Intervista allo scrittore siciliano, Salvatore Cittadino

Salvatore Cittadino ci parla del suo primo libro dal titolo “Amore, perdono e sorriso…sulla base della mia esperienza” e della sua città d’origine: Nicosia.

Nel suo libro, auguro il primo di una lunga serie, AMARE PERDONO E SORRISO SULLA BASE DELLA MIA ESPERIENZA, lei, Salvatore, pone l’accento sulla sua esperienza e la vuole fare conoscere al mondo in modo tale che ciò che ha passato lei di negativo non possa essere vissuto da altri?

“Intanto La ringrazio per l’interesse dimostrato nei miei confronti. Ringrazio anticipatamente ogni lettore che avrà piacere di leggere questa mia intervista. In riferimento alla sua domanda, posso affermare che nel libro ho percorso varie tappe della mia vita, dalle esperienze di sconforto a quelle del sorriso. Da quando ho iniziato a scrivere questo libro ho sempre pensato che se queste parole possono far sorridere il viso e il cuore anche di una sola persona, la mia vita non è stata vissuta invano. E se non arriveranno al cuore di nessuno? Avrò fatto ciò che mi piace molto, scrivere! Mentre scrivo penso a tutte quelle persone che il sorriso l’hanno perso per vari motivi. Per me quindi diventa adesso importante donare un sorriso che possa portare luce a chi vive nel buio. Inoltre, ci tengo molto ad essere gentile nei confronti degli altri, portare rispetto e non giudicare. All’interno dell’opera scrivo infatti:qualsiasi cosa tu abbia vissuto o stia vivendo porto il pieno rispetto, non mi permetto di giudicare la tua vita o di dirti “Ti capisco” perché anche se ti conoscessi da tempo non potrei minimamente immaginare ciò che vivi dentro di te. L’unica cosa che farei è starti accanto e abbracciarti per farti sentire la mia vicinanza. Visto che si tratta di un libro spero di far sorridere il tuo viso e il tuo cuore.” In questo momento molte persone hanno solo bisogno di sentirsi dire: “Non temere, sei importante per me”. Non voglio aspettare domani per farlo, voglio vivere oggi, voglio amare oggi. Nel mio piccolo voglio dare un contributo alla società per il bene comune. Tutto questo senza fare cose straordinarie ma rendendo straordinario l’ordinario. Ho scritto questo libro perché non voglio tenere per me ciò che potrebbe risultare utile anche a chi legge. Affrontare questi temi delicati non è stato per niente facile e non mi presento come un’insegnante. Non sono uno scrittore professionista, sono semplicemente un ragazzo che vuole riportare nel libro ciò che ha sperimentato riguardo l’amore, il perdono e, di conseguenza, il sorriso. Ci tengo a dire che ciò che ho vissuto fino adesso non è un punto di arrivo ma è un punto di partenza. Sono sempre in cammino e con la voglia di dare un senso profondo alla mia vita. Comprendo che non siamo chiamati a vivere una vita vuota priva di senso ma, al contrario, a valorizzare tutto ciò che ci è stato donato dall’alto, a prendere in mano la nostra vita e farne un capolavoro come diceva il nostro papa Giovanni Paolo II. Amore, perdono e sorriso nasce con l’intenzione di guardare la vita con più profondità. Amare e perdonare sono due parole piene di valore, ma allo stesso tempo difficili da mettere in pratica se non si vivono con uno spirito di apertura alla vita. Riuscendo ad amare non solo coloro che ci amano ma specialmente coloro che ci hanno procurato ferite profonde, si può riuscire a perdonare sia se stessi e sia gli altri. Grazie all’amore e al perdono sorride il viso e sorride il cuore”.

Che messaggio vuole dare a chi leggerà il suo libro?

“Ci tengo a trasmettere un messaggio di speranza a tutti coloro che incontrerò, a portare un sorriso nel cuore e nel viso della gente. Desidero farlo attraverso un libro ma anche durante la quotidianità. I temi che ho trattato sono importanti e con molta delicatezza auguro ad ognuno di spalancare fin da subito le porte all’amore, al perdono, al sorriso e lasciare fuori tutto ciò che oscura la nostra unicità. Quest’ultima è importante da valorizzare. Ogni persona è unica perché porta dentro di una bellezza infinita e, dalla mia esperienza, capisco che non sono qui per vivere una vita che non è la mia, ma per scoprire chi sono chiamato ad essere e impegnarmi per realizzarlo affinché possa dare un senso alla mia esistenza e trasmettere amore. Per fare questo ho bisogno di tenere fisso lo sguardo su un Padre che “ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito, perché chi crede in lui non morirà ma abbia la vita eterna” (Gv 3,16). Il bene deve trionfare ora e sempre!

Il significato recondito delle sue parole sono percepibili in pieno e le frasi scorrono sulle vergini pagine come olio sul vetro. Lei ha saputo cogliere molti significati reconditi della vita. Potrebbe dare dei consigli a chi ha vissuto come lei questa esperienza?

