Amarcord: 20 anni fa l’Inter tingeva di nerazzurro il cielo di Parigi

Zamorano, Zanetti ed il fenomeno Ronaldo regalarono la Coppa Uefa 1998 ai milanesi dopo meno di mezz’ora dall’inizio del primo tempo 

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Sono passati ventuno anni, ma nel cuore dei tifosi nerazzurri quella magica notte allo Stade de France di Parigi è ancora indelebile. Ebbene sì, perché il 6 maggio del 1998 la compagine nerazzurro di Gigi Simoni si aggiudicava la terza Coppa Uefa (oggi Europa League) della propria storia nella finalissima tutta italiana contro la Lazio.

Inter che nella piccola europa tornò a vincere a distanza di quattro anni, dopo la vittoria nel 1994 ai danni del Salisburgo, e che proprio l’anno prima si era fermata in finale sconfitta dallo Schalke 04 ai tiri di rigore.

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Una partita perfetta messa in discesa dopo solamente quattro minuti dal fischio d’avvio del direttore di gara grazie alla rete di Zamorano che portò subito avanti la corazzata milanese (1-0). Passano circa dieci minuti e l’allora capitan futuro Zanetti marcò il tabellino per la seconda volta in uno dei suoi pochi ma pesantissimi gol in maglia nerazzurra (2-0). Al venticinquesimo è il “fenomeno” Ronaldo a saltare Marchegiani ed a mettere la parola fine ad una gara mai in pugno per i bianco-celesti (3-0). Nella ripresa basta solamente far scorrere il cronometro fino al novantesimo per alzare al cielo quella coppa che negli anni novanta era quasi ogni stagione assegnata ad una squadra italiana.

Forse quell’Inter non riuscì a vincere molto nonostante i nomi blasonati che la componevano. La genialità di Djorkaeff e la fisicità di Zamorano erano in grado di ribaltare completamente le sorti di qualsiasi partita. La porta era ben più che sicura e difesa da un Pagliuca che in Italia non aveva molti rivali a fine anni novanta e poi…Ronaldo che da solo riusciva a sedere per terra un intero reparto difensivo (portiere compreso).

Con un po’ di cinismo e di fortuna in più, questa squadra dell’era Moratti sarebbe potuta diventare una delle più belle mai viste nella storia del calcio.

Le emozioni, però, non sono di certo mancate e la notte di Parigi ne è una prova.

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