Corrado Coccia presenta il suo ultimo album “Chiaroscuro”

Milanese, nato nel Maggio del 1971, si definisce “un cantautore surreale”, ama i bambini, i maghi e le fate. Tra la sua musica preferita: i cantautori italiani, la musica classica e Kurt Weill

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Corrado Coccia muove i primi passi nel campo musicale prendendo lezioni private di pianoforte, prosegue poi gli studi presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. All’età di 12 anni compone il suo primo brano, senza conoscere né la musica, né il modo di scrivere un corretto italiano, ma capisce che questa è la sua strada.

Dopo le prime esperienze di palco (tra cui il secondo posto al concorso “Milano Canta” al Teatro Nazionale di Milano) l’incontro decisivo con quella che diverrà la sua insegnante di canto e composizione e “maestra di pensiero”: Susanna Parigi.

Continua il suo lavoro di scrittura che, con il tempo, diventa più maturo e strutturato. Un altro incontro che cambia la sua vita artistica e personale è quello con il circo Sterza, che darà una svolta anche al suo modo di intendere la musica d’autore. Da questa esperienza nasce un disco intitolato Il circo di Mastrillo.

Uno dei risultati più significativi è la vittoria al Festival di Castrocaro Terme nel 2009, nella sezione musica inedita, con il brano Geronimo Mastrillo, a cui seguono un live presso gli studi RAI di Saxa Rubra e la convocazione nella Nazionale cantanti.
Il suo secondo lavoro discografico, intitolato semplicemente Corrado Coccia, del 2013, è co-prodotto con Danilo Minotti, e registrato con l‘Orchestra Sinfonica di Roma al Forum Music Village. Sempre nel 2013, in occasione del S. Natale, esce un singolo dal titolo L’attesa, anch’esso co-prodotto dal Danilo Minotti, e con la partecipazione della pianista Sonia Vettorato, e del clarinettista Marcello Noia.

Corrado si è cimentato anche nella scrittura letteraria. Ha infatti pubblicato un piccolo racconto natalizio, intitolato Con gli occhi di un bambino che si può scaricare on line dal suo sito web.

“Ho sempre pensato che i dischi siano un po’ come vestiti. Ci sono vestiti caldi per ripararsi dal freddo dell’inverno, e vestiti leggeri per avvertire meno caldo quando il clima si fa torrido. E così ci sono dischi invernali, e dischi per l’estate. Nel mio caso, ho pensato ad un disco invernale. Un disco di chiaroscuri, un disco riflessivo, un disco da camino mentre si sorseggia un buon whisky americano e fuori nevica“.

Così Corrado Coccia presenta il suo ultimo lavoro discografico, “Chiaroscuro”. L’album è il terzo del cantautore milanese, che ha alle spalle esperienze significative, come la vittoria del premio Migliore Autore al festival di Castrocaro del 2009, e la collaborazione con Danilo Minotti. I nove brani inediti segnano una marcata evoluzione nello stile dell’autore, sia dal punto vista musicale che da quello del testo; il cantautore milanese ha infatti cercato di concentrarsi sulla parola scritta, confrontandosi strettamente con la poesia che, a suo dire, “è la forma d’arte più autentica”. Un disco molto diverso dalle precedenti produzioni, dunque, un lavoro intimista, a tratti malinconico, che però non ha abbandonato del tutto la spensieratezza che lo ha caratterizzato da sempre.

“Un lavoro – dice ancora Corrado Coccia – con sonorità costruite con le mani e non con la tecnologia che imperversa in ogni dove nelle nostre vite. Un disco dove il “trovare il suono giusto“, è stato il primo obiettivo dell’autore e della produzione; dove ci si è “sporcati“ le mani come un tempo facevano i bottegai, insomma un disco “vero”, con la mia allegra malinconia”.

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