Venerdì 4 maggio 2018 alle ore 18.00, presso Feltrinelli Point, in Via Ghibellina, 32 a Messina, si svolgerà la presentazione del libro: “Viaggi in Magna Grecia e dintorni in età antica”
Inserita fra le attività di prossima realizzazione dell’ADSeT (Associazione Dirigenti Scolastici e Territorio), si svolgerà, venerdì 4 maggio 2018 alle ore 18.00, presso la Feltrinelli Point, in Via Ghibellina, 32, a Messina, la presentazione del libro: “Viaggi in Magna Grecia e dintorni in età antica”, autori Daniele Castrizio, docente di Numismatica all’Università di Messina e Carlo Ruta, storico del Mediterraneo e saggista con testi di Daniele Castrizio, Massimo Frasca, Claudia Lambrugo, Maria Costanza Lentini, Carmelo Malacrino, Carlo Ruta e Fabrizio Sudano.
Dopo i saluti del prof. Angelo Miceli, dirigente scolastico e Presidente ADSeT e l’introduzione: della docente e giornalista Pina D’Alatri, interverranno gli autori, Daniele Castrizio e Carlo Ruta con i quali dialogherà Elena Santagati, docente di Storia greca all’Università di Messina.
Per cercare terre più fertili, per un migliore commercio che necessitava anche di nuovi scali di appoggio e per altre diverse motivazioni, nel VII secolo a.C. molte navi lasciarono le coste greche per portare in altri lidi, come Francia, la Spagna e l’Italia, uomini, animali e quant’altro. Presero vita così le colonie greche fondate appunto da gruppi di coloni che provenivano dalle polis. I greci, a partire dall’VIII secolo a.C., iniziarono a fondare potenti colonie nell’Italia meridionale come Parthenope (Napoli), Rhegion (Reggio Calabria), Kroton (Crotone), Taras (Taranto) e tante altre… che costituirono la Magna Grecia e quelle della Sicilia greca come Zancle (Messina), Katane (Catania), Syrákousai (Siracusa), Akragas (Agrigento) e altre ancora.
Mantenendo buoni rapporti con le popolazioni limitrofe, i coloni cominciarono a coltivare le terre ma non avrebbero mai rotto i ponti con le città madri con le quali mantennero legami di lingua, di culto, militari e politici.
“Lo spostamento delle poleis verso l’Occidente fu molto oneroso. Probabilmente, nello stesso nome Megále Hellàs, con cui nel II sec. a.C. veniva identificato da Polibio il tessuto dell’Ellade nei territori italici, è testimoniato in maniera implicita il grande sforzo che i coloni dovettero sostenere, nei secoli precedenti, per dominare la natura mossa delle terre e riuscire a convivere con le popolazioni dei luoghi. Essi riuscirono, tuttavia, a dare stabilità alla loro presenza nella nuova terra, restando ancorati al mare, fonte essenziale di sostentamento e base strategica della loro crescita economica e politica, per tanti versi straordinaria. Occuparono capillarmente le coste del Tirreno, dello Ionio e dell’Adriatico dando luogo a una complessa geometria antropica”.
“Viaggi in Magna Grecia e dintorni in età antica”
Testi di
Daniele Castrizio, Massimo Frasca, Claudia Lambrugo, Maria Costanza Lentini, Carmelo Malacrino, Carlo Ruta e Fabrizio Sudano
Edizioni di storia e studi sociali
Saluti:
Angelo Miceli, Dirigente scolastico e Presidente ADSeT
Introduzione:
Pina D’Alatri, Docente e giornalista
Intervengono gli autori:
Daniele Castrizio, Docente di Numismatica all’Università di Messina
Carlo Ruta, Storico del Mediterraneo e saggista
Dialoga con gli autori:
Elena Santagati, Docente di Storia greca all’Università di Messina