XXI Memorial Rosario Livatino – Antonino Saetta al Teatro Comunale di Aci Bonaccorsi

Premio Internazionale all’Impegno sociale e Premio speciale in memoria della Nobildonna prof.ssa Antonietta Labisi. Ad Aci Bonaccorsi la premiazione.

Giustizia, verità e fede. Sono i valori della vita, sono i valori del Premio Internazionale Memorial Livatino-Saetta-Costa, riconoscimento all’impegno sociale, alla difesa della legalità, del rispetto delle regole, della divulgazione di un’informazione libera e corretta, destinato a magistrati, giornalisti, sportivi, artisti, agenti di polizia, carabinieri, finanzieri, e a quanti si siano distinti per l’attività lavorativa svolta nel sociale.

Evento itinerante approdato qualche giorno fa al Teatro Comunale di Aci Bonaccorsi, organizzato dal Comitato spontaneo antimafia “Livatino Saetta” e giunto alla XXI edizione, il Memorial celebra il ricordo di tre magistrati vittime di mafia, Antonino Saetta, Rosario Livatino e Gaetano Costa, e di tutti coloro che hanno perso la vita in difesa della legalità.

A fare gli onori di casa e salutare la numerosa platea intervenuta – autorità civili, religiose, militari, e studenti del liceo scientifico Archimede –  il sindaco di Aci Bonaccorsi Mario Alì, che ha ringraziato il Comitato per aver scelto di far tappa nel suo paese. Poi la parola al presidente onorario del Comitato, avv. Corrado Labisi, che non ha esitato a puntare subito il dito contro il potere dei colletti bianchi, la vera mafia, quella borghese, imprenditoriale, politica, lontana dallo stereotipo cinematografico del padrino siciliano, ultimo anello di una lunga catena criminosa.

La mafia – spiega l’avv. Labisi – si nasconde dentro attività lecite, e colpisce laddove c’è miseria ed ignoranza. Per sradicare la cultura della mafia bisogna quindi partire dalle radici, educare alla giustizia i giovani che andranno a formare la nuova classe dirigente. Per questo, unitamente a magistrati e alti esponenti delle Forze dell’Ordine Pubblico, con il Comitato Antimafia “Livatino Saetta”, abbiamo organizzato il tour della legalità, presso 21 scuole, coinvolgendo oltre 8.000 studenti dei più prestigiosi licei di Catania, sottolineando come non esista pace senza giustizia sociale: il benessere individuale passa attraverso il benessere della collettività.

Mentre le commoventi immagini della strage di Capaci e del funerale di Giovanni Falcone e della sua scorta scorrono su un maxi schermo, la parola passa al Presidente del Comitato, prof. Attilio Cavallaro, che ha voluto da quest’anno introdurre una menzione speciale in memoria della Nobildonna prof.ssa Antonietta Labisi, madre dell’avv. Corrado Labisi, fondatrice dell’Istituto Medico Psicopedagogico “Lucia Mangano” di Sant’Agata Li Battiati, e antesignana della lotta alla mafia. Una donna attenta ai bisogni della gente, da sempre pronta a donarsi a favore dei meno fortunati, soprattutto nel quartiere di San Cristoforo dove per diversi anni ha operato, portando assistenza ai piccoli e agli anziani, rappresentando un modello da seguire per numerosi bambini e soggetti svantaggiati che, a vario livello, hanno potuto contare sul suo sostegno incondizionato, generoso, spontaneo, pieno d’affetto e di socialità. Una figura carismatica quella della prof.ssa Labisi, per la quale il Comitato Antimafia Livatino Saetta ha consegnato all’arcivescovo di Catania la richiesta per avviare un processo di beatificazione.

 

Il rito della benedizione e il Salve Regina composto dal Maestro Francesco Palmeri hanno poi dato il via alle premiazioni. A ritirare la prestigiosa pergamena, nomi illustri del panorama nazionale che si sono distinti per impegno, ideali e senso di giustizia.     

