SPETTACOLI: ad ottobre riprenderanno le attività di Teatroimpulso

A ottobre inizieranno i corsi di formazione che da quasi trent’anni Teatroimpulso organizza a Catania. Recitazione, sceneggiatura cinematografica, dizione e improvvisazione sono le consuete discipline praticate.

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Il maestro Mario Guarneri sull’inizio della nuova stagione: “Stanislavskij diceva – Ama l’arte in sé stessa, non te stesso nell’arte – La prima cosa che chiedo agli interessati ai miei corsi è: ‘perché sei qui?’. Bisogna cercare di capire prima, per quanto possibile, le motivazioni che spingono ad avvicinarsi al nostro percorso. Chiedo sempre la massima sincerità nella risposta altrimenti si inizia con il piede sbagliato un percorso verso il vero e, al di là di concetti filosofici, questo renderà difficile, se non impossibile, l’avvicinamento al nostro obiettivo. Anche la risposta: ‘non lo so’, per me è positiva. Non dobbiamo per forza sapere tutto prima, la nostra è una ricerca costante e infinita. Se uno sapesse tutto prima, non esisterebbero le scoperte. L’arte, come la vita, è un cammino, non è un luogo. È come la vita universale, non la nostra specifica vita. L’arte
continua a muoversi attraverso noi, ma nonostante noi. Noi non ‘formiamo’ attori, questo presupporrebbe sacrificare la propria personalità per costringere l’individuo in una forma preesistente. Cerchiamo di educare a non essere educati, non ovviamente nel rapporto con gli altri, nel quotidiano, ma durante la nostra vita scenica nei limiti del ruolo e nel modo di pensare per arrivare alla libertà creativa. Ma attenzione al rischio di adagiarsi per comodità a una rigida tecnica anche se è stata una nostra scoperta che in passato ha funzionato. Non puntiamo a creare dei professionisti, ma a far germogliare degli artisti che sanno ascoltare, cogliere e usare l’impulso che genera la creazione ispirata. Il semplice professionista usa la sua capacità e il suo sapere solo allo scopo di percepire una ricompensa economica. L’arte ha un valore a sé, non bisogna necessariamente trovargli un’utilità pratica. Uno spettacolo serve a perfezionare la propria arte non a raggiungere un successo di pubblico. Se poi, con quello che si fa, si riceve il consenso del pubblico riuscendo anche a sostentarsi senza essere condizionati dal mercato allora questo è l’ideale”.
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a Cognita Design production
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