“Una verità rubata” di Rosa Maria Mauceri è cortometraggio. Successo inaspettato, tantissimi premi e riconoscimenti

Rosa Maria Mauceri, autrice del libro “Una verità rubata”, un racconto a voce alta che ha segnato il suo esordio di scrittrice e che è diventato un cortometraggio che a oggi ha avuto un successo inaspettato.

<<Tutte le scene sono per me significative ed emozionanti perché è quasi uno sbobinamento della pellicola della mia vita. Ce ne sono due in particolare che mi commuovono: In una si vede la piccola Flavia Cosentino che interpreta me da bambina. In lei cosi pensierosa e riflessiva ho rivisto la capacità di rappresentare la mia infanzia ferita e sofferente, soprattutto attraverso la metafora della trottola prima spinta a ferire un pavimento che mi ha fatto del male e poi si trasforma in riscatto quando simbolicamente la consegna a me adulta… L’altra scena è quella in cui ho voluto rappresentare e non senza un nodo in gola il tentativo finalmente riuscito a mia madre (perché ne ricordo tanti purtroppo andati a monte con conseguenze inenarrabili) di fuggire da un marito violento che la picchiava , la maltrattava e faceva lo stesso con i gli altri componenti di una famiglia che letteralmente “terrorizzava”. Questa è stata l’occasione che attendeva da una vita e c’è riuscita portando con se i suoi 4 figli che corrono all’impazzata tra le rotaie di una stazione in un’immagine molto realistica>>. Queste sono le parole di Rosa Maria Mauceri, autrice del libro “Una verità rubata”, un racconto a voce alta che ha segnato il suo esordio di scrittrice, ed è diventato un cortometraggio che a oggi ha avuto un successo inaspettato. Il motivo è racchiuso nelle parole dell’autrice che da sceneggiatrice e regista ha saputo trasformare il materiale autobiografico racchiuso in quelle pagine sofferte, facendole diventare immagini viventi con una valenza e un messaggio importante rivolto a tutte le donne: “Non è mai troppo tardi per denunciare chi ti usa violenza, chi non ti tratta da persona, ma come un oggetto! Mai avere paura di denunciare chi ti fa del male. Occorre avere il coraggio di ribellarsi e di trasformare ciò che è negativo in positivo, anche a costo di sacrifici e sofferenze, peripezie, dolori fisici e morali, problemi di salute. E’ necessario fare il possibile e l’impossibile per uscire dal tunnel buio di un’esistenza drammatica e giungere finalmente a vedere la luce del sole che è la luce del riscatto personale del raggiungimento di un proprio equilibrio”. Queste parole hanno guidato il cammino tortuoso quasi senza uscita della nostra autrice. Una tappa di questo viaggio l’ha portata ad una verità sconvolgente: prima di lei è nata una sorella si chiamava Rosa Antonina ed è stata fatta passare per morta, ma in realtà è viva in qualche parte della Sicilia e potrebbe anche lei gridare la sua verità o potrebbe essere ignara di tutto se nessuno le ha rivelato le sue origini. Questo desiderio di ritrovare la sorella ha fatto si che Rosa Maria Mauceri dimenticasse se stessa e intraprendesse una ricerca sui luoghi reali dove si sono svolti i fatti.

