Antonio Mercurio porta nel mondo la bellezza e le storie della tradizione partenopea con i suoi burattini

I burattini, amati personaggi per i “bambini” di ogni età! Abbiamo bisogno di magia, di sognare …VIVA PULCINELLA!

Gli abitanti di SAPRI conoscono bene Antonio; la sua è una lunga storia d’amore per la sua famiglia e per le tradizioni popolari che hanno il loro culmine ed input nelle vicende narrate che la famiglia MERCURIO mette in scena con i loro burattini che sono i veri protagonisti!

Questo loro lavoro è senza ombra di dubbio di alta valenza culturale oltre che artistica: mantiene viva la tradizione della commedia dell’arte. La nascita delle marionette e dei burattini risale all’antica Cina, la tradizione del teatro dei burattini MERCURIO s’ innesta in questo lungo trasfigurare artistico iniziato secoli prima. Negli anni 30 CIRO MERCURIO e suo figlio VINCENZO allietavano le piazze l’uno nel ruolo di macchiettista, l’altro in quello di giocoliere, ma proprio in questo periodo inizia la collaborazione con la famiglia Ferraiolo detentrice di un teatro di burattini di fama nazionale tanto che, poco prima della pausa forzata causata dalla Grande Guerra, realizzavano spettacoli anche per il re, come testimonia una locandina datata al 1914.

In piena epoca fascista Mussolini opera un attento programma di controllo dei mezzi di comunicazione e lo fa con il metodo del bastone e della carota: da un lato sovvenzionamenti per le rappresentazioni che piacevano al regime, dall’altro la censura, anche gli spettacoli di marionette e burattini non ne erano immuni: nella fattispecie, venne loro vietato di occuparsi della guerra poiché essi erano ritenuti un settore troppo “frivolo” per trattare l’argomento. È solo al termine della guerra, in un momento di impegnatissima ricostruzione anche artistica, che il Teatro Mercurio approda per la prima volta a Sapri; siamo nel 1948. In questo clima l’arrivo del teatro di burattini non può non segnare una nuova opportunità culturale per gli abitanti della cittadina, tanto più se vista alla luce di un repertorio che, come abbiamo visto, comprende anche opere importanti della drammaturgia; il successo è enorme tanto che Sapri diventa una tappa fissa dei Mercurio, i quali, negli anni iniziano a dividersi le piazze con i Ferraiolo e tra loro; tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70 Roberto Mercurio, figlio di Ciro, acquisisce a sua volta la licenza e si vede assegnata, tra le altre, proprio la piazza saprese: inizia così la storia del teatro dei burattini Fratelli Mercurio destinata ad animare i sogni di molte generazioni di bambini non solo della cittadina, ma anche di altre parti della Campania e d’Italia, in un’epoca in cui Sapri diveniva sempre più ambita meta turistica.

Ad oggi gli spettacoli che hanno per protagonista Pulcinella sono ciò che si potrebbe definire in maniera piuttosto evidente una macchina del tempo che riporta gli spettatori a un’epoca artistica più artigianale di scenografie bidimensionali dipinte su stoffa e che fa toccare con mano un passato che, come abbiamo visto, va dalle leggende rinascimentali alla Commedia dell’Arte, dal teatro goldoniano – riformista o meno – agli esiti più recenti e luminosi del teatro napoletano di Petito e Scarpetta; un vero e proprio bagaglio di conoscenze chiuso nel mondo di Pulcinella e chi lo anima che, oggi, è Antonio Mercurio, figlio di Roberto e nipote di Ciro, il quale negli anni ha sempre più spostato la propria attenzione su Sapri fino a trasferirvisi stabilmente: il teatro Mercurio è quindi col tempo diventata presenza sempre più ferma nell’immaginario collettivo della cittadina, tanto di chi è diventato grande con quegli spettacoli, quanto di chi ci sta crescendo ora, con la certezza che tutto il patrimonio culturale che da esso viene divulgato difficilmente possa giungere da altri mezzi e canali; c’è una storia secolare che Ciro Mercurio ha iniziato a tenere viva e che oggi tiene viva Antonio, una storia vicina al nostro cuore e alla nostra identità e che per proseguire ha bisogno di piazze e di cura e che fa del teatro di burattini un mezzo comunicativo importante non solo in supporto al bagaglio culturale dei bambini, ma anche degli adulti. L’impegno di Antonio, infatti, non si esaurisce nell’organizzazione e della rappresentazione delle commedie che avviene quotidianamente d’estate e in particolari occasioni di festa durante i mesi inverali, ma prosegue con il restauro annuale dei burattini, ormai antichi, e nella ricerca di artigiani qualificati che possano produrne degli altri da aggiungere alla dotazione del teatro stesso; alacre lavoro di manutenzione, del resto, richiede anche la preservazione degli audio degli spettacoli stessi – ad oggi ritradotti in un idioma più recente – per adattarsi ai cambiamenti tecnologici dei supporti atti alla lettura. Risulta di immediata evidenza, dunque, come la qualifica di teatro stabile non possa che essere un gran pregio per la cittadina del Golfo di Policastro, tanto più che consentirebbe a un teatro già comunque ben radicato nel territorio – come si evidenzia dalla partecipazione alle numerose manifestazioni a scopo benefico organizzate da associazioni locali impegnate nel sociale – di diventare ancora di più parte integrante del tessuto culturale saprese, dando nuove opportunità di rilancio economico per i giovani attraverso l’organizzazione di laboratori volti all’apprendimento delle tecniche di movimento delle marionette e della loro stessa costruzione; non più solo occasione di svago per i tanti bambini che amano Pulcinella e per gli adulti che vogliono riprendere contatto con una lunga tradizione antropologica, il teatro Mercurio potrebbe in questo modo diventare promotore e volano di nuove prospettive lavorative che mirino a rinverdire il settore dell’artigianato e di un’arte, quella della Commedia dell’Arte e del teatro napoletano, che ancora oggi il mondo ci invidia; perché il futuro può ripartire dal passato.

