UNICT: strategie di sviluppo del comparto officinale in Sicilia

Venerdì 9 aprile, alle 10,30, online su Microsoft Teams, webinar di presentazione delle attività di ricerca e di trasferimento tecnologico del progetto “Produzione di aromi naturali per la conservazione degli alimenti”

L’importanza dei prodotti officinali nei settori dell’industria alimentare, farmaceutica e cosmetica e il ruolo che potrebbe rivestire la Sicilia in questo. Sono i temi che saranno affrontati venerdì 9 aprile, alle 10,30, online su Microsoft Teams, nel corso del webinar dal titolo “Strategie di sviluppo del comparto officinale in Sicilia” in cui saranno illustrati agli operatori del settore le attività di ricerca e di trasferimento tecnologico che saranno portate avanti nell’ambito del progetto di ricerca “Produzione di aromi naturali per la conservazione degli alimenti” finanziato dalla Misura 16.1 del PSR Sicilia 2014/20.
L’evento è organizzato dal Centro Studi di Economia applicata all’Ingegneria e dal Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania.
Il progetto prende le mosse dalla consapevolezza che la domanda di prodotti officinali destinati all’industria alimentare o a quella farmaceutica e cosmetica presenta un trend crescente come dimostrato dall’ampliamento delle superfici investite. Un ampliamento che vede la Sicilia protagonista alla luce dei dati dell’ultimo censimento dell’agricoltura: con 485 aziende e 303,8 ettari è la prima regione italiana per numero di aziende che producono piante officinali e la sesta per superficie investita a causa delle dimensioni unitarie piuttosto contenute delle singole aziende.
Il ruolo dell’Isola, dunque, è particolarmente importante se si tiene conto che la regione è ricca di biodiversità con un’elevatissima presenza di specie endemiche e di popolazioni autoctone. Fra le specie vegetali, numerose sono quelle di interesse aromatico e officinale, con chemiotipi del tutto peculiari e interessanti, e spesso sono presenti nelle aree protette inserite nella Rete Natura 2000 che, in Sicilia raggiunge un’estensione pari al 22,7% della superficie regionale. Ciò comporta la necessità di scoraggiare la raccolta in natura di questi prodotti grazie all’avvio di una funzionale attività di coltivazione delle specie di interesse officinale. Azioni che potrebbero consentire alle aziende di trovare spazi nuovi sul mercato e di migliorare gli esiti economici di queste produzioni.
Il progetto, che sarà illustrato dal responsabile scientifico, la prof.ssa Daniela Romano dell’Università di Catania, propone l’introduzione in coltura di alcuni genotipi di specie della flora mediterranea (origano, timo arbustivo e rosmarino) dotati di interessanti caratteristiche officinali.
Apriranno i lavori Fabrizio Medulla, co-founder Exentiae srl (capofila del progetto), Vincenzo Pernice, dirigente dell’assessorato regionale Agricoltura, Agatino Russo, direttore del Di3A dell’Università di Catania, Giuseppe Occhipinti e Daniele Alfio Romano, rispettivamente presidenti degli ordini dei Dottori agronomi e forestali e dei Tecnologi alimentari, e Salvatore Barbagallo, presidente CSEI Catania.
A seguire le relazioni di Alberto Manzo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali sulle attività del Tavolo di filiera Piante officinali, di Fabrizio Medulla sulle Strategie di valorizzazione della filiera delle piante officinali in Sicilia, di Andrea Bonina (Business development manager Bionap srl) e di Annalisa Serio dell’Università di Teramo sull’Impiego degli idrolati nella conservazione degli alimenti.

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