Una Tata “tricolore” per George Alexander Louis, il “royal baby”

Contro tutte le previsioni e contro tutti i pronostici, è stato reso noto, ieri, il nome del “royal baby”, ovvero l’erede al trono d’Inghilterra figlio dei Duchi di Cambridge William e Kate. A solo due giorni dalla nascita è stato reso noto il nome di “George Alexander Louis”, una scelta molto precoce dato che per l’ultimo nascituro della casata reale si dovette aspettare un mese. Il nome è stato scelto per omaggiare la Regina Elisabetta, infatti, Giorgio VI era il padre dell’attuale Regina, scomparso prematuramente nel 1952, consegnando cosi nelle mani di un’Elisabetta giovanissima le sorti di un intero regno. Ricordi nostalgici riportati in vita anche all’uscita dalla clinica del “Saint Mary”, infatti, in ricordo di Lady Diana, la duchessa di Cambridge, Kate Middleton, indossava lo stesso abito celeste a pois biachi e l’inconfondibile anello della “principessa buona”, scomparsa tragicamente nell’ Agosto del 1997 nel tunnel di Salpêtrière a Parigi in Francia.

Ma il futuro erede al trono d’Inghilterra, passerà molto tempo tra le braccia di un’italiana, infatti, la tata scelta per accudirlo si chiama Antonella Fresolone, quarantaduenne toscana, al servizio della “Royal Family” da molto tempo; secondo le indiscrezioni, infatti, la tata è stata scelta da Kate Middleton, sia per le sue ottime capacità da “nursery”, ma soprattutto per le sue ottime doti culinarie che hanno colpito molti membri della famiglia, Regina compresa, avvicinandosi molto alla cucina mediterranea. Antonella Fresolone dunque, dovrà essere a disposizione del bebè ben 37 ore a settimana esclusi il Sabato e la Domenica, dalle 8:30  fino alle 17:00, ovviamente tenendosi reperibile al massimo per eventuali servizi straordinari. Lo stipendio dell’italiana sarà di 23.000 Sterline all’anno l’equivalente di circa 27.000 euro, uno stipendio assolutamente normale e non esorbitante, se si pensa a chi la donna toscana dovrà prestare servizio, segno che nel Regno Unito è già stato applicato il modello di “spending review”.

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