Antonio, per le vostre sceneggiature vi servite anche della vostra fantasia o sono tratte da antiche tradizioni?

“Le nostre sceneggiature sono antiche e prendono spunto da celebri autori come Edoardo Scarpetta e Antonio Petito dove prendono spunto anche molti film di Totò e Eduardo de Filippo; abbiamo qualcosa di nuovo ma soprattutto in piazza rappresentiamo la tradizione dell’antica commedia dell’Arte partenopea sono i nostri cavallo di battaglia”.

Amore e passione, questo offre il vostro teatro e le rappresentazioni che portate in scena che ancora oggi fanno innamorare e stupire bambini di tutte le eta’?

“Di questi tempi c’è da lottare molto per mantenere quest’arte attiva ma non ci si arrende mai perché ci nasci e ce l’hai nel sangue oltre la passione diventi un tutt’uno con il tuo teatro non ne puoi fare a meno se non hai passione non puoi fare questo lavoro che sembra facile ma dietro ad uno spettacolo ci sono anni e anni e di duro lavoro calcolare secondi allenarsi e come fosse in quel momento una danza da calcolare secondo per secondo ogni passo e movimento delle braccia e stare in simbiosi con la voce ; basta un secondo che sbagli e non riprendi più lo spettacolo”.

Avete mai fatto interagire i piccoli spettatori  direttamente con i burattini ?

“Prima della pandemia e spero al più presto…. facciamo vari spettacoli nelle scuole dove ogni fine spettacolo insieme con i bambini oltre a fargli vedere il dietro le quinte e svelargli qualche trucchetto raccontare un po’ la storia del teatro di burattini li invogliamo con piccoli laboratori  come costruire piccoli burattini e l’arte della manovrazione”.

Uno dei personaggi più famosi è pulcinella: l’eterno bambino, il birbante che cerca di fregare i suoi padroni ma anche ha un significato recondito: rappresenta infatti il popolo partenopeo che cerca un riscatto dalla miseria ed anela alla propria libertà?

“L’antico pulcinella era diverso sempre triste e pieno di guai e faceva da spalla ad altri attori  poi fu Antonio Petito che lo trasformò in un simpatico e birbante il Pulcinella che conosciamo tutti oggi. Pulcinella è un po’ in tutti noi ed è per questo che ci immedesimiamo in questo personaggio un po’ eroe, un po’ senza peli sulla lingua a modo suo romantico, un po’ combina guai diciamo che oltre al napoletano rappresenta la maggior parte di tutti noi italiani”.

Quanti personaggi sono gli “attori” delle vostre performance e chi sono i più popolari ?

“Noi abbiamo oltre  cento mini attori che usiamo per gli spettacoli oltre ad avere una collezione privata di vari burattini antichi passate tra generazioni. Il principale come tutti sappiamo è Pulcinella poi abbiamo il suo compare la sua spalla Felice sosciamocca che ha il viso di Totò poi ci sono Colombina vari personaggi con vari dialetti dell’Italia abbiamo Trapolino trapoliate siciliano doc, poi il romano, il veneto, il classico guappo di Napoli papiluccio, il naso di cane il nemico numero 1 di pulcinella dove se ne danno di buona ragione e tanti altri ancora che interpretano a seconda della scena il loro ruolo”.

Il pubblico vi segue numeroso; nel loro cuore sanno che la ricerca di svago, quel senso di “magico” stupore soltanto uno spettacolo come il teatro dei burattini potrà dare?

“Fortunatamente sia grandi che piccini rimangono sempre attratti dalla magia dei burattini abbiamo spettatori di tutte l’età il bambino piccolo che ride per le botte i genitori che ridono più dei figli la coppietta che si gusta uno zucchero filato guardando lo spettacolo fino ad arrivare agli anziani che sono i miei preferiti vedere il loro sorriso pieno di nostalgia di tempi passati pieni di orgoglio di aver portato i suoi nipoti a vedere lo spettacolo e quelle risate sincere attente non perdendosi manco un secondo dello spettacolo; il nostro pubblico è composto da spettatori dall’ 1 ai 90 anni e a volte ci è capitato anche chi  i 90 anni li aveva superato di gran lunga”.

