Il turco classe ’97, grazie al suo talento, è riuscito a calcare palcoscenici importanti, ma come si è evoluta nel tempo e sino ad oggi la sua carriera?
La Turchia, a livello calcistico, nello specifico nel nostro Belpaese, ha dato il benvenuto, specialmente negli ultimi 10 anni, ad innumerevoli giocatori; i nomi ad oggi più eclatanti sono sicuramente Çalhanoğlu, (perno del centrocampo dell’Inter campione d’Italia), Yildiz (giovanissima ala classe ’05 della Juventus che sta stupendo tutti col suo talento cristallino) e Çelik (terzino destro della Roma).
Ma, a proposito della squadra capitolina, un calciatore turco che fa parte della storia recente del club e che è stato croce e delizia per i tanti tifosi giallorossi, è sicuramente Cengiz Ünder.
Nato a Balıkesir il 14 luglio 1997, Cengiz nasce calcisticamente nelle giovanili del Bucaspor, squadra che attualmente milita nella terza serie turca: vi entra all’età di dieci anni, ma, come anche da lui stesso dichiarato in un’intervista durante la sua permanenza a Roma: “non è stato semplice, perché inizialmente vissi fuori casa senza la mia famiglia. Dopo un po’ di tempo il presidente ha fatto venire lì anche mia madre. Lei e mio padre erano separati in casa e lui è restato dove vivevamo tutti insieme. Io ero un bambino molto tranquillo, che pensava solo al calcio”.
Cengiz che, quindi, ebbe un’infanzia un po’ turbolenta, ma questo non lo ha di certo ostacolato dal voler realizzare il sogno di diventare un calciatore professionista; anzi, lo ha sempre alimentato attraverso le sue fonti d’ispirazione più importanti: “Fino ai quindici anni ho visto il calcio con gli occhi di un bambino. Poi ho scoperto anche altri aspetti di questo gioco e sono riuscito a capire tante altre cose, per questo mi hanno affascinato anche David Villa e David Silva. Messi, però, è unico nel calcio, nessuno può essere come lui”.
Nel 2013 passa ufficialmente alle giovanili dell’Altınordu, squadra che fu acquistata proprio dal presidente del Bucaspor in quella stessa annata; è qui che il non ancora sedicenne Ünder comincia ad esprimere al meglio le sue capacità balistiche, arrivando l’anno dopo ad esordire in prima squadra (che militava nella seconda serie). Nella prima stagione tra i professionisti riuscirà a collezionare 26 presenze condite da 5 gol e 5 assist, sfiorando la possibilità di giocare i play-off per la promozione in massima serie.
Riuscirà però, dopo un’altra stagione su buoni livelli, a salire in Süper Lig, precisamente al Başakşehir, dove si renderà assoluto protagonista in una stagione che vedrà la squadra di Istanbul arrivare al secondo posto a soli quattro punti dalla capolista Beşiktaş, ma che permetterà a Cengiz & CO la qualificazione ai play-off di Champions League.
Le sue prestazioni non sono di certo passate inosservate, tant’è che già durante durante la sua permanenza al Başakşehir arriverà la sua prima convocazione in nazionale (dopo aver ben figurato soprattutto con la maglia dell’Under-19). Esordio che arriverà il 12 novembre 2016 contro il Kosovo; da lì in poi collezionerà altre 50 presenze e metterà a referto 16 gol.
Stagione che, nel frattempo, gli permetterà il tanto meritato salto di qualità: il 16 luglio 2017, infatti, due giorni dopo il suo compleanno, “riceve come regalo” il trasferimento alla Roma, orfana ormai di Momo Salah, trasferitosi in quella stessa sessione di mercato al Liverpool.
Sin da subito il paragone con l’egiziano e la conseguente pressione di media, tifosi e addetti ai lavori, diventano parecchio insidiosi per il neoarrivato; Cengiz, infatti, concluderà la prima parte di stagione senza lasciare il segno, dovuto sicuramente anche a problemi di ambientamento e soprattutto tattici (giocherà appena 3 partite da titolare, tutte dovute al turnover post-Champions).
Lo stesso turco ha affermato che i primi 6 mesi sono stati difficili; ma, una volta apertosi il girone di ritorno, arriva finalmente la svolta: il 4 febbraio 2018, infatti, arriva il suo primo gol in Serie A contro il Verona e da lì fino a fine stagione sfornerà prestazioni che gli varranno le chiavi dell’attacco di Di Francesco, che lo renderà un perno inamovibile al fianco di El Shaarawy e Dzeko.