Non mi piace tanto dire alla gente cosa deve fare ma invito ogni singola persona che sta leggendo questa intervista ad apprezzare sempre di più la vita. Mentre riflettevo su cosa rispondere a questa domanda, mi è venuto in mente ciò che ho scritto all’interno del libro: “Corri a dare un bacio, un abbraccio ai tuoi familiari, amici, alla tua ragazza, al tuo ragazzo o a chiunque desideri. Corri a dirgli quanto è importante la loro/sua presenza nella tua vita. Se dentro di te senti di voler perdonare qualcuno, non perdere tempo, corri a dirglielo. Se hai una passione che ti fa sentire vivo mettila a frutto e dimostra a te stesso quanto vali. Tutti noi possiamo fare qualcosa per rendere la vita meravigliosa. Possiamo effettuare una chiamata a chi sappiamo possa sentirsi solo, possiamo aiutare economicamente qualcuno che si ritrova in difficoltà o che ha perso un lavoro, utilizzare i social per mandare messaggi di speranza e di vicinanza, I social network sono importanti strumenti ma se utilizzati male possono ferire e ferirci. Mi sono accorto che spesso i social sono come un megafono dove ognuno di noi, in qualche modo, vorrebbe ricevere attenzioni, amore; ma la nostra vita non dipende dai “mi piace” che riceviamo o da quanti follower abbiamo. Se la pensiamo cosi rischiamo di rimanerci male se non otteniamo i risultati sperati. Ti dico una cosa bella invece. La mia vita, la tua vita VALE E BASTA. Siamo fatti per amare e per essere amati. Tu sei prezioso, sei unico e hai un grande potenziale dentro di te. Mettilo a disposizione per il bene comune e vedrai quante cose belle accadranno attorno a te ma soprattutto dentro di te.” Buona vita!

Lei, Salvatore, vive a Nicosia, in provincia di Enna, l’ombelico della SICILIA. In molte mie interviste cerco anche d’ invogliare i turisti a visitare i luoghi dove si possono ammirare paesaggi ameni e gustare cibi sani oltre, naturalmente, dove potere “respirare” storia attraverso monumenti ed antiche testimonianze. Cosa c’è di interessante a Nicosia? Cibi, monumenti, storia?

La città di Nicosia è sede di Diocesi dal 1817, viene chiamata la città dei 24 baroni e si parla il dialetto gallo-italico. Sorge su quattro colli: Santa Maria Maggiore, Santissimo Salvatore, Cappuccini e Rocca Palta. Chi desidera venire a Nicosia può visitare: La Cattedrale dedicata a San Nicolò di Bari. E’ stata costruita dal 1300 in stile gotico e successivamente modificata in stile neoclassico nel 1800. All’interno è possibile trovare il soffitto ligneo e anche opere del Gagini e del Li Volsi. La Basilica Di Santa Maria Maggiore. Antica chiesa di origine normanna crollata nel 1757, riedificata nel 1767 e completata nel 1904. All’interno si trova la sedia dove si sedette l’imperatore Carlo V quando visitò la città nel 1535 e la monumentale Cona marmorea di Antonello Gagini, opera unica in Sicilia. La Chiesa del Santissimo Salvatore. Anch’essa antica e conserva un portico binato del 1300. La Chiesa di San Michele. Una delle chiese più antiche della città che conserva ancora lo stile arabo – normanno. Si custodisce una reliquia di san Luca Casale, santo nicosiano. La Chiesa di San Vincenzo Ferreri. Ex monastero domenicano di clausura. Lì si possono ammirare gli affreschi di Guglielmo Borremans del 1717. Il Museo Diocesano di Arte Sacra. Si trova all’interno della chiesa di San Biagio e contiene diverse opere d’arte provenienti da Nicosia. Tra queste le sculture di Giambattista e Stefano Li Volsi, passando per le tele del pittore Filippo Randazzo. Inoltre sono presenti alcune tavole del soffitto ligneo della cattedrale, calici del 1500, capolavori realizzati da Jusepe De Ribera o Giuseppe Velasco. Consiglio a tutti di visitare questo tesoro dell’entroterra siciliana. Il Convento dei Cappuccini. Si conservano le reliquie di san Felice da Nicosia, santo nicosiano vissuto tra il 1715 e il 1787. Presepi di Santino Barbera. Artista nicosiano che attualmente vive ed opera a Nicosia. Questi presepi sono manufatti realizzati in lamina di alluminio con l’arte dello sbalzo. L’autore ha vinto premi nazionali e internazionali e ha donato un presepe in miniatura “Monumento alla pace” a Sua SS. Benedetto XVI. Presepi unici che meritano di essere conosciuti. Finito il giro turistico, per chi vuole fermarsi in città a mangiare, ci sono molti ristoranti. Inoltre potete assaggiare il dolce tipico nicosiano, ovvero il nocattolo. E’ un dolce natalizio realizzato con le mandorle che vi consiglio di gustare. E’ possibile comunque trovarlo e mangiarlo tutto l’anno. Non mancano i famosi cannoli siciliani e altre specialità gastronomiche nicosiane come la “Picciotta”, piatto tipico di montagna mangiato in particolare durante i periodi freddi. Vi invito a visitare la splendida città di Nicosia. Grazie per l’attenzione!”.

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