Azerbaigian. L’importanza della giustizia per la riconciliazione e il peace-building, 31 anni dopo la tragedia di Khojali

Si è svolta mercoledì 22 febbraio nella Sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama – Senato della Repubblica, la conferenza “L’importanza della giustizia per la riconciliazione e il peace-building, 31 anni dopo la tragedia di Khojali”.Organizzata su iniziativa del Sen. Giuliomaria Terzi di Sant’Agata, Presidente Commissione Politiche dell’Unione Europea del Senato della Repubblica Italiana. Ai lavori, oltre al Sen. Terzi, sono intervenuti  il Prof. Antonio Stango, Presidente Federazione Italiana Diritti Umani – Comitato Italiano Helsinki, il Sen. Salvatore Sallemi, il Consigliere Emanuele Farruggia e S.E. Rashad Aslanov, Ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian nella Repubblica Italiana. 
L’evento è stato organizzato in occasione del 31mo anniversario del genocidio di Khojaly, una pagina di grande dolore per il popolo azerbaigiano, che ha visto, nel pieno della prima guerra del Karabakh, l’uccisione, in una sola notte, tra il 25 e il 26 febbraio, di 613 persone, incluse donne, bambini ed anziani, perite sotto gli spari delle forze armate dell’Armenia, sostenute dal 366° reggimento di fucilieri motorizzati dell’ex Unione Sovietica, o congelate nel tentativo di fuggire in una gelida notte invernale. 

 Gli interventi, avviati dal Sen. Terzi, hanno messo in rilievo il momento di ricordo e l’importanza di rendere giustizia a quanto accaduto 31 anni fa a Khojaly.
Momento di memoria doveroso, quando il mondo vive ancora grandi tragedie. Il Sen. Terzi ha anche ricordato la Dichiarazione Trilaterale del 2020, firmata dai leader di Azerbaigian, Armenia, e Russia, che ha posto fine al conflitto tra Armenia ed Azerbaigian ed ha sottolineato anche l’importanza della lotta alla disinformazione. Ha citato la sentenza del 22.04.2010 della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo relativa a Khojaly e ha evidenziato che “Abbiamo l’onore di ricordare” i fatti di Khojaly, per il diritto internazionale e per la giustizia internazionale.  E’ la giustizia internazionale a fare da deterrente a termine. E’ la giustizia internazionale che si sta rafforzando per l’enormità dei crimini che vengono ricordati, ha concluso il Sen. Terzi.

 Il Prof. Stango nel suo intervento ha evidenziato come Khojaly sia stata una diretta conseguenza della violazione dell’integrità territoriale dell’Azerbaigian avvenuta con l’occupazione dei territori dell’Azerbaigian da parte delle forze armate dell’Armenia. L’incontro del 22 febbraio 2023 si inserisce nel percorso iniziato con la Coalizione di Roma dell’iniziativa “Riconoscere per Riconciliare”, avviata lo scorso anno in questa stessa ricorrenza, quando venne firmata la Dichiarazione della Coalizione internazionale. La Coalizione di Roma è aperta all’adesione di più organizzazioni per i diritti umani e personalità di spicco.

Ad intervenire poi il Sen. Sallemi, che ha messo in rilievo alcuni parallelismi tra la storia azerbaigiana e quella italiana e ha sottolineato l’importanza del ricordo, perché a Khojaly si è trattato di un tentativo di pulizia etnica ed è importante che certi eventi non si ripetano mai più. 

 Il Cons. Farruggia, ha ricordato la sua esperienza nell’ambito dell’OSCE in relazione all’ex-conflitto tra Armenia ed Azerbaigian. Nonostante i tentativi, i negoziati per quasi 30 anni non hanno portato ad alcun risultato. Il Consigliere ha anche menzionato le conseguenze drammatiche dell’occupazione armena dei territori dell’Azerbaigian, come il milione di rifugiati e profughi azerbaigiani che per tre decenni non hanno potuto far ritorno alle proprie case e ha citato la confessione trapelata in un’intervista dell’ex-Presidente dell’Armenia Serzh Sargsyan al giornalista britannico Thomas de Waal, dove di fatto ammetteva le responsabilità dell’Armenia per il massacro di Khojaly. Il Consigliere ha anche definito tale tragedia come una pulizia etnica contro gli azerbaigiani, accompagnato da massacri similari in altre città e villaggi azerbaigiani nello stesso periodo e ha infine ricordato il ruolo importante che i Tribunali Internazionali hanno in situazioni analoghe.

 A concludere i lavori l’Ambasciatore Rashad Aslanov, che, dopo aver ringraziato relatori e partecipanti, ha evidenziato ancora una volta l’importanza di parlare della realtà: a Khojaly si è svolto un genocidio, che ha coinvolto la parte più debole della popolazione, i bambini, gli anziani. La Dichiarazione Trilaterale del 2020, ponendo fine al conflitto del Karabakh, ha creato le opportunità per la normalizzazione dei rapporti interstatali tra l’Azerbaigian e l’Armenia. Porre fine all’impunità è essenziale non solo ai fini della responsabilità penale individuale per crimini gravi, ma anche per la giustizia, la pace, la verità, la riconciliazione e i diritti umani delle vittime. Inoltre, il riconoscimento e la difesa della verità sono importanti non solo per alleviare il dolore delle vittime, ma anche per garantire che tali genocidi non si ripetano mai più.

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