Concluderà il suo campionato con ben sette gol, tutti nel girone di ritorno, tra cui una doppietta contro il Benevento e, soprattutto, un gol nella vittoriosa trasferta di Napoli nel big match contro i partenopei, conclusosi per 4-2 a favore della Roma.
Una partita che, però, rimarrà iconica e viva nella memoria del turco (e chiaramente in quella di tutti i tifosi giallorossi), è sicuramente quella valevole per i quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona.
All’andata gli uomini di Di Francesco vennero surclassati per 4-1 dall’armata blaugrana dell’idolo di Cengiz Leo Messi e di Suarez, ma che vide soprattutto non uno ma ben due autogol tra le fila capitoline, rispettivamente di capitan De Rossi e Manolas. In quella partita il turco non era disponibile a causa di un infortunio alla coscia, non potendo, quindi, essere d’aiuto alla causa giallorossa; riuscirà però a recuperare giusto in tempo per il match di ritorno.
Nella partita dell’Olimpico, la Roma è ormai consapevole di non avere più nulla da perdere: difatti sin da subito parte forte con il gol di Dzeko al sesto minuto, poi il rigore nel secondo tempo di De Rossi, portando il risultato complessivo sul 4-3. Arrivati a quel punto, le speranze dei tifosi della Roma e anche di molti imparziali cominciano a rivivificarsi, consapevoli che non sia un’impresa impossibile battere una corazzata (apparentemente) inarrestabile come il Barcellona.
Al minuto 73 arriva finalmente il momento l’ingresso in campo di Under, in quella che è stata fino a quel momento la partita più importante da lui giocata: nove minuti dopo, viene concesso un corner alla Roma, di cui s’incaricherà lo stesso calciatore turco; mette la palla in area, dove Manolas, più lesto di tutti, colpisce di testa, portando la Roma sul 4-4 e facendo venire giù tutto lo stadio. Secondo il regolamento di quella stagione di Champions, il gol in trasferta messo a segno all’andata dalla Roma ha permesso, con questo pareggio, una storica qualificazione in semifinale; per una sera, Cengiz ed i suoi compagni sono stati protagonisti di un’autentica impresa calcistica. Da quel momento, l’ala turca sarà uno dei giocatori più amati della squadra, anche per via della sua grande umiltà e il suo duro lavoro.
Nelle due successive stagioni all’ombra della Capitale, però, qualcosa comincia a cambiare in negativo: Cengiz subirà un brutto infortunio nella partita di ritorno contro il Torino di Mazzarri, dove sarà costretto ad essere sostituito dopo appena sei minuti di gioco per via di una lesione al retto femorale sinistro, che lo costringerà a stare fuori per almeno un paio di mesi. Una volta rientrato, però, riuscirà a giocare una sola partita da titolare, mentre nelle entrerà sempre a gara in corso.
Nell’annata successiva, una volta arrivato in panchina Paulo Fonseca al posto di Di Francesco, le cose vanno gradualmente peggiorando: inizia bene il campionato, andando a segno contro il Genoa, giocando 90 minuti e dando l’impressione di essersi lasciato alle spalle l’infortunio della stagione precedente. Sfortunatamente, però, durante la pausa nazionali di settembre, Under va nuovamente ko, stavolta per un infortunio al bicipite femorale della coscia destra, rimanendo fermo ai box per quasi due mesi. Quest’infortunio è quello che, probabilmente, ha portato Fonseca a non considerarlo più inamovibile, portando Cengiz a doversi accomodare in panchina per diverse partite, specialmente nel periodo della ripresa del campionato dopo la pandemia di Covid-19.
Al termine della stagione, il calciatore turco viene considerato fuori dai piani tecnico-tattici della Roma; ne consegue quindi la sua cessione in prestito in Inghilterra al Leicester, nella speranza che potesse ritornare ai fasti della prima stagione alla Roma e che, per le Foxes, possa esser arrivato quel giocatore in grado di riuscire a sostituire il sempre amato Mahrez (andato al Manchester City la stagione precedente e mai degnamente sostituito).
