A Zafferana Etnea incontro sull’apicoltura

L’apporto significativo dell’Unione europea al settore apicolo ha avuto un impatto positivo sulla produzione e il marketing del miele in base alle stime pubblicate dalla Commissione Europea. 

apicoltura

L’apporto significativo dell’Unione europea al settore apicolo ha avuto un impatto positivo sulla produzione e il marketing del miele in base alle stime pubblicate dalla Commissione Europea. Il supporto dell’UE all’apicoltura è incentrato a mettere in atto sei misure che dovrebbero essere mantenute. Le due misure più ampiamente supportate sono quelle per prevenire la varroasi (un parassita che indebolisce il sistema immunitario delle api) e quella che fornisce assistenza tecnica agli apicoltori.

L’UE è il secondo produttore di miele al mondo, con circa 600.000 apicoltori, e l’impollinazione fornita dalle api è essenziale. La diminuzione della mortalità delle api e il mantenimento della produzione di un miele di alta qualità in Europa sono tra le principali sfide che il settore deve affrontare. Gli apicoltori non solo soli, perché sono sempre aggiornati sulle misure previste da adottare e sui loro obblighi al fine di avere garantita un’ottima produzione.

A Zafferana patria del miele, molti sono gli apicoltori stretti in Associazione che di concerto coni veterinari dell’ASP pianificano programmi a lungo termine al fine di affrontare eventuali minacce al patrimonio apistico. In particolare la lotta alla varroa. A tal proposito nella sala consiliare del Municipio di Zafferana etnea si è svolto l’incontro tecnico –formativo sul “Piano di controllo della varroa sul territorio della Regione Sicilia- Misure da adottare e obblighi degli apicoltori”, organizzato dall’Associazione provinciale apicoltori catanesi ( APAC), dal Dipartimento Prevenzione veterinaria ASP CT e dal Comune di Zafferana Etnea.

apicoltura - foto 3All’incontro hanno partecipato oltre un centinaio di apicoltori non solo zafferanesi, ma provenienti dalle province di Messina e Siracusa <<Oggetto di discussione – come ha spiegato Fabio Marino ( presidiente Apac) è stato il Piano di controllo della varroatosi delle api sul territorio della Regione Sicilia, pubblicato nel mese di luglio. Le linee guida per la lotta a questo parassita sono state elaborate dal Centro di referenza nazionale per l’apicoltura, presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie che ha stabilito che in ogni regione deve essere redatto un piano in funzione delle proprie realtà produttive e dell’ecosistema ambientale al fine del raggiungimento degli obiettivi prefissi. Infatti nel documento che riguarda la nostra Regione vengono stabilite le linee guida per la realizzazione di un piano di lotta coordinato per il controllo della varroa, che contiene le indicazioni operative dei trattamenti farmacologici, l’utilizzo delle tecniche apistiche, la formazione degli apicoltori, la pianificazione la verifica dei piani di controllo. Inoltre è prevista la promozione di incontri formativi attraverso i quali i Sevizi veterinari e le Associazioni di categoria devono informare gli apicoltori sulle misure da adottare per affrontare la varroa e,  prevenirla e debellarla senza recare danno alle api >>

Il vicesindaco Giovanni Di Prima ha porto i saluti di benvenuto, sottolineando come << l’amministrazione comunale è stata sempre vicina agli apicoltori, riconoscendo che l’apicolura è il volano dell’economia zafferanese. Il miele prodotto a Zafferana costituisce circa il 30% della produzione nazionale>>. Antonino Salina, direttore del dipartimento di Prevenzione veterinaria dell’ASP di Catania ha rimarcato sull’importanza del lavoro svolto negli ultimi anni con le associazioni di apicoltori e i Servizi veterinari operanti sul territorio.

Il moderatore dell’incontro Marcello Grasso, veterinario dirigente dell’ASP CT ha introdotto le relazioni scrupolosamente curate in ogni minimo dettaglio di Rosaria Garozzo ( veterinario specialista ambulatoriale dell’ASP CT 9 e di Lucio Consoli (veterinario dirigente dell’ASP CT) che hanno illustrato l’esecuzione negli apiari di almeno due trattamenti   antivarroa all’anno, i principali trattamenti farmacologici autorizzate disponibili e i metodi di lotta alla varroa basati sulle tecniche apistiche  <<Negli ultimi anni – hanno spiegato – l’effetto acaricida dei farmaci disponibili si è dimostrato a volte insufficienteo inefficace, pertanto l’adozione di tecniche apistiche mirate a ridurre la popolazione di varroa negli alveari ha consentito di salvaguardare o addirittura incrementare il numero di alveari posseduti. Questi i principali metodi di contenimento: blocco di covata, ingabbiamento dell’ape regina, divisione dell’alveare, asportazione della covata, favo trappola. Il monitoraggio della varroa da parte degli apicoltori può avvenire: col metodo dello zucchero a velo e col cassetto diagnostico>>.

apicoltura - foto 2Molto interessante la relazione di Francesco La Mancusa ( dirigente responsabile   della UOS dell’ASP CT) che ha trattato dei dati territoriali rilevati dal censimento in Banca dati apistica nazionale, evidenziando le enormi potenzialità che ha un tale strumento nella gestione del comparto apistico, comprese le emergenze a carattere sanitario. <<Ogni anno dal 1 novembre al 31 dicembre – ha spiegato – ogni apicoltore deve effettuare il censimento nel sistema BDA( banca dati), denunciando la consistenza degli alveari detenuti, la loro ubicazione, specificata dalle coordinate geografiche latitudine e longitudine. Nel caso che non ci siano state variazionirispetto al numero e all’ubicazione degli alveari, l’apicoltore provvederà a confermare le informazioni già esistenti nel sistema( conferma annualità precedente). La registarzione in Banca dati è indispensabile per accedere ai finanziamenti nazionali e dell’Unione europea per l’apicoltura. Ogni apicoltore è tenuto anche a registrare gli spostamenti, anche temporanei che determinano l’attivazione di un nuovo apiario, entro 7 giorni dal verificarsi dell’evento e la compravendita di alveari, sciami/nuclei, pacchi d’api, api regine.>>.

Poi l’intervento di Antonio Giuliano (veterinario dirigente ASP CT) ha focalizzato <<l’importanza dei controlli a tutela della sicurezza dei prodotti dell’alveare, e dell’osservanza dei piani di intervento nel trattamento delle emergenze sanitarie e sulla necessità di incrementare il numero di laboratori di lavorazione autorizzati, in rapporto alle attività operanti sul territorio>>. apicoltura - foto 1

A conclusione Marcello Grasso ha moderato un dibattito nel corso del quale gli apicoltori hanno chiarito alcune perplessità, ponendo domande sulle relazioni ascoltate ed esponendo la propria esperienza e felicemente conquistati dalla competenza tecnica e dalla chiarezza espositiva dei relatori che dal canto loro hanno all’unanimità riconosciuto la compostezza e l’attenzione della platea   che ha ascoltato in silenzio le varie argomentazioni . <<Ancora una volta si è dimostrato – ha concluso Fabio Marino – che la collaborazione fra le istituzioni preposte e le Associazioni di apicoltori può dare buoni frutti soprattutto se le problematiche si affrontano in sinergia e in maniera propositiva. Il bilancio dell’incontro è stato pienamente positivo e si è concluso con l’auspicio di un nuovo appuntamento da programmare per il mese di febbraio 2018>>.

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