Antonino Gaeta si candida per il Consiglio Comunale a Palermo

Intervista ad Antonino Gaeta presidente della Casa Artè Futurista candidato per il Consiglio Comunale della città di Palermo.

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Intervista ad Antonino Gaeta presidente della Casa Artè Futurista candidato per il Consiglio Comunale della città di Palermo.

Chi è Antonino Gaeta, si presenti ai lettori?

“Il mio nome è Antonino Gaeta, artista, presidente del Movimento Futurista Siciliano Contemporaneo.

Da circa 20 anni, mi occupo principalmente di esplorare il mondo della creatività, ultimamente qualcuno mi definisce: un animatore culturale. Definizione che non mi dispiace. Tutti dovremmo ricoprire un ruolo fondamentale nella nostra società, essere animatori di qualunque cosa sia stimolo all’assopimento del nostro periodo storico.

Ogni presentazione che si rispetti dovrebbe partire con il dichiarare l’anno di nascita, come si diceva una volta, io appartengo alla classe ’76. Io ho quasi 42 anni ,nonostante sia rimasto un grande sognatore, ma sempre con i piedi per terra,  perché, cari amici, i sogni si attuano calpestando la realtà che ci circonda affrontandola”.

La gente, leggendo le prime righe, si chiederà che tipo di vita conduce?

“Una vita normale come tante. Apparentemente normale, come normale e alzarsi ogni giorno in questa nostra amata città e nello scorrere degli anni, voltare lo sguardo e non ritrovare i volti dei tuoi amici. Quelli con cui sei cresciuto, quelli con cui hai vissuto i primi amori, le prime uscite, la prima birra. Amici che conducevano una vita normale, tesa a lottare e a cercare uno spazio reale, insieme a quanti continuano a voler restare nella propria città, tra i propri affetti, nella propria casa costruita con difficoltà e dove tutto il proprio mondo è custodito. Questo, cari amici, ha un prezzo alto nella nostra città!  E se ti occupi di arte ha un prezzo spesso anche maggiore.

Sapete, detto tra noi, un architetto senza lavoro è un disoccupato, un  avvocato senza lavoro è un disoccupato, un pittore, un cantante, un attore di teatro senza lavoro non è un disoccupato ma spesso agli occhi della gente è solo uno che non ha voglia di lavorare!

Eh si cari amici noi siamo considerati tali! Vi faccio una confidenza che rimanga tra noi ovviamente, negli ultimi anni ho esercitato il diritto di non votare! Come tanti! Per mille motivi! Con il Tempo ti rendi conto che quello che credi sia una protesta, ha lasciato spazio ad una voragine sociale, nella quale non ti ritrovi più”.

In quale movimento politico si candida? Perché?

“La mia candidatura personale al Consiglio Comunale, con il partito dei Verdi e del comitato civico Palermo Città Futura a sostegno della candidatura a sindaco di Nadia Spallitta, vuole essere la possibilità, di portare all’interno delle istituzioni di questa città, la voce di quanti vivono una posizione di minoranza culturale, sociale, credo, etnica e di genere anagrafico. Molti si domanderanno perché parlo di minoranza e di cultura, tra l’altro siamo alle porte di “Palermo capitale della cultura”.

Carissimi, Palermo sarà anche capitale della cultura, ma non attenta alle risorse umane presenti.

Noi Siamo la città  dell’accoglienza che non include mai veramente quanti abbiamo vicino, la città della cultura, dei monumenti e non degli artisti viventi, la città della biennale del mediterraneo che non ha una cura scientifica degli artisti del suo territorio. Siamo una città dalle grandi possibilità ma solamente per pochi.

Molti talenti delle arti, concittadini di questa Palermo che fu felicissima, sono costretti a tirare avanti trascinandosi nei call center, per pochi spiccioli, spesso li troviamo dietro un banco a servirci un caffè, talvolta lasciano la città per ritrovarsi a fare i lavapiatti altrove per provare a far conoscere il proprio mondo espressivo forse in contesti meno ostici. 

Personalmente devo ringraziare il contributo emotivo e anche economico della mia famiglia, che ha sostenuto i miei studi, i materiali che mi hanno permesso di sperimentare, gli spazi fisici per lavorare. Lo studio, per esempio, per un pittore è un luogo necessario a raccogliere tutta la concentrazione, ma tutto ha un costo che non sempre può essere sostenuto”.

A tal proposito, mi chiedo, quante strutture confiscate vengono destinate alle associazioni?

“Ahimè’ spesso solo per scambi di favori politicamente scorretti. Ovviamente non faccio di tutta un erba un fascio, ma chi vive in questo tessuto cittadino può comprendere che la mia sia una teoria verosimile, a fronte di realtà associative che danno grandi contributi a questa società. Ma gli operatori dell’arte! Non credete che una città come la nostra abbia il dovere di tutelare queste risorse umane? Vi dicevo, io ho avuto la fortuna di avere una famiglia che mi ha permesso di formarmi culturalmente con ogni mezzo a loro possibile e che continua a starmi vicino.

Continuo ad avere la fortuna di avere un compagno da circa 10 anni, cantautore, costretto a lavorare precariamente in vari call center con contratti LAP, che sostiene le mie scelte e vive con me l’esperienza di casa d’Arte Futurista, un luogo privato che si apre in un contesto urbano cittadino, come quello dello snodo di Piazzale Einstein, a cavallo tra Notarbartolo e Uditore. Dove non abbiamo luoghi di incontro culturale, come spesso accade nelle periferie della nostra città. 

Abbiamo così sentito la responsabilità sociale di aprire le porte di uno spazio privato, personale, dove si svolge la nostra vita creativa ma anche affettiva a favore dell’intera città, a favore del nostro quartiere, a favore di quanti voglio incontrarsi in nome dell’arte e di una umanità spesso dimenticata.

In nome del confronto e della crescita comune, Casa d’Arte Futurista Artè, diviene luogo di aggregazione gratuito, dove presentiamo: artisti giovani o con esperienza, con più anni di carriera e di sperimentazione alle spalle, ospitiamo nuovi talenti, poeti, scrittori, musicisti, che non trovano luoghi per condividere il proprio cammino umano ed artistico. 

Apriamo le porte di questo luogo mentale, oltre che fisico, a quanti abbiano voglia di condividere un mondo esperenziale e temporale e metterlo a servizio di una crescita del comune intelletto. 

Il nostro è uno spazio gratuito e indipendente, non siamo, volontariamente, un associazione statutaria o un luogo di commercio dello spirito delle arti. Ognuno di noi non è legato da vincoli associativi  a favore di una aggregazione e compartecipazione spontanea naturale, senza vincoli e tesseramenti”.

Un suo commento per concludere questa breve interessante intervista alla sua persona.

“Siamo uomini e donne liberi, artisti liberi, cittadini liberi che si riprendono in mano i propri spazi, la propria umanità, la propria cultura, il proprio futuro spesso negato. 

Affettuosamente vi invito  a riscoprire nell’altro una risorsa e non un nemico, qualsiasi sia la sua scelta umana, sessuale, religiosa, politica, qualsiasi sia la sua provenienza culturale, sociale e esperenziale.

Ognuno di noi è risorsa dell’altro e per l’altro, in uno scambio continuo, all’insegna di una sinergia comune è consapevole per un nuovo volto di questa città di Palermo futura!”.

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