Sconfitta senza attenuanti, per la squadra di Epifani. Nel calcio non basta giocare bene per vincere le gare, ma bisogna stare sempre sul pezzo, mettere la palla in rete ed evitare cali di concentrazione che poi risultano fatali, come ha raccontato la gara odierna.
Ti aspettavi un Acireale, diverso, un Acireale con il coltello tra i denti, un Acireale orgoglioso, deciso e determinato a riscattare gli errori che sono valsi il pari sette giorni addietro nella gara contro il Ragusa.
Tutti aggettivi che sono mancati ai granata, che si sono sciolti come neve al sole, in un ancora caldo mese di settembre.
Il tecnico doveva fare a meno dell’infortunato Nardo, è l’assenza è pesata più del dovuto, in quanto nella corsia di destra, la squadra di casa, ha faticato non poco a contenere le sfuriate degli avversari, che sono andati a nozze, riuscendo a capitalizzare con il minimo sforzo quanto prodotto.
Eppure l’Acireale cominciava bene, il tecnico preferiva Cardore a Dampha e Sueva a Capogna, e proprio quest’ultimo prima del tiro di Kapnidis al primo minuto di gioco che si spegneva alto, metteva il pallone in rete, servito da un sempre più straripante Marchionni, ma per il guardalinee , era al di là della linea della difesa ospite.
Così come nel più classico delle leggi del gioco più bello del mondo, al 6′ Aperi, trovava campo aperto sulla fascia sinistra, entrava in area ed entrava in contrasto con Cassese, il direttore di gara indicava il dischetto, ammonendo anche il capitano reo di aver commesso una irregolarità.
Sul dischetto si presentava lo stesso Aperi che spiazzava Zizzania per il vantaggio ospite.
L’Acireale incassa il colpo, e non riesce a rendersi pericoloso, ci prova al 32′ Kremenovic di testa su corner di Marchionni, ma il tiro finisce alto.
Insiste l’Acireale, Marchionni prova l’assolo presentandosi in area, ma invece di tirare in porta, serve Capogna con un pallone troppo lungo e si spegne a lato.
Il colpo di grazia per l’Acireale, arriva però al 36′, quando una azione prorompente, trova impreparata la difesa granata che non riesce a contrastare l’avversario, la palla arriva a Trombino che non lascia scampo a Zizzania, con un tiro dal limite, per il raddoppio ospite.
L’Acireale alle corde, timidamente si affaccia in avanti sul finale del primo tempo con Capogna, ma il suo tiro si spegne a lato.
Si chiude il primo tempo con il doppio svantaggio dei granata.
Nella ripresa, Mister Epifani, cerca di mischiare le carte, fanno ingresso in campo Mal, Sueva e Di Mauro, per Milo, Capogna e Cardore.
Già subito al 48′ l’Acireale non è nemmeno fortunato, infatti il tiro di Kapnidis dal limite, viene respinto con difficoltà da Belmonte, il pallone rimane sulla linea e viene allontanato da Calafiore che si trovava in traiettoria.
Ma è l’unico squillo in quando i Barcellonesi, si difendono bene e provano con diversi contropiedi a far male alla difesa, che con affanno riesce a non capitolare per l’ennesima volta.
Da segnalare al 41′ il tiro di Kapnidis, probabilmente il migliore dei suoi, che viene deviato in angolo da Belmonte.
Dopo il calvario dei cinque minuti di recupero, l’arbitro decreta la fine delle ostilità tra gli incessanti fischi del pubblico di casa che non ha gradito affatto la prestazione dei granata.
C’è davvero poco da salvare in questa gara per l’Acireale, troppo brutto, troppo fragile e privo di personalità.
La gente è andata via delusa, ma anche preoccupata. Con questo atteggiamento in campo, si rischia davvero grosso.
Non è tempo di processi, ma bisogna ritrovare la strada giusta, altrimenti si perdono tanti punti che poi possono pesare nell’arco di tutto il campionato, specialmente con squadre di pari livello, alla portata dei granata.
