Intervistato l’artista Emanuele Viscuso che da Palermo ha conquistato il mondo! Ha ideato la carta da parati “Trompe l”oeil”. La sua scultura più celebre esposta a Malpensa.
Abbiamo l’onore di intervistare l’artista Emanuele Viscuso, da Palermo ha conquistato il mondo! Ha ideato la carta da parati “Trompe l”oeil”. La sua scultura più celebre esposta a Malpensa.
Lei, Maestro, è famosissimo nel mondo per la sua arte, pensa di avere raggiunto la meta? O la strada è ancora lunga?
“Se siamo vivi è perché l’universo richiede ancora la nostra presenza. Io vivo ogni giorno come il primo giorno del resto della mia vita e non semplicemente come un altro giorno. Anzi lo vivo come un appassionante film di cui non so ancora la fine. Siccome sono ottimista penso sempre che il meglio debba ancora venire. E poi “Fino alla bara sempre s’impara”.
Dia ai lettori l’inedita notizia sul suo progetto artistico al quale sta lavorando. Di cosa si tratta? Dove verrà esposta l’opera? Che titolo avrà?
“La mia stessa vita è un progetto artistico. Un progetto che contempla molti aspetti e molte sfaccettature delle più disparate che da sempre mi vede impegnato su tanti fronti culturali e artistici, dalla scultura (con opere come “Onda-Ponte sull’immaginario” all’aeroporto internazionale di Milano Malpensa), alla creazione di grandi eventi culturali, per esempio il Sicilian Film Festival di Miami, durato ben sette anni o il Festival Internazionale di Musica d’Organo in Sicilia (F.I.M.O.), durato 4 anni. Per non dimenticare che, quale delegato a Miami dell’Accademia Italiana della Cucina, arrivai a convincere la Nasa a tenere nel 2007 un evento di alta cucina italiana a bordo della stazione Spaziale Internazionale, stimolando così un cambio di rotta nella ristorazione spaziale. Di tale storico momento quest’anno si festeggia il decennale con una serie di eventi in varie città del mondo. Dovrò saltare da città del Messico a Parigi, a Milano e altrove per conferenze da dare sulla cosa. Ce ne sarà una anche a Milano in giugno. Per non sottovalutare il fatto che con le mie sculture, presentate come edifici dalle forme rotanti fin dalle mie prime mostre negli anni 80’, mi sono guadagnato una laurea Honoris Causa in architettura da un’università in Rhode Island (Constantinian) per avere anticipato e ispirato simili strutturazioni agli architetti contemporanei che solo dall’inizio del XXI secolo, quindici anni dopo le mie proposte, hanno iniziato a produrre forme simili.
Adesso la nuova sfida è quella del trasferimento in Messico, dove sto cercando di mettere a profitto non solo le mie doti creative e relazionali, ma anche quelle di esperto di cucina e di ospitalità e di grande viaggiatore creando, dal nulla, un paradisiaco resort turistico a Puerto Escondido, sul Pacifico. Una vera e propria sfida visto che non sono un vero uomo d’affari, ma un artista che ama vivere la sua vita creativa nella più totale completezza e senza aver paura di nulla. Qualche anno fa la Repubblica mi dedicò un’intera pagina intitolata “Emanuele Viscuso, l’artista che visse due volte”. A questo punto le volte in cui avrò vissuto saranno almeno tre. Per me il Messico è la terra del domani: un grandissimo paese dalle bellissime città, aperto al futuro e con un grande passato. Un paese con enorme potenziale di risorse autonome, dall’ottimo clima, e una grande storia. Un paese in cui l’esoterismo e la spiritualità sono di casa. Un paese in cui si vive benissimo e il costo della vita è molto inferiore che negli Usa o in Europa. Un paese che sembra l’Italia di 50 anni fa, in cui c’è ancora tanto da fare e che ha tutta la voglia di farlo. La località di Puerto Escondido si è scelta da sola e mi è piaciuta soprattutto per il suo potenziale di luogo in una bellissima posizione, bello e autentico, pieno di calore e di colore, ma ancora non del tutto sviluppato, in