A Catania il primo trapianto di utero in Italia

L’evento epocale è stato eseguito al Centro Trapianti del Policlinico di Catania. La paziente di 29 anni sta bene e potrà avere figli. Ricordata la generosità coraggiosa della donatrice toscana. Sono circa 70 i trapianti di utero eseguiti nel mondo. chirurgia-intervento-medici-e1548065279939

Un evento storico” per l’Italia: il Centro Nazionale Trapianti (CNT) definisce così il primo trapianto di utero eseguito in Italia, nel Centro Trapianti del Policlinico di Catania in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Cannizzaro, realizzato dopo una ricerca durata 14 mesi e che ha coinvolto tutta la Rete trapiantologica nazionale. L’equipe che ha eseguito il trapianto è composta dai professori Pierfrancesco e Massimiliano Veroux, Paolo Scollo e Giuseppe Scibilia.
La paziente, una donna siciliana di 29 anni nata priva di 
utero a causa di una rara malattia congenita chiamata sindrome di Rokitansky, è in buone condizioni di salute, ma ci vorranno giorni per potere stabilire se l’intervento è effettivamente riuscito. L’obiettivo è quello di permettere alla donna di avere una gravidanza.

Si tratta di un evento storico per la rete italiana, per la trapiantologia italiana e per il Servizio Sanitario Nazionale, che ancora una volta dimostra il proprio livello di eccellenza sotto il profilo scientifico e organizzativo“, ha rilevato il direttore del Centro Nazionale Trapianti, Massimo Cardillo. “Un ringraziamento particolare – ha aggiuntooltre che all’equipe catanese, va alla memoria della donatrice, una giovane donna scomparsa improvvisamente che aveva scelto in vita di voler compiere un gesto di generosità del quale hanno beneficiato ben sei persone“.
A donare l’organo è stata una donna toscana di 37 anni, deceduta per un arresto cardiaco improvviso, che aveva espresso il consenso alla donazione al momento del rinnovo della carta d’identità e che in passato aveva avuto gravidanze terminate con parto naturale.
5f40f5731e0000b60147458fIl processo di donazione è stato coordinato dallo stesso Centro Nazionale Trapianti in collaborazione con i centri regionali di Sicilia e Toscana.

La paziente, osserva ancora il Centro Nazionale Trapianti, è stata selezionata in base alle caratteristiche di compatibilità con la donatrice ed era inclusa in una lista d’attesa di 16 donne giudicate idonee da un’equipe multidisciplinare.
Finora sono circa 70 i trapianti di utero eseguiti nel mondo e descritti nella letteratura scientifica, ma l’80% è stato realizzato grazie a donazioni da vivente. Quello eseguito in Italia è il quarto trapianto al mondo da donatrice deceduta, dopo quello fatto in Brasile e i due negli Stati Uniti.

Secondo i criteri definiti dal protocollo, le potenziali candidate al trapianto sono donne con età compresa tra i 18 e i 40 anni con “anamnesi negativa per patologie oncologiche, assenza di pregresse gravidanze a termine con esito positivo, affette da patologia uterina congenita (sindrome di Rokitansky) o acquisita (atonia uterina postpartum). La sperimentazione italiana prevede che le donatrici siano donne decedute tra i 18 e i 40 anni con assenza di pregressi tagli cesarei ed esclude per ora la donazione da vivente.Nello-Musumeci-
Soddisfazione per l’intervento “motivo di orgoglio per la sanità di tutto il nostro Paese. La testimonianza stessa di un miracolo ‘umano’ che restituisce vita grazie al gesto di estrema generosità di una donatrice. Ai medici e a tutti i professionisti impegnati in questa impresa, i complimenti ed il ringraziamento di tutto il governo regionale e del popolo siciliano” viene espressa dal Governatore Nello Musumeci.
L’Assessore alla Salute Ruggero Razza che riferendosi alle strutture della Regione e al fenomeno del cosidetto ‘turismo sanitario’ verso il Nord sottolinea: “La migrazione non incide oltre 7% ed è in costante decrescita. Speriamo si prosegua così. Perché non siamo secondi a nessuno“.
Per il coordinatore del Centro trapianti della Sicilia, Giorgio Battaglia, “il trapianto di utero è la testimonianza che anche nel Sud c’è una sanità di grandissimo valore e ripaga il lavoro di potenziamento della rete trapiantologica siciliana che stiamo portando avanti con l’impegno di tutti i professionisti del Centro Regionale“.

(fonte adnkronos, dottnet.it)

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