<<Sì, sono stata nel quartiere di Badìa a Santa Venerina, ad Acireale nell’ archivio comunale, all’ospedale Vecchio, a Zafferana Etnea, a Catania e persino nei cimiteri. Ho trovato documenti che attestano la nascita di questa sorella e ho voluto documentare il tutto anche attraverso la pubblicazione degli atti e delle testimonianze perché attraverso il corto appaia palese che la mia ricerca si basa su documenti veri basati su fatti avvenuti e non avvenuti e anche fatti gravi lasciati cadere o ignorati volutamente>> E poi tiene a sottolineare: <<Non voglio sconvolgere la vita di mia sorella ma solo abbracciarla assieme ai miei fratelli e dirle che che può contare anche su di noi che siamo l’altra sua famiglia e soprattutto far si che mia madre possa stringere a se quella “bambina” che non ha mai potuto cullare e che in modo ignobile le è stata tolta da un Individuo con la complicità di altri personaggi. Chiamo così colui che per me è solo un padre biologico che non merita di essere chiamato padre perché per anni e anni ci ha umiliato e mortificato a livello fisico e psicologico. Un vero mostro che a distanza di anni ha ammesso che Rosa Antonina è viva e che sarebbe stata scambiata in ospedale per sbaglio e vivrebbe in una provincia siciliana>>. Dunque a spingere Rosa Maria Mauceri in questa ricerca è stato il grande amore per questa sorella mai vista , mai conosciuta e il desiderio di verità Questo non è passato inosservato alle giurie che hanno visionato il corto che ha partecipato a diversi festival ottenendo risultati al di la di ogni aspettativa. Per esempio ha vinto ben 7 premi al Rome international Movie Awards :1°classificato come “Best romantic”, con una precisazione da parte della giuria “non perché sia una storia romantica, classica, bensì perché nella la sua drammaticità emotiva, trasuda da ogni frame visivo l’amore della protagonista verso una sorella mai conosciuta, dunque un “romanticismo “visto come l’amore di due sorelle in un contesto altamente drammatico; tre secondi posto a Rosa Maria Mauceri: come “migliore produzione; “migliore regista esordiente; “migliori costumi”; 3 posto per “migliore fotografia” al direttore della fotografia Giuseppe Di Blasi; 2 posto “miglior trucco e parrucco a Veronica Finocchiaro; 2 posto come miglior scenografia a Lucia Mauceri. All’ “Holliwood blood horror festival “ di Los Angeles “Una verità rubata” ha vinto come miglior dramma; Rosa Maria Mauceri come miglior attrice , miglior regista esordiente, migliore costumista e la piccola Flavia Cosentino ha vinto come miglior attrice bambina. Ancora Rosa Maria Mauceri al “Vesuvius international film fest “ come migliore regista donna, il silver award come produttrice al” Milan gold awards”, il premio come migliore regista e migliore produzione al “Paris international filmawards e tanti altri riconoscimenti e ne citiamo uno per tutti: al “Toronto film magazine fest”.

Si aspettava questo successo?

<<Credo che il successo sia del libro che del corto sia attribuibile al fatto che è una vicenda autobiografica, vera che ho portato alla ribalta con sincerità. Inoltre è stata apprezzata la doviziosa ricerca di costumi, immagini e ambienti anni 60 e la realizzazione di contesti costruiti sulla scia dei ricordi su luoghi reali dove si sono svolti i fatti>>

E il cast lo ha scelto lei?

<<Il cast l’ho scelto personalmente ed è costituito da persone del luogo per rendere il corto più vero. A interpretare me da bambina Flavia Cosentino>>

E gli altri interpreti?

<<Il ruolo dell’Individuo è stato interpretato da Domenico Damis; nel ruolo di mia madre Filippa la brava Claudia Spina; Carla Grasso nel ruolo di mia sorella Lucia; Cristian Cosentino e Carlo Greco interpretavano i miei fratelli Salvatore e Giacomo; Giusi Schillirò era la voce di mia madre Filippa che è intervenuta in una scena. E ancora Federica Strano e Cecilia Wouters”le curtigghiare “e poi Maurizio Strano, il maresciallo nell’archivio di Acireale assieme a Rosaria Granata e Roberta Torrisi nel ruolo di mia nipote , Salvatore Greco, nel suo ruolo di sindaco Luigi Sanfilippo nel ruolo del mio compagno ne mio fratello vero,Salvatore Mauceri, Loredana Torrisi e Lenny Degreif. Tutti bravissimi>>. L’autrice ringrazia Giuseppe Di Blasi direttore della fotografia e montaggio per la delicatezza che ha avuto nell’approcciare un tema tanto drammatico

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