Catania: arriva il “mental coach” De Canio

E’ stato presentato ieri, nella conferenza stampa di Torre del Grifo, Il neo tecnico rossazzurro Gigi De Canio, considerato da molti “mister salvezza”, avendone ottenuto ben 6 con una squadra della massima serie, l’Udinese nel 1999/2000, la Reggina nel 2002/03, il Siena nel 2004/05 e nel 2005/06, il Lecce nel 2010/11 (anche una promozione in A, con i salentini, nel 2009/10) ed il Genoa nel 2011/12.

Allenatore, giocatore e… vincitore
Luigi De Canio nasce a Matera il 26 settembre 1957 e già nel 1987/88 dirige da giocatore-allenatore il Pisticci alla promozione in Interregionale: il “mister” lucano conclude così una buona carriera da calciatore e pone immediatamente le basi di un’interpretazione moderna della guida tecnica. Nell’arco di una carriera ormai più che venticinquennale, non a caso, a partire da quel momento di De Canio si dirà spesso che è capace di coniugare al meglio l’esigenza di dialogo con lo spogliatoio ed al contempo di ferma direzione del gruppo.

Queste le prime dichiarazioni del neo tecnico rossazzurro…

“Sono abituato a dare dei giudizi quando sono dentro le situazioni. Quello che appare da fuori è solo sensazioni. Il Catania da un paio di anni a questa parte rappresenta una società dove si può lavorare bene e dove poter ottenere gratificazioni professionali importanti. Queste sono le motivazioni che mi hanno spinto a dire di sì, io sono un convinto assertore della valorizzazione delle risorse di una società. Questa squadra ha un bagaglio di conoscenze tecnico-tattiche indirizzate in un certo modo. Se io oggi decidessi di cambiare tutto per dimostrare il mio valore sbaglierei. Parto da quelle che sono le conoscenze dei calciatori per trarre il meglio da tutti.”

In ottica Sassuolo….

“La partita con il Sassuolo è la più difficile d tutte. Si pensa che possa essere facile, ma si perde di vista la vera difficoltà del match. A me piace mettere il calciatore nel suo ruolo perchè possa esprimere al meglio le sue possibilità. E’ un momento complicato, ma bisogna fare di necessità virtù. Poi se si vince non diventiamo campioni e se si perde non siamo retrocessi. Non vado mai a vedere le partite delle squadre dal vivo per evitare che si parli troppo. L’ho seguito spesso però in televisione. Dire che tutti i giocatori sono uguali non è vero. Chi dice così mente sapendo di mentire.”

Un “mental coach”….

I ragazzi arrivati nel mercato sono tutti di grande qualità e ognuno a suo modo sarà utile al Catania. Ho la convinzione che subito o dopo saranno sicuramente protagonisti, la medicina migliore la diamo noi. Il “mental coach” sono io. Mi ritengo audace, ho fiducia in quello che faccio e quello che sa fare la società”.

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