Vanito, nuova stella musicale nel panorama siciliano

Micael Lombardo, in arte Vanito, è un cantante che nasce a Catania, città in cui ha dato i natali a tanti artisti del mondo dello spettacolo. Micael o Vanito, è di origini umili, proviene da una famiglia di operai, e per lui non è mai stato un problema.

Maicol

Forse l’hanno caricato di forza interiore per intraprendere nuovi percorsi lavorativi. Vanito inizia a cantare musica neomelodica per poi approdare al Rap americano di fine anni ’80/’90, genere musicale in cui si trova meglio. La musica è sempre stata presente nella sua vita. Quando scrive canzoni entra in uno stato immaginario tutto suo, quasi fosse un sogno per staccarsi dalla cruda realtà. Il suo motto sta nella saggezza di accettare l’umiltà per ottenere il successo.

Micael, provieni da una famiglia di operai. Oggi il tuo pensiero è fare musica. Se non fossi musicista cosa faresti?

«È una bella domanda, perché prima di poter dire “faccio musica nella mia vita” bisogna arrivare ad ottenere degli introiti e non è facile, specialmente adesso che la musica è a portata di tutti. Ironicamente la musica è sì la mia passione più grande ma non è l’unica, sicuramente mi sarei dedicato al turismo, avendo una vasta conoscenza dell’inglese.»

Qual è il tuo genere musicale che preferisci? Descrivi con tre aggettivi la tua musica.

«Il mio genere preferito in assoluto è il Rap americano di fine anni ’80/’90. Anche se negli ultimi anni sto sviluppando una piacevole preferenza per il Blues. Gli aggettivi con cui descriverei la mia musica sarebbero: il primo “sperimentale”, poiché mi piace sperimentare sempre nuovi stili e nuovi suoni, il secondo invece “vera”, in quanto tutto ciò che scrivo è frutto di realtà vissute e cose realmente accadute, infine l’ultimo aggettivo sarebbe “terapeutica”, dal momento che cerco di lasciare una morale, un qualcosa in cui la gente possa trarre un insegnamento.»

Quando hai iniziato a suonare/quando hai scritto la prima canzone?

«I primi testi li ho scritti intorno alla primavera 2018 ma si trattava di pensieri, che non riuscivo ancora a collegare e far suonare, inoltre lo facevo ogni tanto, giusto per passare quei dieci minuti di noia. Il primo vero testo è arrivato nel settembre 2019 e da lì ho capito come impostare ogni cosa.»

Il verso di una tua canzone che ti racconta meglio.

«La frase che chiude il ritornello di Ercole, mio nuovo singolo: “ci vuole tempo per volare, nessuno nasce già Ercole”. Sono due metafore, la prima è riferita ad un piccolo volatile appena nato, che inizialmente non è capace di volare, il secondo invece cerca di far capire ai ragazzi come nessuno nasca già Ercole, ovvero nessuno nasce già realizzato, anche Ercole dovette superare delle avversità per arrivare all’Olimpo. Mi rispecchia molto perché sono ben conscio di tutte le difficoltà che dovrò affrontare nella vita.»

Se non fossi Vanito, quale artista vorresti essere?

«L’unico con cui mi rispecchio al 100% musicalmente è l’icona del rap, Ice Cube. Ma se non fossi Vanito semplicemente non farei musica, non mi ci vedo nei panni di qualcun’altro.»

Quali sono i tuoi obiettivi a breve termine?

«Ho fatto uscire Ercole, progetto che mi ha portato via diverso tempo, in cui però ho avuto il piacere di lavorare con persone fantastiche. In primis Riccardo (Nero), il ragazzo che canta Ercole insieme a me, ma nella buona riuscita di questo progetto, giocano un fattore fondamentale chi ha curato la parte tecnica del brano, ovvero LowJohn e tutto lo studio BlackHouse. Per il momento mi prenderò una piccola pausa, per accumulare nuove idee e nuovi progetti.»

Quali possono essere le chiavi per il successo?

«Ti parlo da neofita, quindi ciò che dirò potrà essere molto opinabile. Secondo me le chiavi per fare strada nella musica sono una grande lungimiranza ed una grossa dose di umiltà.»

Quanto costano gli obiettivi e i bisogni da raggiungerli?

«Tutto, se non hai un obbiettivo ben preciso e il sentito bisogno personale di arrivarci, è meglio che smetti di fare musica. Un obbiettivo può essere un ottimo stimolo, ecco perché ritengo importante porsi una nuova meta al raggiungimento della precedente.»

Cosa ti aspetti dal tuo futuro di cantante?

«Non sono il tipo di persona che si aspetta la fama ed il successo, vivo alla giornata, dunque non so che fine farò tra due/tre anni. Ciò a cui punto e di riuscire a fare sempre più esperienze dentro e fuori dalla Sicilia grazie alla musica.»

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