Catania, violenza sulle donne: in piazza Duomo info point della Polizia di Stato “Questo non è amore”

Il prefetto Sammartino e il questore Francini “serve una maggiore consapevolezza per una profonda trasformazione culturale”

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A Catania sfilano le donne nella giornata mondiale contro la violenza di genere, con lo slogan “noi donne vogliamo la libertà di vivere” e ancora altre manifestanti scrivono “la mia libertà non si vende”, ricordando le 106 vittime di femminicidio del 2018.

Bandiere a mezz’asta anche in Municipio, il sindaco Salvo Pogliese e l’assessore alle Pari Opportunità Barbara Mirabella hanno comunicato “l’Amministrazione comunale vuole dare un messaggio altamente simbolico, in relazione al tema della violenza di genere”.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lancia il suo messaggio “Aiutare a superare le reticenze” e il Governo vara il “codice rosso” per dare priorità assoluta alle denunce delle donne maltrattate, molestate, twitta il Ministro dell’Interno Matteo Salvini.

La lista dei casi in questo genere è lunghissima e le statistiche parlano chiaro: omicidi consumati nei contesti familiari, per mano di mariti o partner, ex o altri familiari. Le sentenze ci dicono che sul totale delle condanne per omicidi di donne, l’85% sono classificabili come femminicidio, perché avvenuti in ambito familiari o all’interno di relazioni sentimentali poco stabili. Nel 2017 sono state 2.018 le sentenze definitive per violenza sessuale, 1.827 quelle per stalking.

La Polizia di Stato a Catania, in piazza Duomo, si mobilita e partecipa all’iniziativa di sensibilizzazione con il camper della campagna informativa “Questo non è Amore”, anche attraverso la testimonianza dei genitori di alcune vittime. I poliziotti della Questura di Catania e i volontari dell’associazione Thamaia hanno incontrato i cittadini catanesi, studenti ai quali è stato illustrato il semplice processo di segnalazione e di denuncia di tutti quegli atteggiamenti che, dietro le fattezze di sentimenti affettivi, celano la pericolosa presenza di spinte alla violenza.

La Questura, nella provincia, partecipa attivamente e ha raccolto 105 denunce, purtroppo si segnala un  aumento rispetto al 2017; le notizie arrivano dalla “rete istituzionale” composta da pronto soccorso, Procura, Forze dell’Ordine e associazioni. La fascia di età di chi denuncia va dai 30 ai 50 anni, ma anche le ragazze chiedono aiuto.

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A rendere la propria testimonianza di massimo impegno, personale e professionale, non è voluto mancare il Questore di Catania Alberto Francini che, sceso in piazza con i genitori delle vittime insieme al Prefetto Claudio Sammartino, ha sottolineato l’importanza di iniziative come quella della Polizia di Stato che siano finalizzate a una chiara presa di coscienza del problema della violenza di genere, affinché nessun indizio che possa lasciar presagire l’insorgere di comportamenti aggressivi sia lasciato all’indifferenza. “Serve una maggiore consapevolezza”, crimini e violenza vanno combattuti senza tregua dalle istituzioni, commenta il prefetto Sammartino, “esiste una grande capacità di lavoro e attenzione nel contrasto, nella prevenzione da parte delle Forze di Polizia e istituzioni, che però non può prescindere dal coinvolgimento dei ragazzi e delle famiglie. Puntiamo sulla freschezza e capacità di verità dei giovani”. Il questore Francini ribadisce “la Polizia ormai da anni è attenta al fenomeno e ha un’alta specializzazione all’interno dell’anticrimine e misure di prevenzione per contrastare la violenza di genere”. Continua con enfasi “abbiamo personale specializzato che segue le denunce e le persone, insieme agli assistenti sociali e a una Magistratura che a Catania è particolarmente attenta al fenomeno”

Graditi testimonial: Giuseppe Valenti padre di Veronica, uccisa nel 2014, Vera Squatrito mamma di Giordana Distefano uccisa a Nicolosi nel 2015 e Giovanna Zizzo madre di Laura Russo uccisa per mano del padre nel 2014; al loro coraggio e impegno sociale, il questore Francini e il prefetto Sammartino, hanno dedicato un omaggio floreale, a dimostrazione della riconoscenza delle Istituzioni e, in particolare, della Polizia di Stato con cui esiste un profondo legame di collaborazione nell’attività di formazione e di informazione.

E donne sono anche le componenti dello staff che nella Questura di Catania costituiscono l’Ufficio Minori e Vittime Vulnerabili della Divisione di Polizia Anticrimine: al loro impegno si devono i risultati nella lotta a quest’odioso fenomeno che, nel solo 2018, ha visto ben 72 casi segnalati, di cui 44 sono stati risolti; 33 sono state le persone denunciate, tra le quali 9 stranieri e, purtroppo, 2 minorenni; 18 gli arresti e, tra essi, 13 sono stati effettuati in flagranza di reato. Accanto ai numeri della repressione, però, rimane da considerare anche l’attività preventiva che ha visto ben 53 ammonimenti del Questore emessi nel solo 2018.

Per segnalare rivolgersi allo 0957367661, risponde l’Ufficio Minori e Vittime Vulnerabili della Divisione di Polizia Anticrimine dalle 8 alle 14, nei giorni feriali; allo 0957223990 il centro antiviolenza Thamaia; all’1522 il Numero Gratuito di Aiuto, in caso di violenza sulle donne. In casi urgenti, il 112, Numero Unico Europeo.

L’assessore comunale ai Servizi Sociali Giuseppe Lombardo sta promuovendo un tavolo permanente, in rete, tra Comune, associazioni, Autorità Giudiziaria e Forze di Polizia, per monitorare continuamente il fenomeno, nel segno della prevenzione.

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