Brasilian Jiu Jitsu: Campionato Italiano Open 2015

Tutto pronto per il Campionato Italiano Open di Jiu Jitsu Brasiliano che si terrà  al Palazzetto di Scandicci in provincia di Firenze il 13 e il 14 giugno

Sabato 13 e Domenica 14 giugno 2015 si terrà a Scandicci (Firenze) la quarta edizione del Campionato Italiano Open di Jiu Jitsu Brasiliano con kimono e la prima edizione del Campionato italiano Open NO-Gi (senza kimono). L’Italian BJJ Open 2015 è il più importante torneo di BJJ in Italia e alle gare sono attesi atleti provenienti da tutta Europa.

Anche la Tribe Jiu Jitsu di Catania, capitanata dal Maestro Giuseppe Rodelli della Indoor Club 2.0 con sede a Mascalucia (Ct),  parteciperà alle due giornate di campionato con gli allievi: Giorgio Sapienza (cintura bianca), Sebastiano Fortuna (cintura bianca che lotterà anche in NO-Gi) e Riccardo Parisi (cintura azzurra). I ragazzi tireranno fuori le zanne e gli artigli per poter portare a casa non solo le medaglie ma anche l’European Voucher 2016, il biglietto di partecipazione ai Campionati Europei che si terranno a Lisbona.

Il Jiu Jitsu , che tradotto da giapponese significa “arte dolce” o “arte della cedevolezza” è una delle più antiche arti marziali e  affonda le sue radici in antichi sistemi di lotta indiani e cinesi ma è in Giappone che è stato elaborato e i Samurai ne hanno adottato le tecniche per essere in grado di avere la meglio sugli avversari utilizzando sistemi di difesa e di attacco come la percussione, la proiezione, la leva articolare o lo strangolamento.

Col passare del tempo il Jiu Jitsu tradizionale giapponese ha subito un processo di frammentazione che ha dato origine alle arti giapponesi quali il judo, il karate, l’aikido.

L’origine del Jiu Jitsu brasiliano risale ai primi del novecento, quando il grande maestro di judo e di Jiu Jitsu, Maeda venne incaricato di monitorare lo sviluppo della comunità giapponese in Brasile.

Durante questo periodo il brasiliano Gastao Gracie aiutò Maeda dando così vita ad un sodalizio non solo professionale ma soprattutto amichevole. Maeda insegnò a Carlos, figlio maggiore di Gastao, l’arte del judo e del Jiu Jitsu, Carlos dopo poco tempo si trasferì a Rio de Janeiro dove aprì una sua Accademia.

Colui che diede il maggiore contributo nella diffusione di quest’arte marziale fu comunque Helio Gracie, fratello minore di Carlos, che elaborò il Jiu Jitsu brasiliano portandolo a quello che conosciamo oggi.

Coloro che hanno contribuito alla diffusione al di fuori dei confini brasiliani furono proprio i figli di Helio Gracie , Rickson e Royce; tutti i membri della famiglia Gracie e i loro numerosi studenti hanno poi fondato numerose scuole di Jiu Jitsu nel mondo.

 

L’Accademia Tribe Jiu Jitsu è la prima vera Accademia di Jiu Jitsu Brasiliano Italiana ed è stata fondata a Roma dal maestro Federico Tisi nel 1999 e da allora questa disciplina si è diffusa in tutto il territorio nazionale.

Una bella realtà di questa disciplina è approdata anche in Sicilia grazie ai maestri Giuseppe Rodelli e Salvatore Romeo che insegnano l’arte marziale del BJJ rispettivamente a Catania e a Messina.

La regola fondamentale di questa disciplina recita : “Il luogo per il combattimento è l’Accademia, insieme a chi condivide il vostro stesso interesse, usare la vostra forza e tecnica per altri fini se non strettamente necessario è segno di codardia…siate educati, determinati ed umili, sempre.”

E’ una disciplina che abbraccia diverse età ed anche le ragazze stanno piano piano entrando a far parte di questa realtà che insegna come potersi difendere dai pericoli che si possono incontrare giornalmente soprattutto per strada, i bambini che frequentano i corsi vengono cresciuti con ideali di lealtà, giustizia ed educazione, i ragazzi che si sono avvicinati a questa disciplina vedono il mondo con occhi diversi da quelli con cui potrebbe vederli un così detto “bullo” dei giorni nostri, perché mentre quest’ultimo si scaglia contro i deboli e ricorre alla forza fisica solo per far vedere che è “forte”, gli allievi del BJJ sanno che la vita va affrontata diversamente rispettando se stessi e gli altri, essendo consapevoli non solo della propria forza fisica ma soprattutto della propria forza interiore e della  ricchezza morale che il Brasilian Jiu Jitsu gli infonde nell’anima.

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