“Viaggi nel pensiero” per ricordare Francesco Bonardelli

Sempre vivo e presente, a dieci anni dalla sua scomparsa, nella famiglia e in tutti quelli che lo hanno conosciuto e apprezzato

Francesco Bonardelli, critico letterario, dirigente scolastico e giornalista, è stato ricordato, lunedì 31 maggio alle ore 19.00,  nel decimo anniversario della sua scomparsa nell’incontro in streaming “Viaggi nel pensiero”, organizzato e moderato dal figlio Marco Bonardelli, sui profili Facebook e YouTube del sito di diffusione artistica Suggestioni Press.

È stato un incontro pieno di significative testimonianze di grande affetto da parte di colleghi, di amici e conoscenti. Presente all’evento la madre di Marco, signora Maria Gabriella, moglie dell’indimenticabile Francesco Bonardelli.

Protagonista e animatore indiscusso del dibattito culturale nella città di Messina, Francesco Bonardelli, ha scritto su prestigiose riviste nazionali ed è stato una firma di spicco della “Gazzetta del Sud” ed è a lui che si rivolgevano gli scrittori per presentare in anteprima nazionale i loro romanzi, a lui che sapeva leggere oltre le parole quei romanzi, a lui un vero “lettore di anime”, capace di andare oltre il testo carpendone ogni sfumatura anche non palesemente scritta o evidenziata dagli autori con i quali instaurava durante le presentazioni un vero e proprio dialogo.

Abbiamo avuto il piacere di intervistare l’organizzatore e moderatore dell’incontro, Marco Bonardelli:

Abbiamo visto durante l’incontro il bellissimo ricordo di tuo padre che ancora oggi, a distanza di 10 anni, conservano le persone, gli amici che lo hanno conosciuto; questo è sicuramente un tuo motivo di orgoglio che te lo fa sentire sempre vicino?

Si assolutamente… papà una volta mi disse che l’importante nella vita è capire che la vita è un ciclo… si nasce e si muore… ma l’importante è lasciare un segno del proprio passaggio sulla terra. Io credo che il segno che ha lasciato papà è stato un segno positivo proprio per l’uomo e il professionista che era e che è emerso in pieno negli interventi di “Viaggi nel pensiero”… perché tutto quello che è stato raccontato di lui dagli ospiti corrisponde esattamente a quello che era lui nella vita di tutti i giorni e anche nel lavoro di tutti i giorni… esattamente la persona che io ho conosciuto in 36 anni di vita

Questo che hai detto, del segno positivo lasciato da tuo padre, è stato evidente ed è emerso durante tutto l’incontro…

Papà ha realizzato questo con tutte le cose che ha fatto e ha lasciato un segno positivo in tutte le persone che ha incontrato nella sua vita non soltanto in quelle che avete visto durante l’incontro… ma in tutte le persone … negli allievi della sua scuola, negli altri colleghi etc…

Non tutti i genitori dicono alcune verità ai figli, come quella appunto di dire che la vita è un ciclo…che si nasce e si muore… molti fanno vedere sempre la vita in rosa e poi quando ci sono periodi spiacevoli uno non è preparato… invece è giusto che un padre dica anche queste cose…

Dopo che era stato male, era stato ricoverato al Papardo…papà non mi disse ”guarda che potrei morire, bada a tua madre, finisci gli studi, sistèmati…”, non mi disse questo, perché neanche lui se lo aspettava… stava bene quando mi disse queste parole, però pochi mesi prima di lasciarci mi disse questa cosa importante che mi è rimasta impressa anche se può sembrare retorica… ma sicuramente un grande insegnamento di vita

Aveva lo sguardo e gli occhi di una persona luminosa e comunicativa

Papà era proprio così, infatti era una persona aperta sia nel lavoro che nella vita di tutti i giorni perché lui non faceva mai… come dire… considerazioni moralistiche o insomma negative su tante cose, anche mie, di figlio naturalmente…Lui non ha mai contestato, per esempio, le mie amicizie; non c’è mai stata una volta che lui mi avesse detto: Ah ma chi frequenti? Perché frequenti queste persone? Mai! Non gliel’ho mai sentito dire!

Nel Marco Bonardelli di oggi quanto ha inciso la sua figura, i suoi insegnamenti?

Ha influito tantissimo nella vita e nella professione… nella correttezza che bisogna dimostrare e l’umanità data a chi se lo merita nel lavoro e anche nella vita di tutti giorni. Papà era una persona luminosa, era una persona aperta ed era poi un grande signore… era uno che non si è mai messo in liti, non ha mai offeso nessuno… e se oggi fosse ancora fra noi… i social li utilizzerebbe per divulgare cultura e per divulgare positività e non come si dice nel nostro dialetto per fare “cuttighiu”…

E’stato un esempio anche nella professione non solo per la sua grande levatura culturale ma anche perché lui la cultura la trattava con grande passione… non la trattava in maniera nozionistica…non è mai stato il classico critico, come ha detto anche Catena Fiorello

Molto bello il ricordo che ha di lui Catena Fiorello…

Non era il classico critico superficiale o cattivo o che faceva una stroncatura. Non era quello che saliva in cattedra e non aveva il gusto compiaciuto della stroncatura… anzi lui era profondamente allergico a qualunque forma di offesa, di polemica e infatti io credo che lui criticherebbe certe persone che sui social hanno delle uscite molto infelici… come dire inappropriate e che appunto usano molto male i social

