Catania, Teatro Stabile: chiusi gli uffici alle Ciminiere a causa del maltempo

Il Cda, la direzione e i lavoratori chiedono all’Assemblea dei Soci l’assegnazione di una più consona e adeguata sede

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Il maltempo e la pioggia torrenziale hanno danneggiato gravemente gli uffici del Teatro Stabile di Catania, situati dal 2015 in un plesso delle Ciminiere. Nel pomeriggio di giovedì 4 ottobre, a causa della violenza del nubifragio e del volume dell’infiltrazione, buona parte dell’intonaco si è staccato, il cartongesso frantumato. L’acqua ha allagato stanze e corridoi, bagnato documenti e  computer, cavi e fili, ormai  inservibili. Di fatto i locali non sono utilizzabili, tanto da rendere immediatamente necessaria la loro chiusura. Né sarà possibile ripristinare in tempi brevi la già precaria funzionalità della struttura, la cui inadeguatezza è stata più volte sollevata in questi anni dalla dirigenza e dai lavoratori, sia sotto il profilo logistico che della sicurezza.  Com’era prevedibile, la calamità naturale ha avuto facilmente ragione della debole e usurata costruzione, rendendo non più procrastinabile il trasferimento dei dipendenti in altra e più adeguata sede. Un’emergenza che vede il Cda, la direzione e i lavoratori fare fronte unico nel chiedere all’Assemblea dei Soci di risolvere un problema annoso e provvedere all’assegnazione di una nuova ed efficiente collocazione degli uffici. Senza contare la spesa sopravvenuta per sostituire gli indispensabili arredi e strumenti di lavoro andati perduti. 

Già altre volte la pioggia si era infiltrata nel plesso delle Ciminiere causando danni e disagi, ma questa volta lasituazione è apparsa subito più grave e drammatica, perché le condizioni del fabbricato si sono via via ulteriormente deteriorate per la carente manutenzione di cui soffre l’intero centro fieristico di viale Africa. Per effettuare l’orario di lavoro i dipendenti dello Stabile hanno sopportato quotidianamente enormi sacrifici, in considerazione della crisi finanziaria e gestionale da cui l’ente si sta faticosamente e virtuosamente riprendendo. I lavoratori hanno fatto di necessità virtù, ma è innegabile il degrado in cui versano i locali delle Ciminiere destinati allo Stabile. Altrettanto innegabile è la fruizione sommamente disagevole di una sede nata come spazio espositivo, privo di finestre e con un’aerazione artificiale non correttamente regolabile, anche a causa del cattivo e alterno funzionamento dell’impianto centralizzato di riscaldamento e climatizzazione. Caldissimo in inverno, freddissimo in estate, con una parte dei servizi igienici non fruibile e altri problemi di ordine igienico-sanitario, il plesso non risponde ai requisiti di un luogo di lavoro che possa definirsi tale.

Due considerazioni allora si impongono. Primo: non esiste teatro importante in Italia e in Europa che non abbia una o più sedi di proprietà o assegnate gratuitamente dalle istituzioni. Secondo: affittare locali sarebbe in questo momento per lo Stabile un costo troppo oneroso, in contrasto con l’opera di risanamento in atto. Il Cda, riunitosi lo stesso 5 ottobre nello studio notarile del presidente Carlo Saggio e interpretando anche il pensiero dei lavoratori, ha chiesto pertanto all’Assemblea dei Soci di ottenere senza oneri una nuova sede per gli uffici, consona al prestigio artistico e culturale del Teatro Stabile, per rispetto della sua storia ultracinquantenaria e del ruolo benemerito che ha svolto e continua a svolgere nella società civile. 

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