Il dott. Angiolo Pellegrini, generale dell’Arma dei Carabinieri, autore del libro “Noi uomini di Falcone”, è stato comandante della sezione antimafia di Palermo dal 1981 al 1985. Come uomo di fiducia del pool, ha portato a compimento le più importanti indagini nei confronti di Cosa Nostra, che racconta in questo libro per la prima volta. S.E. Corrado Lembo, Procuratore capo di Salerno; il dott. Walter Fazio, già Questore, giudice di pace e primo dirigente ed amministratore pubblico; Olimpia Orioli, da anni impegnata per ottenere verità e giustizia sulla morte del figlio Luca, vittima di un giallo ancora senza colpevoli; il Contrammiraglio Nunzio Martello, Comandante della Direzione Marittima della Sicilia orientale, Capo del Compartimento Marittimo e del porto di Catania; il Prof. Vincenzo Panebianco, primario del reparto Oncologia Ospedale S. Vincenzo di Taormina, il sindaco Aci Bonaccorsi Mario Alì, il dott. Giuseppe Pisano, Capo della Direzione Amministrativa Antimafia di Caltanissetta, il dott. Tommaso Stasi, dirigente ASP 3 CT, settore disabili, il dott. Giuseppe Di Fazio, giornalista del quotidiano La Sicilia, il dott. Giovanni Ciancimino, giornalista, il colonnello dott. Enzo Stroscio, editore della rivista Globus Magazine, Giuseppe Longo, Primario reparto di Ematologia Ospedale S.Vincenzo di Taormina, il prof. Giovanni Puglisi, preside della facoltà di Farmacia di Catania, il dott. Massimo Buscema, presidente dell’Ordine dei Medici di Catania, il dott. Fausto Piazza, dirigente Ispettorato del Lavoro, il dott. Salvatore Ranno, medico chirurgo e Direttore della Cattedra di Urologia dell’Università di Catania, l’avvocato Gianfranco Amato, il Luogotenente Vittorio Perella, Comando prov. Carabinieri di Messina, il Luogotenente Antonio Curcio, Comando prov. Carabinieri di Catania, la dott.ssa Manuela Romano, educatrice Casa Circondariale di Giarre (ritira il premio Ispettore Tumino), il sovrintendente Domenico Trimigno, il dott. Salvo Troina, Maresciallo della Polizia Postale, Filippo Di Francesco della Polizia di Stato di Catanzaro, il dott. Santo Mangione, Dirigente della Polizia di Stato di Randazzo, il dott. Marco Provenzale, Davide Romano, autorità portuale di Catania, il giornalista Michele Salomone, il brigadiere capo Giuseppe Lipari Brigadiere, Vincenzo Mucimarra, della Polizia Stradale di Randazzo, l’appuntato scelto dell’Arma dei Carabinieri di Messina Sebastiano  Altadonna, l’avvocato Salvatore Ragusa, Giuseppe Faraone, Alvaro Caveza, Giovanni Bracchitta, il dott. Claudio Felice D’Amico, imprenditore, la dott.ssa Francesca Labisi, Istituto Medico Psico Pedagogico Lucia Mangano, Rosario Pennisi, Croce Rossa, Villorese, Guardia di Finanza, l’avvocato Sidro Barbagallo, editore della rivista “Vita Forense”, l’editore Armando Siciliano (che ha presentato tre scrittori: Francesco Marchese, Francesca Spadaro, Adriana Antoci); Lucio Gambera, collaboratore de La Sicilia, corrispondente di Militello Val di Catania, il regista Vincenzo Cosentino, Lorenzo Costanzo, Alessio Quattrocchi, campione di Kickboxing; Orazio Fresta, Francesco Gangi, il dott. Giuseppe Cucchiara, Questore di Messina, il Maresciallo della Guardia di Finanza Nicola Proietto, l’Assistente di Polizia Domenico Trimigno, Marco Provenzale, il Colonnello Arma Carabinieri Salvino Paternò.

A consegnare i riconoscimenti il Comitato d’Onore composto dall’avv. Corrado Labisi, Presidente dell’IMPP Lucia Mangano, il presidente del Comitato Attilio Cavallaro, il vice presidente Ugo Tomaselli, S.E. Corrado Lembo, dott. Walter Fazio, gen. Angiolo Pellegrini, il dott. Carmelo Cavallaro, Commissario di Polizia di Stato, il dott. Angelo Iannone, ex colonnello del ROS, collaboratore di Giovanni Falcone nelle indagini sul patrimonio di Totò Riina, e per due anni infiltrato all’estero in organizzazioni di narcotrafficanti colombiani legati a camorristi, autore del libro “Aspettando…giustizia”.

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