Cosa ricordi con più piacere di tuo padre? Qualcosa che ti dà gioia…

Beh sicuramente la sua ironia, perché papà era un uomo di grande ironia, una delle persone più scherzose ed ironiche che io abbia conosciuto nella mia vita e ancora adesso quando sono in famiglia mi capita di ridere pensando a delle sue battute…

Quindi era scherzoso in qualche momento? Tua madre ha raccontato l’episodio quando si è seduto sulla trono del Re a Versailles…

Si che era scherzoso…All’aeroporto di Barcellona in Spagna si era sostituito alla guida

C’è ancora qualcosa che vorresti  mettere in luce, mettere in risalto di tuo padre? Qualcosa che magari non è stato detto durante l’incontro?

A parte l’ironia credo di no… perché ripeto tutti i relatori hanno descritto papà esattamente com’era come professionista e come uomo. Sicuramente il suo sguardo sul mondo, che io ho anche sottolineato introducendolo, che manca sia a me che ovviamente alla città, perché papà faceva sempre delle riflessioni molto ponderate sui fatti e lo faceva sia negli articoli che anche nelle note per RTP ed erano riflessioni mai scontate o banali o di parte

Immagina questa scena: papà tornava a casa… o di giorno o di sera…tu stavi leggendo, scrivendo o guardando la televisione… e metti che si accorgeva di una cosa compiuta da te che non gli andava a genio, te lo diceva insegnandoti come fare nel modo secondo lui giusto o qualche volta ti rimproverava in maniera diciamo arrabbiata?

Certo come tutti i padri…certo che l’ha fatto… e qualche volta mi ha rimproverato per qualche stupidaggine… anche in maniera piuttosto dura però oggi a 36 annI penso che fossero le classiche “cazziate” sane…

Quelle sane e costruttive tiratine di orecchie che in realtà sono dei segnali di amore?

Si perché quando sei un ragazzino non hai il giudizio per capirlo e invece quando sei più grande hai ovviamente la maturità per capire certe cose. Mi ricordo, nell’evento, ho parlato di forza del suo esempio… perché papà appunto si faceva stimare come padre… e quindi trasmetteva questa stima a me…La cosa più brutta che potrebbe fare un padre a un figlio è proprio non dargli la possibilità di stimarlo e quindi non essere un esempio in positivo su tante cose importanti… A parlare sono bravi tutti ma se un genitore prima fa certi discorsi e poi non è lui ad essere di esempio…

Ma del resto la sua funzione di educatore, di impegnarsi nella sua attività come preside verso i ragazzi… questo testimonia quella che era la sua propensione verso i giovani, verso il futuro e verso il cercare di guardare oltre

Si infatti papà amava i ragazzi e si è fatto amare dai ragazzi… non era il preside punitivo che si rendeva un po’ antipatico ai ragazzi… interveniva dove doveva intervenire però si faceva amare… Lui veramente amava i ragazzi, non ha mai fatto l’insegnamento per ripiego ma, proprio come ha detto anche il direttore Lino Morgante,… proprio per vocazione… Mi ricordo un evento significativo…, quando è venuto a mancare…, una sua alunna, una sua ex alunna ha posato un fiore sulla sua tomba… al cimitero… infatti si è avvicinata a noi e ci ha detto che andava da papà e ci ha ricordato, appunto, il bel ricordo che aveva di papà come preside

Tuo padre era ancora vivo quando tu hai cominciato ad interessarti al tuo lavoro, ti incoraggiava?

Si assolutamente… come interesse si… come scritto no…papà era una persona che riusciva comunque ad anticipare il futuro…a vedere appunto avanti rispetto agli altri, nella vita così come anche nella professione…Devo  dire che lui mi incoraggiava tantissimo… non è mai mancato il sostegno da parte sua… anzi se faccio questo lavoro lo devo a lui perché mi ha aiutato a incanalare questa mia passione per lo spettacolo nel giornalismo…

Tanto merito a tuo padre ma sicuramente tanto merito anche a tua madre

Assolutamente si! Mia mamma è una psicologa e psicoterapeuta, quindi conosce bene, ha molta dimestichezza con le dinamiche dell’animo umano. Sono stato fortunato da questo punto di vista e sono consapevole ogni giorno di questa fortuna.

Il seguente link per chi volesse rivedere l’incontro del 31 maggio“Viaggi nel pensiero” per ricordare Francesco Bonardelli:

https://www.youtube.com/watch?v=CUY1TLqhRMw

Hanno partecipato all’incontro la scrittrice e autrice televisiva Catena Fiorello, lo scrittore Ignazio Pandolfo, la scrittrice Giuseppina Torregrossa, il direttore responsabile della “Gazzetta del Sud” Alessandro Notarstefano, l’ex provveditore Gustavo Ricevuto, il direttore editoriale della “Gazzetta del Sud” Lino Morgante, il presidente dell’Ente Teatro Orazio Miloro, il libraio Salvo Trimarchi mentre hanno inviato videomessaggi lo scrittore Domenico Cacopardo e gli amici e colleghi Nino Genovese e Ignazio Vasta.

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