Reggio Calabria onora uno dei suoi “figli” Nicola Sgro’

Reggio Calabria onora uno dei suoi ” figli” prediletti: Nicola Sgro’: Direttore d’orchestra, avvocato, pretore, insegnante.

Nicola Sgro'
Nicola Sgro’

Reggio Calabria onora uno dei suoi ” figli” prediletti: Nicola Sgro’: Direttore d’orchestra, avvocato, pretore, insegnante.

Diplomato al ​Conservatorio G. Verdi di Torino ed in direzione d’orchestra alla Scuola del Maestro Franco Ferrara (Accademia di S. Cecilia, Roma)

Ha frequentato  i Master  del Mozarteum di Salisburgo sotto la guida di  Erich Leinsdorf, Lovro von Matacic, Herbert von Karajan, a conclusione dei quali è stato invitato a dirigere  più volte nella  Sala Grande del Mozarteum (sinfonie  di Haydn e Mozart).

Docente di  storia della musica e musicologia mediterranea nell’Università per Stranieri Dante Alighieri; già docente di Storia della Musica nelle Accademie di BB.AA.

Ha diretto tre Conservatori di Musica. Componente effettivo della Commissione centrale per la Musica (1977-80) in qualità di esponente della cultura musicale, ha ottenuto importanti riconoscimenti in Italia ed all’estero.

Ha diretto in tutta Europa concerti sinfonici e rappresentazioni liriche; è stato direttore ospite di prestigiose orchestre (RaiTv di Milano, AIDEM di Firenze, Sinfonica Siciliana, ecc. )e di alcune è direttore stabile (Camerata Strumentale A. Casella di Torino, Orchestra da Camera di Catania ).

Direttore artistico di Teatri e Festival musicali nazionali ed internazionali (Teatro Romano di Benevento, Estate Musicale di Taormina, ecc.) E’ direttore ospite principale e componente il Comitato d’onore dell’orchestra I Solisti Fiorentini composta dalle “prime parti” dell’Orchestra del Maggio Musicale e del Teatro Comunale di Firenze.

Assistente del Maestro Giorgio Favaretto nei Corsi Superiori di perfezionamento in Arte Vocale da Concerto dell’Accademia Naz. di S. Cecilia  e dell’Accademia Chigiana di Siena, ha tenuto numerosi concerti come  pianista collaboratore di prestigiosi artisti.

Associato alla SIAE dal 1966 come compositore ed autore (è laureato in Giurisprudenza, avvocato, V. Pretore Onorario ) , il suo repertorio comprende oltre 90 titoli tra i quali  figurano brani sinfonici, due Oratori per soli coro e orchestra ed un’opera lirica in tre atti, Ibykos, su proprio libretto (v.elenco).

Ha pubblicato volumi e saggi di storia ed estetica della musica (v. elenco dettagliato).

Ricopre ed ha ricoperto incarichi di prestigio ed alta responsabilità nel campo delle attività musicali e dello spettacolo: componente il Comitato interministeriale Musica 2000 in qualità di esperto di musica contemporanea, esponente della cultura musicale nella  Commissione ministeriale per la qualificazione delle imprese liriche, Commissario straordinario ( in sostituzione dei disciolti Consigli di Amministrazione) del Teatro P.L. da Palestrina di Cagliari e del  Maggio Musicale e Teatro Comunale di Firenze,  presidente della Commissione ministeriale per la mobilità dei docenti  di Storia dello Spettacolo, presidente delle Commissioni per le graduatorie nazionali di Storia dello Spettacolo e Costume per lo Spettacolo,  membro   della Consulta Regionale per la Cultura ( Del.  Reg. Calabria n. 14 del  20 gennaio 2006).Responsabile del settore AFAM nell’Istituto Internazionale di Formazione.

Fondatore e direttore artistico del Festival Internazionale dell’Opera da Camera e della Musica  Vocale da Concerto nel castello di Santo Niceto ( Del.n.47/2008 del Comune di Motta S. Giovanni ).

Ci parli un po’ di lei di cosa si occupato nel suo passato artistico e di cosa si occupa attualmente?

Dovrei  parlare di tante cose, ma finirei per dare i classici “brevi cenni sull’universo” ; preferisco dire che sono stato sempre affascinato dagli aspetti creativi della fantasia per cui mi sono appassionato all’arte, alla letteratura, alla musica che ho studiato con impegno mentre negli altri settori (letteratura, arti figurative, ecc.) sono rimasto attento spettatore.

Mi sono laureato in Giurisprudenza e saltuariamente ho vestito la toga di avvocato e di magistrato onorario; ad integrazione di quanto detto allego due diverse schede biografiche riferentesi alla mia doppia vita di musicista e di uomo di scuola.

