Concerto delle Red Quartet nel salone del Municipio di Catania

Nell’ambito dell’iniziativa “Municipio aperto” voluta dal Sindaco Bianco, il quartetto di ragazze ha estasiato i numerosi convenuti  con gradevolissime melodie classiche e della tradizione popolare. 

red uno

Le Red Quartet sono un gruppo musicale attivo a Catania e provincia da qualche tempo e che sta riscuotendo, per la raffinatezza delle esecuzioni e per la varietà armonica dell’ensemble, considerevole successo.
Composto dall’arpista Maria Luisa Sacco, da Valentina Scuto al violoncello, dalla violinista Marianna Musumeci e dalla cantante lirica Carla Basile, si esibisce sovente in occasioni importanti e di grande richiamo; ciascuna delle protagoniste ha anche propria vita musicale e artistica, in altre realtà.

Oltre le qualità artistiche, si caratterizzano anche visivamente per le “mìse en rouge” nonché, e ciò fa sempre piacere per un fatto meramente estetico, per la femminil bellezza.

Tornate ad esibirsi la mattina di domenica 11 febbraio, festività dei Patti Laternanesi e della Madonna di Lourdes, nello scenografico salone “Bellini” del palazzo municipale di Catania, aperto nuovamente al pubblico per laudevole iniziativa del primo cittadino etneo Enzo Bianco (il quale conta di ripetere, visto il grande successo, l’esperienza in aprile), a visite guidate e concerti di rilievo, le Red Quartet hanno deliziato il numerosissimo, anche se composito, pubblico dei convenuti, con un repertorio classico, da Schubert a varii autori della tradizione, con pezzi per archi e per voce solista;  altresì hanno intrattenuto con celebri pagine come “Musica proibita“, l’Ave Maria schubertiana, per finire con due canzoni della tradizione napoletana che sono entrate nel loro repertorio e che l’estrosità quasi geniale della violinista Marianna Musumeci e la voce da soprano leggero, con stacco studiato di note, di Carla Basile (che ha molto giocato sulle pause e sulla parte interpretativa) , hanno reso decisamente  particolari: “I te vurrìa vasà” e “Dicitancello vuje”, per chiudere con il richiesto bis, omaggio alla tradizione siciliana, di “E vui durmiti ancora“. Quest’ultima canzone, come taluni sanno, venne scritta da Giovanni Formisano ed ebbe grande successo cento anni fa, intorno al primo conflitto mondiale (quando persino i nemici austriaci si commossero allorché un soldato siciliano la cantò dalle nostre trincee): è un inno unico d’amore che per convenzione ha sempre cantato l’uomo alla donna che allora era chiusa entro il balcone e la “cassina”: mutate le epoche, può ascoltarsi oggi in una bella versione femminile.

I voli dell’archetto di Marianna Musumeci sono artigianalmente creativi, come le note del violoncello di Valentina Scuto e dell’arpa di Maria L.Sacco: la Musumeci è riuscita nei pezzi per archi a trascinare anche il pubblico meno avvezzo a certe pagine di musica da camera, con una abilità non comune, frutto di intenso studio, “da artigiana della musica”, come ama definirsi: pure, ella è una insegnante di viola e di violino.  Così la voce di Carla Basile ha spaziato dal repertorio lirico alle canzoni più popolari, certo in toni differenti ma sostanzialmente ben riuscendo.

Le iniziative del “Municipio aperto” alla città altro non devono essere, e nelle intenzioni del Sindaco ci pare siano, che un modo di riavvicinare non solo i catanesi ai giojelli architettonici della città, i quali sono proprietà di tutti; ma anche cercare di “educare” (inteso cum grano salis) al Bello, e se un concetto di Bello può pensarsi, esso è insito nella Musica e nella Architettura. Indi ben vengano queste iniziative, per le Red Quartet l’ennesima esibizione nel prestigioso salone comunale: un ottimo rilancio per la loro carriera, che auspichiamo luminosa.

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