È stato il Commissario Tecnico dell’Italia protagonista del 1990, la quale chiuse al terzo posto il campionato del mondo
Un lutto che segna il mondo del calcio quello di Azeglio Vicini, storico Commissario Tecnico della Nazionale Italiana protagonista nelle “notti magiche” di Italia ’90.
L’ex CT sarebbe stato prossimo a compiere 85 anni il prossimo maggio. Si ricorderà sempre all’interno del mondo dello sport per esser stato colui che determinò in positivo la carriera di Totò Schillaci, concedendogli la possibilità di ricoprire il ruolo di titolare nella Nazionale (dove realizzò 6 gol durante la competizione, diventandone il miglior marcatore) che si mise in luce durante il mondiale casalingo del 1990, chiuso, sfortunatamente, al terzo posto dopo l’eliminazione in semifinale da parte dell’Argentina di Maradona.
Da calciatore, Vicini, iniziò la propria carriera con la divisa della Lanerossi Vicenza, dove militò dal 1953 al 1956 collezionando 54 presenze e andando a segno 8 volte. Nell’estate del ’56, si trasferisce in Liguria dove vestirà la casacca blucerchiata della Sampdoria, club dove diventerà una vera e propria bandiera, arrivando vicino alla soglia delle 200 presenze in campionato. Alla Samp rimarrà fino al 1963 chiudendo la propria parentesi con 191 presenze e 6 gol. Chiuse la carriera da calciatore fra le fila del Brescia, dove giocò per quattro anni prima di appendere gli scarpini al chiodo e tornare sui campi da allenatore.
La nuova avventura (1967-1968) comincia davvero male e, parte proprio sulla panchina Brescia dove a fine stagione il club troverà la retrocessione in Serie B. Nello stesso anno Vicini entra a far parte del settore tecnico della Nazionale Azzurra, in cui dirigerà in un primo momento l’Under-23 e in un secondo l’Under-21, prima di conquistare la direzione della “Nazionale Maggiore” nel 1986. Rimarrà CT dell’Italia fino al sesto incontro delle qualificazione ad Euro ’92, successivamente fu sostituito da Arrigo Sacchi a causa della mancata qualificazione degli Azzurri alla massima competizione calcistica europea. Chiuse la carriera da allenatore dopo le due sfortunate panchine del 1993, ovvero Cesena e Udinese.
Oggi è andato via un altro pezzo di storia dello sport italiano che, malgrado non riuscì a portare gli Azzurri sul tetto del mondo, sarà sempre ricordato per aver regalato al calcio italiano uno dei momenti migliori della propria Nazionale.