Rispondo alla seconda domanda:

Dopo aver frequentato l’Università di Messina ho sostenuto l’esame di Laurea a Palermo dove il docente che mi aveva assegnata la tesi, il professor Andrea  Arena, docente incaricato a Messina , era diventato docente di ruolo a Palermo  e quindi trovò utile che mi trasferissi per l’esame finale anche perché, al tempo, l’Università di Palermo rilasciava titoli di studio validi a livello internazionale.

Intanto nel capoluogo siculo veniva attivata, nella Facoltà di Lettere e Filosofia, la cattedra di Storia della Musica  affidata all’illustre Professor Luigi Rognoni , esegeta e divulgatore della Scuola Musicale di Vienna (Schoemberg, Berg, Webern) ; collaboratoti di Rognoni due giovani ricercatori palermitani : Paolo Emilio Carapezza e Antonino Titone.

Da qualche anno erano attivi, a Darmstdt, i Ferienkurse dedicati  alla “Nuova Musica “ dove si scambiavano esperienze i nostri connazionali Luigi Nono, Brino Maderna, Luciano Berio, il tedesco Karheiz Stockausen, i francesi pierre Boulez ed Henry Pousseur”

Ci parli del gruppo di intellettuali che avete formato negli anni ’60, chi erano i componenti e che scopo culturale ha avuto codesto gruppo?

Dagli incontri a Palermo con gli amici di Darmastadt nacque l’idea (e la realizzazione) delle Settimane di Nuova Musica la cui prima edizione  vide la luce nel 1959.

Da allora Palermo divenne la capitale mondiale dell’avanguardia musicale e, nel 1963, anche dell’avanguardia letteraria. Il “Gruppo 63” nasce a Palermo  e  lascia tracce visibili nella storia della cultura universale.

Nel corso degli incontri con il “Gruppo 63”  dove ero stato cooptato “ad honorem” non essendo  scrittore né poeta, ma modestissimo autore di qualche composizione o di qualche recensione critica di composizioni di autori di avanguardia (Roland Kayn ) nacque l’idea di affiancare alle attività letterarie e musicali, l’aspetto creativo teatrale-musicale ed ecco nascere il “ Teatro Musicale UNO “  a Reggio Calabria.

Fondatori del TM1 ,oltre al sottoscritto, giovani compositori come Enrico Correggia, Egisto Macchi, Daniele Paris (anche apprezzato direttore delle musiche contemporanee più ardue !),i musicologi Paolo Emilio Carapezza e Nino Titone, il pittore-scenografo Franco Nonnis.

Allego qualche testimonianza apparsa sul periodico “Collage” edito da Flaccovio, cassa editrice palermitana che collaborò costantemente con gli  organizzatori delle “Settimane di Nuova Musica” e con il “Gruppo 63”.

Ricordo il grande entusiasmo che animava gli amici convenuti a Reggio Calabria ed accolti cordialmente dal Sindaco, dal Presidente dell’Amministrazione Provinciale e dal Presidente dell’Azienda per il Turismo. Le crisi che attanagliarono le Istituzioni pubbliche fecero fallire ogni tentativo di realizzare qualsiasi iniziativa concreta. Per fortuna parte del programma è stato realizzato a Roma ed in Germania. Rimase il segnale positivo si quanto poteva essere fatto se la  politica avesse assicurato la sua collaborazione

Dall’alto della sua esperienza di magistrato e di  uomo di cultura  e persona  del fare onesto cosa direbbe ai giovani?

Quanto alla mia attività di magistrato onorario  preferirei non soffermarmi sulle difficoltà ambientali rappresentate dalla presenza soffocante della ‘ndrangheta che ha fatalmente condizionato il mio impegno: dovetti sostenere la pubblica accusa nei processi in Pretura dove, come è noto, non essendoci una procura, le funzioni del PM erano affidate saltuariamente a qualche avvocato disponibile.

Dopo l’uccisione di due vigili addetti alla sorveglianza delle costruzioni abusive non si trovò facilmente qualche avvocato disposto a sostenere l’accusa nei processi in Pretura e così dovetti studiare i fascicoli processuali e trovarmi ogni giovedì mattina a fa da PM al Pretore di turno.

L’esperienza mi ha insegnato che  le deviazioni sociali, i comportamenti illegali nascono dalla mancanza di una adeguata  educazione e sensibilizzazione alla civile convivenza. L’unico mezzo per prevenire comportamenti criminali è la diffusione della cultura; soltanto l’educazione alla fruizione dei messaggi dell’arte potrà salvare le nuove generazioni dal farsi fagocitare dai mostri che chiamiamo mafia, ‘ndrangheta, camorra“.

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