Valverde In Arte. Terrazza Letteraria Tra Suoni e Colori: conclusa con successo la rassegna.

Il 6 agosto presso la bellissima e naturistica terrazza di Villa Cosentino a Valverde, si è conclusa la rassegna Valverde In Arte. Terrazza Letteraria Tra Suoni e Colori, diretta dal rientrato nella sua terra fondatore del nichilismo cognitivo cresciuto sotto l’ala filosofica di Manlio Sgalambro, Salvatore Massimo Fazio.

Salvo Massimo Fazio con Francesco Cusa ospite del 3° incontro col suo Novelle Crudeli.

Valverde è una realtà che sovente presenta eventi artistici di qualunque branca. Da anni la terrazza letteraria era un po’ in calo, ecco la scelta in primis dell’amministrazione comunale, rappresentata dal Sindaco Saro D’Agata, dall’Assessore al Turismo Luigi Pulvirenti e dalla Consigliera Clara Pennisi, di rilanciare l’evento.
La scelta per la direzione è stata proposta a Fazio, che ha accettato a condizioni di poter trascinarsi uno staff di fiducia che per la prima volta, contro le eventuali dicerie dei malpensanti, ha voluto anche la consigliera nonché filosofa Clara Pennisi.
Sinceramente, me ne sono fregato, chiesi agli amministratori di avere nel mio gruppo questa giovane collega, con la quale ebbi modo di dialogare. Seppur divergente la matrice filosofica, ho notato una conditio sine qua non, per me rigidissimo nel lavoro che è lo stakanovismo inteso alla mia stessa maniera. Clara temeva un po’ il doppio ruolo di amministratrice del comune e cooperatrice alla direzione. Fu li che dissi: o ci stai o strappo il contratto. Ha accettato e non ho sbagliato. Pertanto assieme alla stessa, che a causa di un grave problema di salute che mi ha disintegrato una protesi alla colonna vertebrale, mi ha sostituito per 5 dei 6 incontri con una preparazione degna dei miglior animali da palco, gli altri del gruppo con cui ho iniziato l’avventura sono l’attore Alessandro Spina, la grafica e pittrice Raffaella Piccolo e i due musicisti Salvo Ladduca e Antonio Monforte. La nostra scelta di non permettere compromessi ci ha dato ragione. Ho selezionato personalmente gli scrittori, e ci tengo a precisarlo, così se qualcuno dovesse lamentarsi può prendersela con me. Prevedavamo non più di 30 persone ad incontro. Oggi, all’indomani della conclusione i biglietti staccati risultano essere 428 ”.
Esuberante come lo conosciamo già sui palchi di mezza Europa nel ruolo di oratore da palco, oltre che col suo mentore anche col collettivo nazionale Improvvisatore Involontario, a Fazio non può riconoscersi la strategia dei guest. “… e non solo – continua – per ogni scrittore e per ogni contenuto del proprio libro, ho associato guest che potevano reinterpretare in itinere il contenuto di ciò che si dispiegava durante le serate. Il tutto con colpi di imporvvisazioni come quelli di Alessandro Spina, che mentre si era nel pieno del contenuto di un libro spiegato o domande fatte all’autore, prendeva la sua corda e saltava. Questoo, sarà anche per l’altra mia deformazione professionale, psicologicamente, distraeva per non più di 40 secondi il pubblico, facendoli respirare e rimettendo in moto la curva d’attenzione che rischia sempre di abbassarsi, specie in giorni di calura”.
La scelta degli scrittori, che non seguono una linea comune è stata anche la novità che ha permesso il rilancio della rassegna. “Mi è stato chiesto di far del nuovo ed io l’ho fatto – precisa Fazio -. Antonio Di Grado ha presentato con Orazio Licandro, Cateno Tempio e la sorpresa di Angelo Scandurra un libro che da titolo ingannerebbe molti Anarchia come fede e come romanzo”, ecco FEDE non è un sostantivo lanciato li per definire la militanza, bensì la traduzione dell’esplorato lavoro di Antonio che spiega come l’anarchia fonda parte della sua esistenza partendo dalle mosse di Gesù Cristo.
