Nella giornata di oggi, 23 maggio, si celebra l’anniversario del ricordo della Strage di Capaci. È doveroso, pertanto, l’impegno comune a lottare, mentre, Schifani, nel suo discorso, enfatizza l’unità politica nel combattere la mafia senza riserve.
«L’apertura di un museo della memoria delle vittime e del contrasto alla mafia è una bella iniziativa, frutto della buona volontà della prof.ssa Falcone e del sindaco, e su questo la Regione ha assunto un impegno: fare in modo che il museo possa essere vivo e funzionare, così da consentire un’attività di visita e di riflessione tutto l’anno e non soltanto nelle date in cui ci riuniamo per commemorare gli eccidi dei giudici Falcone e Borsellino». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, partecipando alle commemorazioni per il 31esimo anniversario della strage di Capaci svoltesi oggi fra Palazzo Jung e l’area allestita all’esterno dell’aula bunker dell’Ucciardone, a Palermo.
«La mafia – ha aggiunto il governatore – si combatte nel segno dell’unità, che è coesione delle forze politiche e sociali, del volontariato e dei giovani, molto presenti oggi, che hanno impresso un cambiamento generazionale nella consapevolezza che la mafia è male e va contrastata con la crescita delle coscienze. Quella del museo – ha proseguito intervenendo dal palco – è una iniziativa importante e ho deciso di sottoporla al Parlamento siciliano. Non è solo una scelta del governo della Regione, perché sul contrasto alla mafia non ci si deve dividere. Il passaggio del progetto del museo in Assemblea regionale consentirà a tutti i partiti di dire la propria, di condividere, di sentirsi ugualmente responsabili e protagonisti. L’ho sempre detto, sia quando ero all’opposizione sia in maggioranza: mai fare regali alla mafia, la politica deve essere unita nel contrastarla, senza se e senza ma. Il governo regionale farà la sua parte, sono convinto che tutte le formazioni politiche aderiranno al mio appello».