Il vostro teatro è molto antico; vogliamo ricordare il nome di suo padre di suo nonno che hanno realizzato i primi spettacoli diamo loro la giusta memoria storica?

“La mia famiglia nasce  ufficialmente  fine anni  40 inizio 50. Tutto è partito da mio nonno Ciro Mercurio che faceva il “macchiettista” cabaret  nelle piazze e un suo collega giocoliere che aveva prima della prima guerra mondiale un teatro di burattini. Con i suoi fratelli decisero di riavviare questa attività lasciata per forza maggiore. Quasi tutti i figli di mio nonno Ciro hanno preso le sue orme Giancarlo, Carmine, Mario, Antonino e mio padre Roberto poi c’è chi, per varie cause, ha dovuto abbandonare e chi ancora vive di questa Arte compreso i nipoti  Mario, Ciro, Enzo, Maurizio, Rosario, Tonino e poi ovviamente io. Per il momento come Mercurio siamo rimasti in Tre mio Zio, che vive  Sorrento, mio cugino, a Salerno ed io che vivo a Sapri. Tra figli che crescono e zii nostalgici che non riescono ad abbandonare quest’arte i teatri aumentano e spero che altre famiglie faranno lo stesso per quest’arte non deve finire ma anzi spero di riempire tutte le piazze italiane e rimpiazzare, anche per poco, un tablet, una TV, un videogioco. Quello che mi riempie di forza e felicità e che ad ogni spettacolo che porto in scena le persone entrano in un mondo pieno di magia e si lasciano dolcemente trasportare abbandonando gli odiosi cellulari: sapere che un bambino invece di perdere la salute sia mentale che fisica davanti ad un video gioco sorride e si diverte assistendo ad un mio spettacolo dove esiste fattivamente un connubio tra cultura e tradizione e commedia e artigianato è una grande soddisfazione. Un sorriso strappato ad un bambino mi riempie il cuore, mi da’ energia, ossigeno e di invoglia a non farmi mai abbattere perché so che questa è la “strada giusta”: combattere per portare quest’arte ancora avanti!  VI INVITO A SAPRI un bellissimo paese del Cilento, dove abbiano la nostra sede principale, ma sia io che la mia famiglia giriamo anche l’Italia e l’Europa dove sempre riscuotiamo grandi successi. I nostri spettacoli sono molto richiesti anche nelle scuole, in intrattenimenti privati, nelle cerimonie, nei   compleanni, nelle feste di piazza: ovunque portiamo gioia! 

A Sapri la mia famiglia ha vissuto fin dal 1948 passando da mio nonno Ciro a mio padre Roberto fino a me che ho preso le redini della azienda in mano e mi sono trasferito a Sapri perché noi siamo originari di Salerno. Spero che quando i miei figli Roberto e Marianna saranno grandi seguiranno le mie “orme” artistiche.

Sapri è un incantevole paese sulla costiera cilentana provincia di Salerno con un bellissimo lungomare e delle bellissime spiagge oltre ad avere tanta storia. Suggerisco di visitare il Borgo antico della Marinella, gli scavi di Santa Croce, la statua della famosa Spigolatrice posta su uno scoglio in mezzo al mare citata nella poesia di Luigi Mercantini che racconta il famoso sbarco di Carlo Pisacane avvenuto qui a Sapri, inoltre si puo’ ammirare la Specola, un’ antico osservatorio posto sul lungomare e percorrere sentieri naturali e tanto altro c’è da vedere… sarebbe difficile elencare tutte le attrazioni di SAPRI. Voglio anche ricordare le famose grotte di Pertosa; l’unica grotta con un fiume navigabile al mondo!

Qui è nata la dieta mediterranea l’alimentazione che tutti il mondo cerca di seguire per la sua genuinità e benessere; la cucina cilentana è molto richiesta abbiamo dei piatti territoriali molto semplici unici con prodotti chilometri 0 abbiamo un mare stupendo pieno di prelibato pescato. I nostri piatti tipici sono numerosi come ad esempio i famosi cavatelli cilentani fatti con il ragù, la pizza cilentana diversa da quella napoletana. Il territorio di SAPRI fa parte del grande parco naturale del VALLO DI DIANO e del Cilento che ci offre i migliori prodotti doc e dop. Qui abbiamo molti ristoranti specializzati in piatti a base di pesce pescato esclusivamente nel nostro territorio.

Vi consiglio di venirci a trovare IO SARO’ QUI AD ASPETTARVI REGALANDOVI UN SORRISO CON I MIEI SPETTACOLI SUL LUNGOMARE DI SAPRI E FARVI, PERCHE’ NO, ANCHE DA GUIDA RACCONTANDO TUTTO QUELLO CHE IL NOSTRO TERRITORIO OFFRE. Un abbraccio virtuale alla Duchessa Chiara Fici per avermi intervistato è stato un piacere e un onore collaborare con Lei saluti e spero a presto di incontrarLa”. 

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