Ma anche Marco Sciotto, presentato da Floriana Grasso ha portato in scena un saggio su Carmelo Bene, che ha lasciato stupito il pubblico per delle chicche che in nessun altro libro troviamo. Anche una presentazione unica come quella di FUOCO NERO libro e album del cantautore catanese Antonio Monforte che fu guest di se stesso, ha rallegrato non una terrazza ma un circondario dei paesi vicino a Valverde, tanto che si discute di proporlo per un live personale. Fazio però ha riservato degli assi nella manica a incontri alterni, “Francesco Cusa l’ho conosciuto una decina di anni fa, il 4° batterista al mondo nella speciale classifica di Jazzit, non molti lo sanno, ma si è districato nella stesura di racconti ispirati dal suo girovagare per la musica, Cosa ha inserito? Sono tutti racconti che hanno il nome di amici o conoscenti suoi… Ce ne sono anche due su di me e addirittura una dal titolo La visione ovipara, dove mette anche il mio cognome“.
Il suo libro Novelle Crudeli, presentato al salone del libro di Torino l’8 maggio 2014, ha oltrepassato le aspettative di vendita, tanto che “Francesco nell’ultimo anno è stato chiamato da più parti per presentarlo e non per suonare (ride Massimo Fazio)… ed è tutta colpa mia, che gli dico sempre che la musica è fastidio, e lui si incazza. Lui ha avuto il piace di portare come relatori l’intellettuale Gianino e la traduttrice del suo libro, prossimo in Inghilterra Tiziana Balestri. Le apoteosi non potevo riservarmele ad apertura e chiusura“.
Il 2 luglio, Danilo Ferrari, attore, scrittore, giornalista di Panorama, col suo Il coraggio è una cosa, ha spiegato la teoria del linguaggio del senso della vista. Un casino di persone che voleva provare questa comunicazione, che poteva uscire solo da un non arresosi alla malattia, tetraparesi con assenza di linguaggio, che è Danilo e che in sintesi il messaggio è quello più cristiano che possa esistere “Se vi lamentate di tutto resterete piagnoni…. C’è chi ha il dono di essere tetraplegico e fare e creare e interpretare azioni artistiche o normalmente sociali che i non tetraplegici invece non riescono: perché? Perché sono dei piagnoni. Ecco, potevo fare a meno di avere un genio nella rassegna? No”.
E lui accompagnato da Piero Ristagno, Monica Felloni, Stefania Licciardello e Maria Stella Accolla, ha stupito. La chiusura, concordata coi due scrittori del best seller Quando saremo tutti nella nord” uscito per Unoedizioni e scritto dal capo ultrà della curva nord del Calcio Catania Michele Spampinato e dal giornalista Luigi Pulvirenti. Che ci si aspetta da un ultrà? Anzi dal capo ultrà? Ecco, gli astanti, che hanno potuto seguire anche l’intervento di Paolo Di Caro, di Clara Pennisi e Luigi Torrisi, possono confermare che la Sicilia orientale, di fronte alla Grecia, produce rivoluzionatori in ogni ambito. Il libro è una metamorfosi sociologica di un intellettuale che si apre al mondo, che decide e vuole che una città come Catania non rimanga relegata al piccolo orticello di un gruppo di tifosi. “Il tutto con una speculazione filosofica che ha del socratico”.
Visti gli incontri e conoscendo Salvatore Massimo Fazio anche fuori dall’ambito artistico, si può tranquillamente confermare che ha vinto una scommessa, quella della integrazioni tra le arti, e che ha dato ampia visibilità alla ridente cittadina di Valverde grazie alla sua maniacalità e precisione quasi ansiogena di un motto che è il ritorno alla lettura. 

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