Al Metropolitan Giovanni Allevi ha “incantato” gli spettatori

Ieri sera, in due ore piene di concerto, il noto musicista, compositore e direttore d’orchestra marchigiano si è esibito a Catania con l’Orchestra Sinfonica Italiana, nel Concerto di Natale, il “Celebration Symphonic Tour”.

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Giovanni Allevi e l’Orchestra (Foto di Giuseppe Caccia)

Due ore ininterrotte di concerto hanno tenuto gli spettatori incollati sulle poltrone del teatro Metropolitan di Catania, dove ieri sera il poliedrico pianista, compositore e direttore d’orchestra Giovanni Allevi è tornato a suonare dal vivo con l’Orchestra Sinfonica Italiana nel Concerto di Natale, il “Celebration Symphonic Tour”.

L’artista marchigiano ha scelto il capoluogo etneo per festeggiare con i fan siciliani le sue nozze d’argento con i live. Sono infatti 25 gli anni di attività dal vivo di Giovanni Allevi che, dopo l’uscita del libro “Vi porterò con me”, edito da Rai-Eri, con immagini e pensieri che descrivono questi anni di musica onstage, questo mese è ripartito con una doppia tournée in date esclusive e in Europa: il “Celebration Symphonic Tour”, appunto, e il “Celebration European Tour”.

Nel tour italiano che si concluderà a gennaio, il musicista si esibisce con brani noti al grande pubblico e con altri scritti da lui che lo hanno reso uno dei compositori italiani più amati a livello internazionale.

La serata di ieri è stata un vero e proprio successo, con una spettacolare esibizione di Allevi e della sua orchestra che ha abbracciato gli spettatori commovendoli, in apertura del concerto, con gli eterni capolavori di  Čajkovskij, Puccini e Rossini per arrivare alle sue composizioni più moderne, ma altrettanto romantiche.

Allevi, diciamolo, è un personaggio fuori dal comune: ha fatto il suo ingresso in punta di piedi, con la schiena curva e parlando a bassa voce al microfono, quasi come per non disturbare o non strafare. Poi via alle note, subito a dirigere l’orchestra, senza bacchette, senza spartito, ma con le dita, come se dalla punta dell’indice si materializzasse lo strumento, che sia il violino, il violoncello o la tromba.

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Nella Foto un momento della serata di ieri

E poi l’immancabile look, maglietta e jeans attillati, tutto rigorosamente nero e le sue amate all star. Perché Allevi va sul palco con le scarpe da tennis? Perché lui, intanto che dirige, balla! E si diverte pure, mentre dalle sue dita escono note coinvolgenti e magiche in questa spettacolare esibizione, con i grandiosi  elementi dell’Orchestra Sinfonica Italiana.

E così è arrivato anche a proporre brani come “A Perfect day”, “Sinfony of Life”, “Come sei veramente”. “La mia forza è la mia fragilità, e averlo scoperto è stato come tornare a vivere”, ha detto Allevi annunciando il suo “Back to Life”. E non si può chiamare “Concerto di Natale” se non ci sono musiche a tema, così in un attimo il pubblico è stato tuffato nell’atmosfera incantata delle feste con “Adeste Fidelis”, la sua “Christmas for you”, fino al “Te Deum” di Charpentier, un brano del 1600 rivisitato da Allevi che lo ha miscelato con ritmi funk e pop, per concludere il concerto con le note di Beethoven.

Ancora una volta l’artista marchigiano ha fatto immergere, insieme al suo pianoforte, lo spettatore in una magica dimensione, la stessa che lo ha reso uno dei compositori italiani più apprezzati a livello internazionale. E nonostante ciò, lui, timido e fragile, resta quello di sempre, allontanando da se l’immagine comune del direttore d’orchestra del quale lui non ha e non avrà mai la boriosa saccenza, il silenzio (non si è visto mai un direttore presentare i brani e interloquire con il pubblico!) né la rigidità, anche fisica, nel gestire gli orchestrali.

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