“Abesalom ed Eteri”: al Teatro Massimo Bellini prima esecuzione in lingua italiana del melodramma di Zacharia Paliashvili, padre dell’opera nazionale georgiana

CATANIA – Cresce l’attesa per la prima esecuzione in lingua italiana del melodramma Abesalom ed Eteri, capolavoro del compositore Zacharia Paliashvili, padre dell’opera nazionale georgiana, in scena al Teatro Massimo Bellini domenica 15 settembre alle ore 17:30. Il titolo vantava già tournée al di fuori della Georgia, tra cui quella a Busseto nel 1999, ma ancora in lingua originale. La versione inedita in italiano che sarà presentata a Catania è la seconda coproduzione che vede impegnati l’ente lirico etneo e il Teatro dell’Opera di Tbilisi, grazie alla collaborazione avviata con la messinscena di “Daisi”, altra importante partitura dello stesso compositore, rappresentata per la prima volta in Italia il 21 giugno 2023 al Bellini. Vista la caratura dell’evento, testimoniata dalla rilevanza mediatica riscossa nei due Paesi, alla première dello scorso anno era presente anche Thea Tsulukiani, Vice Primo Ministro e Ministro della Cultura della Georgia, a sancire l’attenzione riservata dalle più alte autorità dello Stato.

Abesalom ed Eteri costituisce dunque un’ulteriore e importante tappa del gemellaggio stretto tra il Bellini, guidato dal sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano, e l’Opera di Tbilisi, affidata alla direzione artistica di Badri Maisuradze.

La partitura è stata musicata da Paliashvili sul libretto in 4 atti di Petre Mirianashvili, basato sul poema medievale georgiano “Eteriani”. La versione ritmica Italiana è stata curata per l’occasione dal compositore e direttore d’orchestra Sirio Scacchetti.

L’esecuzione si avvarrà di un cast di eccellenza. Sul podio Zaza Azmaiparashvili, forte di un vasto repertorio che lo ha visto dirigere in tutto il mondo. È attualmente il direttore principale del Teatro di Tbilisi, di cui dal 2004 al 2009 è stato anche direttore artistico. Anche il regista Gocha Kapanadze è attivo nei più importanti teatri georgiani e in numerose produzioni internazionali, sia di prosa che di lirica.

Nei ruoli principali spiccano nomi di chiara fama come Tamar Lebanidtze (Eteri, giovane orfana ragazza del villaggio), il tenore Konstantine Kipiani (Abesalom, il principe, figlio di Abio), il baritono Giorgi Lomiselic (Murman, il visir di Abesalom).

Il Teatro Massimo Bellini schiera la propria Orchestra e il proprio Coro, quest’ultimo istruito da Luigi Petrozziello. Direttore d’orchestra, regista e gran parte degli interpreti sono invece del Teatro nazionale georgiano. Anche il gruppo di ballo “Nanila”, che ha sede a Firenze, è composto da georgiani e si occupa della diffusione della loro musica folkloristica.

Come sottolinea Giovanni Cultrera di Montesano: “Siamo orgogliosi di fare parte integrante di un’importante coproduzione che consolida la sinergia tra l’Opera di Tbilisi e il Teatro Massimo Bellini, sempre più aperto alle collaborazioni internazionali. In questo caso il focus è sulla diffusione del patrimonio lirico che contraddistingue le diverse scuole musicali nazionali. Partiture di grande valore che meritano di essere divulgate. Da qui l’opportunità di riproporle tradotte nella lingua del Paese in cui vengono rappresentate. Una scelta alternativa all’uso della lingua originale, dettata dall’esigenza di consentire una fruizione più agevole e immediata. Emblematico l’esempio del Regno Unito dove con tale intento, accanto alla Royal Opera House, si muove parallelamente la prestigiosa English National Opera, che propone titoli noti e meno noti esclusivamente in lingua inglese”.

Nella stessa ottica di promuovere questa première presso una vasta utenza, il biglietto unico ha un costo di 5 euro per agevolare l’accesso a tutte le fasce di reddito.

