Dal Monferrato all’Etna: Carussin e Guccione artigiani del vino

Il Monferrato e l’Etna, due territori lontani, riconosciuti patrimonio dell’Unesco, si incontreranno e si racconteranno venerdì 30 giugno, nella tenuta biologica di Monaci delle Terre Nere di Zafferana Etnea (CT), alla presenza di due grandi artigiani del vino: la piemontese Bruna Ferro Carussin e il siciliano Francesco Guccione.

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Il Monferrato e l’Etna, due territori lontani, riconosciuti entrambi patrimonio dell’Unesco, si incontreranno e si racconteranno venerdì 30 giugno, a partire dalle 19.30 nella tenuta biologica di Monaci delle Terre Nere di Zafferana Etnea, alla presenza di due grandi artigiani del vino: la piemontese Bruna Ferro Carussin e il siciliano Francesco Guccione.

Un viaggio ideale, nei luoghi, nella storia, nelle tradizioni, di quella parte del Piemonte fatta di antichi borghi e castelli arroccati e di un susseguirsi di dolci pendii coltivati a vite, terra del Barbera d’Asti, e di quella Sicilia che parte dall’Etna, con i suoi vini moderni che rispettano il territorio, fruttati, speziati e arriva a Monreale e nella valle del Belice, una grandissima vallata, un vero e proprio forziere di prodotti di grandissima qualità.

La tenuta biologica, Monaci delle Terre Nere ospiterà, dunque, un grande evento, nel corso del quale sarà possibile degustare sei grandi etichette messe a confronto, Carussin e Guccione, accompagnati da una cena a quattro portate preparate dal giovane chef Bleri Dervishi del ristorante Locanda Nerello. Un luogo, Monaci Terre Nere, caratterizzato da antichi terrazzamenti di vigneti di Nerello Mascalese, di orto e di alberi da frutto tipici con oltre 150 varietà, in un microclima unico, di alta montagna nel cuore del Mediterraneo, fonte di ispirazione e di materie prime eccellenti, in cui la passione per le produzioni locali diventano i sapori di una cucina ispirata al mangiar sano a Km0.

La storia di Carussin è legata alla storia del vitigno piemontese per eccellenza, la Barbera. Si tratta di 15 ettari (80% coltivati a Barbera) condotti con coltivazione biologica e biodinamica. La Barbera è un’uva straordinaria che si adatta meravigliosamente al tipico terroir, proposto in cinque diverse versioni: dal vino giovane da bere in annata al vino importante con lungo invecchiamento arrivando alla versione passita. All’anno si producono 80 mila bottiglie. L’anima di Carussin sono Bruna e Luigi con i figli Luca e Matteo. È la generazione che continua il lavoro iniziato nel 1927 dal nonno Maggiore. Luca si occupa della cantina ed è anche un appassionato mastro birraio: produce 24 mila bottiglie all’anno di una birra molto apprezzata e premiata, “Cland!estino”. Completano la famiglia: 10 asini, le pecore Burro e Osvaldo, tre cani Nero, Ami e Lina, due gatti Antrace e Tina. Nel corso dell’evento verranno degustati Barbera d’Asti 2015 “Asinoi”, Barbera d’Asti 2015 “Lia Vì”, Moscato d’Asti 2015 “Filari Corti”.

Quella di Francesco Guccione è una famiglia di antichissima tradizione agricola siciliana. In contrada Cerasa, nel territorio del comune di Monreale, i Guccione posseggono terre da secoli, e si dedicano a un’agricoltura diversificata. Oggi Francesco coltiva con metodo biologico e un iter biodinamico un’azienda di quasi 10 ettari, tra pascolo, seminativo e vigne: il Catarratto, il Trebbiano, il Nerello Mascalese e il Perricone hanno contro l’arsura delle estati siciliane la protezione di un’altitudine amica (500 metri). La vinificazione avviene secondo tutti i crismi di un’opzione non interventista: niente lieviti esogeni, nessuna correzione di parametri enologici, fermentazione malolattica spontanea, pochi travasi, nessuna filtrazione. I solfiti sono utilizzati in dosi quanto più contenute possibile. Persino la chiusura delle bottiglie persegue la strada di una coerenza di fondo: il sughero usato per i tappi proviene rare sugherete locali, e il sigillo finale è realizzato con cera d’api.

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