “Il cerimoniale riguarda la vita di rappresentanza ufficiale e diventa regola delle relazioni pubbliche, osservando il principio di trasparenza secondo le normative vigenti”; spiegando l’evoluzione del cerimoniale, definizione antiquata, chiarisce adesso esiste il Cerimonialista: il personaggio, il protagonista, l’artista. Importante è la comunicazione interna, poiché come una catena di montaggio in cui c’è il capo deve interagire con quella esterna. E’ necessario avere un codice di linguaggio condiviso che comprende regole di etica morale, così si potranno sviluppare protocolli di intesa con le istituzioni, eventi nazionali e internazionali per un fine comune: lo sviluppo e la crescita dei propri Paesi. Analizzando il codice di comportamento dei dipendenti pubblici, si rifà anche al codice contro le molestie sessuali, che comprende anche i settori del linguaggio tra dipendenti e pubblico.

Una giornata significativa all’insegna del cerimoniale, regolamentato da norme: DPCM 2006 integrato e modificato dal DCPM 2008, infatti le competenze sono dettate dalla legge 400 del 1988; nel Cerimoniale dei Ministri, è stato istituito il Dipartimento del Cerimoniale di Stato presso il gabinetto del Ministro della Difesa, in cui opera l’ufficio che coordina il cerimoniale militare d’intesa con lo Stato Maggiore della Difesa. Presso il Ministero degli Affari esteri, il cerimoniale diplomatico cura i rapporti tra le istituzioni della Repubblica Italiana e i rappresentanti degli Stati Stranieri.

 

Luigi Ciampoli, Procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Roma, ha sottolineato “Il cerimoniale è propedeutico al contrasto tra politica e magistratura, ed è la soluzione del problema con il rispetto dei propri ruoli” accostando cerimoniale con la buona educazione, ed è collegato al principio di legalità. È fondamentale il binomio procedura e diritto sostanziale con il suo cerimoniale procedurale, che ha la sua ratio come indossare la toga:  l’affermazione di essere, che afferma il principio di legalità e l’uomo così abbandona la sua  natura fragile, è un abito che resta ed è un processo di immedesimarsi nel personaggio con i suoi doveri. Attraverso argomentazioni ricche di valore ci riporta ai valori della famiglia; il cerimoniale è anche un richiamo all’ordinamento costituzionale, alla parità di trattamento di tutti i cittadini rispetto alla legge: “vivere onestamente; il nostro Codice Penale è fatto per gli angeli, ma dobbiamo adattare il codice a coloro che delinquono”. A conclusione del convegno l’intervento di Teodoro Giovanni Risino, Generale di brigata della Guardia di Finanza, e le testimonianze di alcuni studenti delle scuole primarie “V. da Feltre”, “G. Carducci”,  e secondarie “K. Wojtyla” (Hamadou Kande “il sorriso rende una persona trasparente, l’accoglienza è creare un rapporto tra chi accoglie e quello che è accolto”) e dell’Università Federica Faro, Dipartimento di Scienze politiche e sociali, sul cerimoniale nelle scuole. Simona Carfì, psicoterapeuta, ha dato un interessante contributo sulla comunicazione, spiegando il rapporto che si istaura tra madre ed embrione. In chiusura Pino Santangelo, segretario nazionale Aicic, ha offerto al dirigente scolastico e  ai relatori il volume dal titolo “Associazionismo, sussidiarietà ed etica” edito Santangelo Editore, chiarendo: “sussidiarietà e legalità debbono convergere nel principio dell’etica”. Sono pervenute le lettere di Angelino Alfano, Ministro dell’Interno presidenza del Consiglio dei Ministri, Francesco Galetta, Dirigente ufficio onorificenze ed araldica Presidenza del Consiglio dei Ministri, Artis Bertulis, Ambasciatore della Lettonia. Per lo staff di presidenza Accademia Aicic hanno partecipato: Santo Amarù, Vicepresidente vicario, Antonio Bordi, Vicepresidente, Pino Santangelo, Segretario, Gabriella Buffardeci, Tesoriera e Daria Ciccia.

Durante la manifestazione un parterre ricco di dirigenti scolastici e operatori del settore, fra le Autorità e  istituzioni: Marco Dell’Arte, dirigente Commissariato Polizia di Stato di Lentini, Paparo Lorena, in rappresentanza del Questore di Catania, Pulvirenti Antonino, Capitano di fregata ufficio stampa Maristaeli, Ridolfo Massimo, Caposervizi comando Base aeromobili G. Costiera Catania, Maruccia Cosimo, Generale Polizia stradale dirigente compartimento Sicilia Orientale, Capodicasa Antonio, dirigente polizia stradale Siracusa, Don Stefano Coco, presidente Anac, Micheletti Renato, Comandante base aeronautica Maristaeli, Dott.ssa Antonina Latino, Maurizio Maggio, Tenente Colonnello (in rappresentanza del Comandante Sicuso di Sigonella), Ferrara Luigi, L.ten capitaneria di porto di Catania, Lorefice Vincenzo, presidente comitato provinciale Unicef Catania, Di Paola Nunzio Santi, Console della Lettonia, Calì Chiara, Console di Malta, e Bizzarro Arturo Console della Grecia che chiosa “Giornata significativa, gli argomenti trattati sono alla base delle buone maniere e del successo di tutte le manifestazioni”. Hanno collaborato al raffinato ed elegante pranzo dell’Alberghiero “Karol Wojtyla”, insieme agli allievi, i docenti Galati Alfio, Sapienza Giovanni, Leonardo Francesco, Torrisi Orazio, Sergio Perricelli e il prof. Carmelo Bucceri che ha coordinato il cerimoniale e la prof. Emilia Scalia; gli assistenti Musumeci Giuseppe, Quattrocchi Salvatore, Patanè Katia e Florio Davide. Il dirigente scolastico Di Piazza chiude la manifestazione ringraziando i presenti e soprattutto il personale della scuola. Il fil rouge della giornata è il richiamo ai valori, che sono caduti, e anche trasmettere il diritto alla legalità in una società permeata da illegalità e la scuola è il bacino dia accoglienza dei giovani che si formano e  ad qui parte il senso di cittadinanza, che induce il giovane a guardare gli altri e non solo se stesso”

 

 

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