Le tazzine di caffè più care al mondo, dall’Esmeralda Geisha 601 al Black Ivory Coffee al Kopi Luwak. Il costo varia da 50 a 65 dollari.
La mattina, di solito nelle abitazioni si espande un’aroma di caffè pregnante, accompagnato dal rumore di una moka borbottante. Gustare il caffè è una prerogativa legata soprattutto alla colazione, dopo il pranzo o una bevanda da sorseggiare insieme agli amici. La cantante Fiorella Mannoia ha dedicato una canzone al caffè: “Ammazzo il tempo bevendo caffè nero bollente in questo nido scaldato già dal sole paziente…”.
Oggi la notizia pubblicata sull’agenzia di stampa Ansa che negli Stati Uniti, l’ultimo trend in fatto di ristorazione si chiama ‘cup of joe’, come si chiama negli Usa la bevanda mattutina, può arrivare a costare addirittura 55 dollari, insomma una tazza del prezioso liquido con dei costi esorbitanti. Il motivo è da addebitare al tipo di caffè, coltivato a Panama, particolarmente pregiato che si chiama Esmeralda Geisha 601. quest’ultimo numero fa riferimento al prezzo per oncia della materia prima.
Scopriamo che esiste un altro tipo di caffè, altrettanto costoso, per una tazzina si può pagare anche 50 dollari, è la Black Ivory Coffee, la particolarità consiste dal fatto che i chicchi vengono masticati e ingeriti dagli elefanti thailandesi e, poi espulsi come escrementi. Per ottenere solo un chilo di chicchi, pronti ad essere messi in commercio, l’elefante deve ingerire almeno 33 chili di bacche: nello stomaco dell’animale le bacche vengono digerite ma il chicco resta intatto. L’acidità trasforma poi il gusto amaro delle proteine presenti sulla superficie dei chicchi in un sapore dolce.
Ma il caffè più caro al mondo è il Kopi Luwak, il cui prezzo al chilo varia dai 500 ai 1500 euro e il suo costo in tazzina si aggira intorno ai 65 euro.
Il Kopi Luwak non è un caffè qualsiasi, in quanto la sua aroma è frutto della biofermentazione, trasformando il gusto amaro in dolce. L’artefice di questa trasformazione è la civetta delle palme, detta Luwak, è un marsupiale che si arrampica sugli alberi da caffè e ne mangia i frutti maturi, ma non essendo in grado di digerirli, questi vengono espulsi senza provocare al chicco dei cambiamenti estetici, vengono poi raccolti dal terreno, tostati e insaccati in balle da 20 kg.
Il caffè proviene dalle isole indonesiane di Sumatra, Giava e Sulawesi, e ne viene prodotto annualmente solamente 230 chilogrammi.