Viva è anche soddisfazione di Badri Maisuradze, direttore artistico del Teatro dell’Opera e del Balletto di Tbilisi, intitolato a Zakaria Paliashvili: “Il melodramma è parte integrante della cultura georgiana. Nel nostro Paese il pubblico ha ascoltato per la prima volta l’opera italiana nel 1851 con la messinscena di Lucia di Lammermoor di Donizetti, che ha raccolto un consenso entusiastico. Da allora questo amore non si è mai spento. Molte generazioni sono state educate e hanno imparato l’arte lirica italiana e molti musicisti georgiani sono stati applauditi dai vostri spettatori. Di conseguenza ritengo che la collaborazione tra il Teatro di Tbilisi e il Teatro Bellini sia una logica continuazione di questa passione condivisa. Siamo orgogliosi che un secondo tutolo di Zakaria Paliashvili, autentico genius loci della Georgia, venga messo in scena al Teatro Bellini. Dopo aver apprezzato l’anno scorso Daisi (Il tramonto), quest’anno il pubblico italiano vedrà l’immortale Abesalom ed Eteri creata secoli fa dal popolo georgiano. Siamo profondamente grati al Bellini per il suo sostegno e la sua collaborazione e auspichiamo che questo rapporto continui”.

La trama riprende una leggenda diffusa in Georgia. Eteri, tormentata dalla vita infelice che conduce con la matrigna, sogna nel bosco l’arrivo di un salvatore. Durante una battuta di caccia giunge Abesalom, l’erede del re, che si innamora di lei a prima vista e la chiede in sposa. Anche Murman, il visir di Abesalom, è però innamorato di lei e vendendo l’anima al diavolo ottiene in cambio un regalo stregato da consegnarle durante le nozze. È così che Eteri si ammala. L’intera corte consiglia ad Abesalom di mandarla in campagna affinché guarisca ed è qui che Murman richiede che sia lui, nel suo castello, ad occuparsi della salute della povera Eteri. Costretto per il bene dell’amata, il re acconsente e il visir realizza il suo piano. Con l’amata lontana principe si ammala di dolore e invia Murman, ormai sposo di Eteri, a procuragli l’acqua benedetta in un lungo viaggio verso le Indie. Consapevole delle sue terribili azioni, il visir sa che da questo difficile viaggio non farà mai ritorno e parte sapendo che il destino ha in serbo per lui la morte. La regina pensando che la vista di Eteri potrebbe guarire il figlio, la supplica di andare da lui. Il debolissimo Abesalom, felice di rivederla, muore. Eteri non vuole più vivere senza amore e si suicida. Tragico finale in cui anche il maleficio soccombe di fronte alla potenza di un sentimento autentico. Absalom ed Eteri è un inno al trionfo dell’amore sul male!

Il soggetto prescelto è emblematico della determinazione di Paliashvili di gettare le basi per un’opera musicale nazionale. Il compositore poteva contare su una solida formazione che, fin da bambino, lo vede dedicarsi alla musica, da quella popolare a quella classica europea, studiando prima nella capitale della Georgia e poi al Conservatorio di Mosca. Nel 1917 viene aperto il Conservatorio di Stato di Tbilisi, di cui è nominato rettore: il suo obiettivo è far sì che diventi un’istituzione di formazione georgiana dove poter studiare in lingua originale e dedicare particolare attenzione – accanto allo studio del patrimonio classico occidentale – all’approfondimento della musica nazionale, svincolandosi dal dominio culturale russo. Nel 1919 con Abesalom da Eteri crea la prima opera lirica georgiana in cui unisce trama e musica tradizionale con forme operistiche europee.

Paliashvili aveva iniziato a lavorare alla partitura nel 1909. Nel 1918 presenta il lavoro finito ad una commissione speciale del Teatro di Tbilisi, che la riconosce come opera “veramente nazionale”. La prima fu diretta dallo stesso compositore e, sebbene la rappresentazione sia durata quasi sei ore, lo spettacolo ebbe un gran successo. Tuttavia l’autore creò una seconda e più breve versione in 4 atti, forma in cui viene rappresentata ancora oggi.

Nel 1920 andò in scena l’altro grande successo, Daisi, altro capolavoro pure ispirato al prestigioso retaggio culturale e artistico della Georgia. Ed è costume del Teatro di Tbilisi aprire la stagione con Abesalom ed Eteri e concluderla con Daisi.

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