Calcio Catania – l’avversario: Paganese in grande forma, che coltiva un piccolo sogno

La formazione campana ha conquistato 13 punti nelle ultime 5 partite. Il miglior ruolino di marcia del girone, con un sogno chiamato playoff da coltivare.

Paganese

Rialzare la testa. Dopo il doppio ko contro Melfi e Lecce, dopo il ribaltone in panchina, dopo le perplessità, le preoccupazioni, i dubbi e quant’altro, il Catania è chiamato a ridestarsi, a cambiare registro, a tornare sulla retta via, alla ricerca del proprio obiettivo stagionale. Si riparte da Pagani, campo complicato in un ambiente particolare, che sinistri ostacoli riserva a chi è bisognoso di punti. Ma è giunto il momento che ai filosofeggiamenti, alle teorie, alle astratte parole si sostituiscano i concreti fatti. Gli etnei hanno a disposizione uno dei migliori organici della categoria, lo si è ripetuto più volte, senza freni, quasi fosse un diktat da portare avanti. La classifica, però, relega i rossoazzurri al di fuori della zona playoff, facendo trapelare nell’immaginario collettivo la possibilità che i buchi neri strutturali di quest’organico possano sovrastare l’innato valore tecnico. E’ una possibilità, non una certezza. Per confutarla serve tornare al successo, riassaporare punti e serenità dopo settimane avare sotto questi punti di vista. Ma la Paganese non è un birillo che attende di farsi saltare, anzi. La Paganese ha costruito, pian piano, un campionato più che discreto e coltiva un piccolo, grande sogno.

Gli azzurrostellatti, come vengono soprannominati, sono la compagine più un forma del campionato. Quattro vittorie ed un pareggio nelle ultime cinque gare, per un totale di tredici punti raccolti, nessuno ha fatto meglio. Dopo la sconfitta interna contro il Catanzaro dello scorso 4 febbraio, nella testa degli uomini di mister Grassadonia è scattato qualcosa. Una “molla” che ha permesso loro di ergersi a mina vagante di una corsa playoff scevra di certezze. Monopoli, Messina, Melfi e Juve Stabia sono cadute sotto i colpi della formazione campana. Solo il Cosenza è stato capace di strappare un punto dal “Marcello Torre”. Ad evidenziare ancor di più il momento da “intoccabili” degli azzurrostellati ci sono le statistiche: appena un gol subito nelle ultime cinque gare, mentre sono dieci le reti realizzate. Sulla carta, la sfida domenicale potrebbe apparire come molto complicata per gli etnei di Giovanni Pulvirenti. Così è, ma a far pensare positivo c’è il rendimento casalingo della Paganese: cinque vittorie, sei pareggi e quattro sconfitte in quindici gare interne, con diciannove reti messe a segno e ben quattordici subite, non proprio un fortino inespugnabile.

Paganese che vuole dire anche ex: oltre all’ultimo in ordine temporale De Santis, a vestire la maglia dei campani ci sono anche Liverani e Carillo, mentre seduto nella “sala dei bottoni” c’è Fabrizio Ferrigno, Responsabile dell’Area Tecnica del Catania durante la scorsa stagione e legato da un profondo legame professionale con Pietro Lo Monaco. Inutile dire come l’uomo di maggior talento della Paganese sia Reginaldo. Il brasiliano ha realizzato otto reti in ventitré partite in questa stagione, di cui una proprio al Catania nella gara d’andata, vinta dai rossoazzurri per 2-1 grazie alle reti di Biagianti e Paolucci. Attenzione anche all’estro di Marco Firenze, trequartista ex Crotone che ha siglato ben quattro gol in appena sei partite e che incarna alla perfezione l’identikit di uomo barometro della squadra, che collega in modo egregio il centrocampo all’attacco, dando sfogo ad una manovra che, nel recente periodo, non si è mai mostrata banale.

Insomma, non una gara semplice per il Catania, forte solo del balbettante rendimento interno della Paganese, ma che dovrà fare attenzione ad una compagine galvanizzata dall’ottimo momento di forma e da una classifica che pone proprio gli etnei a brevissima distanza. Bisognerà tornare a fare il Catania, nel vero senso della parola. D’altronde, un risultato diverso dalla vittoria aprirebbe scenari, se non catastrofici, molto molto preoccupanti. 

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