cui però vi sono già bellissimi alberghi e ristoranti. A parte il bel nome, Puerto Escondido è già nell’immaginario collettivo soprattutto degli italiani ed ha una serie di bellissime spiagge già in città e un comodissimo aeroporto praticamente in centro. Il terreno scelto per il progetto è appena fuori Puerto Escondido in località Puertecito, a soli 30 minuti dall’aeroporto, costeggiando in direzione della magica Mazunte e della già sviluppatissima Huatulco. Il comprensorio del resort ha una superficie di oltre quattro ettari con trecento metri di fronte mare. Ha una propria bellissima spiaggia tropicale con sabbia e rocce e gode anche del fatto che i litorali prima e dopo sono assolutamente intonsi dal turismo dando la possibilità di passeggiare lungo il mare su chilometri di spiagge vergini senza alcun insediamento. Solo 12 suite in un primo tempo e il resto dopo, quindi solo per pochi privilegiati. Sarà una specie di club all’insegna dell’eleganza e, allo stesso tempo, della semplicità, con molto spazio alla cultura, alla musica, all’arte, al cinema. Non voglio fare il tipico villaggio turistico, dove si è tra sconosciuti, ma una specie di grande casa amichevole per persone scelte e vecchie conoscenze. Un posto paradisiaco di raffinata semplicità dove darsi appuntamento tra gente di un certo tipo. Ho scelto il nome di Six Edens (Sei Paradisi) pensando al paradiso naturale della location in cui si trova, a quello del centro benessere, basato sulla medicina naturale, che intendo creare nel comprensorio, a quello del servizio di un raffinato hotel di grande qualità e bellezza, a quello della classe e dell’eleganza che intendo offrire, ma anche di quella degli ospiti, a quello del comfort offerto e a quello della cucina di alta classe che intendo proporre. Io vivrò li come in una mia grande casa con ospiti internazionali oltre che il mio studio e il mio museo. Ma appena ho un po’ di tempo libero vorrei anche terminale la mia autobiografia e pensare a trovare un produttore per il mio film “Take It Easy”, una commedia da morire dal ridere“.
Emanuele Viscuso è anche un architetto, un inventore; amato in America, è l’artista contemporaneo più intervistato. Snobbato nella sua Sicilia, soltanto a Bagheria è esposta una sua opera, nella sua città natale Palermo, il nulla. Ecco come certi palermitani trattiano coloro i quali hanno dato lustro alla terra sicula.
L’artista vive a Miami ed il sindaco della città americana riconoscendogli l’altissimo valore artistico, ha voluto fargli omaggio consegnandogli le chiavi della città.
Le sue sculture modulari, geometriche, dell’artista siciliano colpirono subito i critici d’arte; un paio di anni più tardi la prima mostra internazionale proprio a Miami che ebbe tanto successo a tal punto che l’aeroporto internazionale di Malpensa decise di acquistare l’opera più famosa di Viscuso dal titolo “l’onda /ponte sull’immaginario” e di piazzarla all’ingresso dei voli internazionali.
Nel 1992 crea l’azienda di carte da parati “Emanuele Viscuso trompe l’oeil”, con queste decorazioni ricopre pareti di hotel, locali alla moda case di lusso private.
Tante le imprese da “guinness” dell’artista voglio citarne due: nel 2000 viene donata alla Regina Elisabetta, in visita a Milano, una spilla che fa parte della collezione/ linea di gioielli/scultura dell’artista. Nel 2007 convince la Nasa a effettuare un evento dedicato alla cucina siciliana. Cosi per la prima volta al mondo, per merito del genio artistico di Viscuso, dei prodotti culinari tipici di un luogo, in questo caso la bella terra siciliana, patria dell’artista, e così i prodotti dell’isola del sole, finirono in Mondovisione, offerti direttamente dall’astronauta italiano Paolo nespoli.
L’artista è anche fondatore del “Sicilian Film Festival a Miami”, del Festival Internazionale di musica D’organo a Castelbuono (Pa).