Domenica si va al Granillo, contro la Reggina, sarà un riscatto difficile, ma i granata hanno l’obbligo di provarci.
TABELLINO:
ACIREALE: Zizzania, Spinelli, Chironi (20’ ST Tripicchio), Cardore (1’ ST Mal), Marchionni (32’ ST Fangwa), Milo
(1’ ST Di Mauro), Blaze, Cassese, Loukaris kapnidis, Kremenovic, Capogna (1’ ST Sueva).
In panchina: Grotta, Elia, Dampha, Marcianò
ALLENATORE: Massimo Epifani
NUOVA IGEA VIRTUS: Belmonte, Maltese, Ferrante, Biondo (31’ ST Currò), Siino (10’ ST Sticenko), Trombino
(42’ ST Di Piedi), Aperi, Panebianco, Balsamo, Calafiore, Lo Duca.
In panchina: Cannizzaro, Di Cristina, De Marco, Violante,Trovato, Maggio.
ALLENATORE: Francesco Di Gaetano
ARBITRO: Giacomo Pasquetto, di Crema
1 °ASSIST.: Cristiano Annoni, di Como
2° ASSIST: Dario Fantaccione, di Cinisello Balsamo
RETI: 6’ PT Aperi (rig.) (N), 37’ PT Trombino (N)
ANGOLI: 6 (A) – 2 (N)
RECUPERO: 2’ PT | 5’ ST
AMMONITI: 6’ pt Cassese (A), 21’ pt Maltese (N), 4’ ST Belmonte (N), 17’ ST Ferrante (N), 27’ ST Mal (A), 49’
ST Currò (N)
SPETTATORI: 700 CA
LE INTERVISTE:
Al termine del match Francesco Di Gaetano, tecnico della squadra di Barcellona Pozzo Di Gotto,
ha incontrato i giornalisti: “Ci tenevo a fare risultato: tutte le volte che sono venuto qui, le mie
squadre hanno fatto grandi prestazioni e poi sono uscite sconfitte di misura, mentre oggi abbiamo
vinto. La partita, certo, è stata condizionata dall’episodio, perché se non si fosse sbloccata in quel
modo forse sarebbe andata a finire in un’altra maniera, ma secondo me non abbiamo rubato
nulla, anche se l’Acireale avrebbe potuto ottenere qualcosa in più. Siamo stati bravi a gestire il
vantaggio e a sfruttare le ripartenze. L’atteggiamento mi è piaciuto, hanno segnato gli attaccanti,
a cui ho chiesto di non dare punti di riferimento ai due centrali, e alla fine è stata una buona
giornata”.
Anche il tecnico dei granata, Massimo Epifani, è intervenuto poi ai microfoni della stampa: “È
stata una partita abbastanza strana: dopo lo svantaggio ci siamo esposti a delle ripartenze e le
abbiamo tamponate tante volte, ma poi abbiamo sbagliato tanti gol, alcuni clamorosamente
importanti, e va fatto un mea culpa. Dobbiamo senza dubbio migliorare. Abbiamo perso tanti
contrasti, in tutte le zone del campo, e forse stiamo al di sotto del cinquanta per cento dei
contrasti vinti, e quando va così le partite le perdi. Nonostante tutto, però, abbiamo provato a
giocare a calcio. Abbiamo sbagliato tre volte l’ultimo passaggio, e se non fai gol le partite le perdi.
Puoi essere bello da vedere, ma devi essere incisivo, e più cattivo. Questo va migliorato,
urgentemente: Ragusa era stato un campanello d’allarme, oggi abbiamo capito che è un
problema su cui lavorare tanto. I ragazzi si sono impegnati, sì, ma adesso si deve lavorare: la
classifica va guardata a febbraio marzo, oggi si deve costruire. Peccato che l’ambiente non aiuti:
se sapessero come si allenano questi ragazzi durante la settimana, li spingerebbero con forza.
Questa è una squadra che può diventare forte”.