Queste speranze, anche, in questo caso, sono state del tutto estinte: Ünder collezionerà qui diverse panchine, oltre a nuovi infortuni che lo costringeranno a saltare innumerevoli partite. Inoltre, proprio nelle ultime giornate, non verrà nemmeno convocato, a testimonianza del fatto che la società non abbia mai puntato sul serio sul ragazzo. La sua stagione terminerà con un totale, tra tutte le competizioni, di 19 presenze e appena 2 gol, mentre il Leicester terminerà 15° in campionato, non paragonabile chiaramente a quello svolto 5 anni prima, che vide la vittoria delle Foxes in Premier League.
Ünder, a fine stagione, tornerà a Roma, ma solo di passaggio: infatti ad inizio luglio del 2021 passerà ai francesi dell’Olympique Marsiglia in prestito con diritto di riscatto; e, a proposito di riscatto, sembra proprio che qui possa realizzarsi per lui: Jorge Sampaoli riuscirà a ritagliare su misura uno spazio che, secondo lui, potrà calzare a pennello sul turco. Insieme all’ex Napoli Milik e la leggenda de l’OM Dimitri Payet, l’allenatore argentino lo porterà ad esprimersi al meglio delle sue potenzialità. Lo stesso Sampaoli, in più di un’intervista, ha sempre avuto parole al miele nei confronti del turco, definendolo un “giocatore fondamentale per il progetto OM”
Anche qui certamente non mancheranno gli acciacchi e gli infortuni, ma non andranno mai a compromettere una stagione più che positiva, conclusasi con un totale di 47 presenze e 13 gol, tornando protagonista e risultando decisivo nella conquista del secondo posto in campionato, dietro un PSG, come ogni anno, irraggiungibile.
A detta sua, Marsiglia è diventata “la sua nuova famiglia” e l’essere andato via da Roma “è stata una delle decisioni migliori che abbia mai fatto”.
Anche nella stagione successiva si confermerà titolare inamovibile, nonostante il cambio di allenatore: infatti in panchina, al posto di Sampaoli, vi siederà Igor Tudor (ex giocatore della Juve ed ex allenatore, tra le altre, di Lazio, Verona e Udinese), anche se Ünder non sarà incisivo come la stagione precedente (chiuderà la stagione con appena 5 gol fatti tra Ligue 1, Coppa di Francia e Champions).
Nonostante l’amore dei tifosi marsigliesi nei suoi confronti (dimostrato attraverso striscioni a lui dedicati), inspiegabilmente, nell’estate del 2022 Cengiz ritornerà in patria, venendo ceduto al Fenerbahçe a titolo definitivo; cessione che ha permesso alla Roma di ricavarne 3 milioni di euro per via di una percentuale sulla futura rivendita sul giocatore.
Dopo appena 5 giornate, l’ala si ferma nuovamente per via di nuovi problemi al muscolo femorale, che lo costringono a non vedere il campo per circa un mesetto, prima di tornare e farsi male nuovamente per circa due settimane. Ma, dopo essersi ripreso ed esser stato diverso tempo in panchina, lo scorso 7 gennaio, nella partita tra Istanbulspor e i gialloblu, il numero 20 sfodera una delle prestazioni più importanti della sua carriera; annichilisce la squadra di casa con un poker che permetterà al Fenerbahçe di vincere con un netto 5-1.
Questa goleada gli permetterà di arrivare a fine stagione a 9 in campionato; ciononostante, dovrà vivere la continua alternanza col connazionale Kahveci, anch’egli ala destra, godendo comunque dell’appoggio İsmail Kartal, allenatore della squadra turca.
Cengiz Ünder attualmente è ancora di proprietà dei Sarı Kanaryalar (i canarini gialli), ma quest’anno, visti anche i nuovi acquisti (tra cui l’ex Newcastle Saint-Maximin ed En Nesyri, prelevato dal Siviglia) non sta riuscendo ad imporsi sotto gli ordini dello Special One José Mourinho, il che lascia supporre che, con molta probabilità, nel mercato di gennaio possa essere ceduto altrove.
Il suo talento è chiaramente indiscutibile, ma gli infortuni, che lo hanno falcidiato durante la sua carriera, ne hanno compromesso la costanza; nonostante ciò, ancora l’età anagrafica è dalla sua parte. Di conseguenza, il tempo è dalla sua parte per riprendere in mano la sua carriera e risultare nuovamente decisivo, un po’, come già detto, come nell’assist fornito a Manolas nei quarti di finale di Champions del 2018 contro il Barcellona, uno dei ricordi più belli nella storia della Roma.