X^ Giornata del Rispetto – Osservatorio Lucia Natoli

In occasione dell’importante avvenimento si è svolto martedì 23 luglio alle ore 18,00 a Messina, al Ricrio Ammare, un interessantissimo incontro incentrato sulla delicata tematica degli abusi sui minori67518863_2469015126676305_8130715859782991872_n

Martedì 23 luglio alle ore 18,00 al Ricrio Ammare in Via S. Raineri a Messina si è dialogato e affrontato la tematica tanto delicata quanto importante degli abusi ai minori, nella consapevolezza che i minori sono la risorsa più preziosa per la nostra società e la loro tutela deve essere con ogni mezzo rafforzata, anche a fronte degli sconcertanti fatti di cronaca recenti che hanno fortemente scosso la coscienza collettiva.

L’Incontro dal titolo “Abuso d’innocenti – L’influenza dei fenomeni sociali sul futuro dei figli” ha visto gli interventi dell’Avv. Ester Isaja, Presidente dell’Unione Italiana Forense del Distretto di Corte d’Appello di Messina, dell’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Messina, Alessandra Calafiore, del Garante per l’Infanzia del Comune di Messina, dott. Angelo Fabio Costantino, della D.ssa Anna Maccari, Psicologa Associazione Harahel e della D.ssa Teresa Staropoli del Cedav Messina.

Introdotta dal Dott. Umberto De Angelis, del Centro di Solidarietà Faro, ha parlato per prima l’Assessore Calafiore che ha portato i saluti dell’Amministrazione comunale e che ha evidenziato quanto sia importante la figura del Garante.

Ricordiamo che, con Delibera n. 57/C del 10/8/2012, il Consiglio Comunale, ha approvato la copertura di questa figura, di questa mansione che è un organo monocratico, istituito in Italia nel 2011, con l’obiettivo di attuare le misure previste dalla Convenzione di New York e più in generale di promuovere la tutela dei diritti dei minori. Altro delicato compito è quello di segnalare, alle competenti autorità, situazioni di abbandono, di disagio o di violazione o rischio di violazione, dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

L’attuale Garante è il Dott. Fabio Angelo Costantino che ha intrapreso già una proficua collaborazione col Procuratore della Repubblica dei minori, Andrea Pagano

Il Garante per l’Infanzia fa da tramite fra la Procura e le Assistenti sociali e a settembre, iniziativa molto utile, sarà aperto uno sportello nel 5° Quartiere.

L’Affido è un provvedimento di accoglienza temporanea per i minori con difficoltà familiari ma spesso le famiglie affidatarie sono poche e spesso impreparate a un percorso del genere.

L’Assessore ha poi messo in evidenza il monitoraggio che porterà avanti insieme al Garante per l’Infanzia delle strutture che accolgono minori per vedere se vi siano carenze di qualsiasi natura e affinché non accadano fatti come quelli accaduti a Bibbiano.67482510_2241747739468643_7592606743071293440_n

L’Avv. Ester Isaja ha preso poi la parola comunicando di essere onorata di rappresentare l’Unione Italiana Forense nel Distretto di Corte d’Appello di Messina e, dopo aver ringraziato l’Osservatorio Lucia Natoli e il Presidente Saro Visicaro per averla coinvolta in questo evento,  ha messo in primo piano come ha a cuore le tematiche sugli abusi sui minori. La materia degli abusi – ha aggiunto –  è estremamente delicata e lo è ancor di più quando si tratta di abusi minorili, subiti dai bambini, da esseri innocenti e perpetrati da parte di adulti, parenti, tutori, conoscenti o estranei ma, nella maggior parte dei casi sono familiari. Parlarvi oggi qui del caso di Bibbiano, però incontra un limite, in quanto si tratta di una vicenda processuale ancora in corso, l’indagine non è chiusa e, trovandoci in uno stato di diritto, io sono fermamente convinta che siano le aule dei tribunali i luoghi adatti a discutere i processi e valutare le prove e i luoghi nei quali decidere se condannare o meno i colpevoli. Una sola considerazione: i fatti di Reggio Emilia, se confermati in sede processuale, avvalorano i sospetti di una parte dell’avvocatura e della magistratura circa la strumentalizzazione e il mercimonio che si fa di certi bambini, per farli entrare nelle case famiglia, perché i bambini possono rendere tantissimo e attorno agli affidi c’è un business enorme che oscilla tra i 100 e i 200 euro al giorno. I servizi sociali sono una risorsa del nostro Paese, ma ritengo che andrebbe fatto un monitoraggio approfondito di questi servizi sociali poiché vi sono quelli che lavorano bene ma c’è chi invece non si dimostra all’ altezza del proprio compito e va contrastato severamente. I minori sono una risorsa preziosa e devono essere tutelati. L’Avv. Ester Isaja ha anche espresso particolare apprezzamento per il prossimo monitoraggio, da parte del Comune, delle strutture che accolgono i minori. Un’iniziativa, ha aggiunto, molto bella e molto importante.

Il Garante, il Dott. Fabio Angelo Costantino ha sottolineato come ormai siamo nell’era dell’on line, diversi reati vengono perpetrati on line. Sappiamo molto poco delle strutture che accolgono minori, anche di altre città, ove vi sono minori che vanno dai pochi mesi ai 16-17 anni. Andremo a controllare se le caratteristiche delle strutture in cui alloggiano i minori sono all’altezza di questo compito. Il Garante ha sottolineato, ricordandosi di una frase da lui ascoltata, come questi sono ragazzi che non hanno mai conosciuto “il bello”.

Importante anche per il dott. Costantino la collaborazione fra lui e l’Ass. Calafiore da un lato e fra Autorità giudiziaria e Sevizi sociali dall’altro.

Determinante sarà anche il Protocollo d’intesa fra i Servizi Sociali, il Tribunale per i Minorenni, la Procura per i Minorenni e il Garante dell’Infanzia.

Sarà sviluppato anche un Protocollo con l’Università, Scienze della formazione e della comunicazione con tirocinanti presso l’Ufficio del Garante.

Sulla lotta all’uso di droghe non c’è ancora un progetto ma ci sono percorsi di riabilitazione e sarà opportuno sviluppare dei progetti di prevenzione.

L’Avv. Ester Isaja ha quindi parlato del primo trattato internazionale che affronta gli abusi sessuali nei confronti dei bambini che avvengono all’interno della famiglia che è sicuramente la Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali firmata il 25 ottobre 2007 a Lanzarote, in Spagna ed entrata in vigore il 1º luglio 2010, sottoscritta e ratificata da quasi tutti gli stati membri e ratificata dall’ Italia nel 2012 quando il Parlamento ha approvato la legge 1 ottobre 2012, n. 172, che è appunto la legge di ratifica della Convenzione.

La Convenzione di Lanzarote obbliga gli Stati a criminalizzare ogni forma di reato sessuale contro i minori, compresi quelli perpetrati online, per proteggere le vittime e perseguire i responsabili. Quindi dopo avere elencato alcuni fra i reati online come il “sexting”, che si riferisce allo scambio (invio, ricezione, condivisione e diffusione) di immagini e video sessualmente espliciti;

il “grooming”, ovvero al legame di fiducia che viene creato con un bambino con l’intento di incontrarlo a scopi sessuali e il live “distant child abuse” ovvero la condivisione in live-streaming di video pedopornografici, ha sottolineato l’importanza della famiglia, dei genitori accanto ai figli poiché non si può delegare sempre alla scuola e perché l’educazione spetta principalmente ai genitori.

Interessante il contributo della D.ssa Teresa Staropoli in rappresentanza della Cedav (Centro Donne Antiviolenza) che ha messo l’accento anche sul rischio della violenza assistita da minori che è una forma di abuso minorile, un maltrattamento psicologico che si verifica prevalentemente in ambito familiare, in presenza di violenza domestica, che può avere gravissime conseguenze come ritardi nello sviluppo fisico e cognitivo, perdita di autostima incapacità di socializzare, ansia, sensi di colpa e depressione.

La D.ssa Anna Maccari, Psicologa dell’Associazione Harahel (Associazione che si occupa di ragazzi dislessici ovvero con disturbo specifico dell’apprendimento (DSA), ha concluso l’incontro sottolineando come il 25% degli adolescenti pur essendo stato vittima di abusi on line non ne parla affatto. Fra le finalità dell’Associazione vi è quella di creare una realtà alternativa all’approccio, clinico-medico; organizzare un percorso di aiuto e supporto alla famiglia;

costituire un punto di riferimento per i genitori e famiglie; creare un luogo di incontro per i genitori, nel quale si possono condividere , le proprie difficoltà ed aspettative e attivare una collaborazione con le scuole.

Tutti alla fine hanno concordato, come affermato durante la sua relazione dall’Avv. Isaja, che occorre sviluppare strategie e programmi di prevenzione (per minori e per adulti), per stimolare tutta quanta la società a reagire con più forza contro la violenza sessuale e altre forme di violenza. Questo comporta anche il mettere in discussione le norme sociali vigenti.

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