Un secolo di Varietà in scena a Messina

Sabato 26 dicembre, alle 21.00, al Vittorio Emanuele “Varietà Mon Amour” per Teatro Insieme 2016. Sul palco Tuccio Musumeci, Cosetta Gigli, Edoardo Guarnera e Marianna Mercurio. Regia di Mario Sangani 

 

Un secolo e forse più di storia di un genere che, in Italia, ha formato una generazione di mattatori del Teatro nazionale, raccontato in uno spettacolo all stars: è “Varietà Mon Amour”, in scena sabato 26 dicembre alle 21.00 al Teatro Vittorio Emanuele per la stagione “Teatro Insieme 2016”, diretta da Rino Miano.

Sul palco, per questa occasione, Tuccio Musumeci, Cosetta Gigli, Edoardo Guarnera e Marianna Mercurio, i protagonisti con la regia di Mario Sangani, ripercorrono le orme di Totò, Macario, Taranto, Fabrizi e Campanini, i grandi della storia del Varietà, lo “spettacolo d’arte varia” nato in Italia a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento e poi cresciuto in varie forme fino ai giorni nostri.

Il viaggio inizia dalle origini: ad apertura di sipario un Café Chantant che pullula di ballerine e sciantose. Sono i meravigliosi anni della “Belle Epoque”, in cui una società gaia e godereccia era alla continua ricerca di evasioni. “Sono scene dal potere terapeutico – spiega il regista, Mario SanganiRiproporre al pubblico quei momenti di leggera felicità, oggi, ha anche lo scopo di sollevare dai guai contemporanei. Con questo spirito ripercorriamo la storia del genere”. In quadri teatrali grandiosi. Sono più di 280 i costumi utilizzati in scena da attori e dal corpo di ballo “Danzyllabus” impegnato sulle musiche dell’orchestra “Belle Epoque” diretta dal M° Nino Lombardo. “Altro pezzo forte, che si aggiunge alla comicità elegante e mai aggressiva dei testi – aggiunge Sangani – è la colonna sonora, curata da Ottavio Sangani, con le musiche popolari che hanno fatto la storia del nostro Paese”.

Nell’excursus proposto dallo spettacolo, dalla Belle Epoque si passa agli anni ’20, tra i tavoli dei raffinatissimi Tabarin, e da qui ai teatri di varietà veri e propri. Una sala anni ’30 ricorda l’avanspettacolo, il genere di derivazione che servì da “scacciapensieri” negli anni che precedettero la seconda guerra mondiale, arrivando sino al mondo della Rivista e del Musical, di cui il Varietà assunse i connotati sino agli anni ’50 e ’60. Sino a quando con l’avvento della televisione lo spettacolo di varietà divenne retaggio del piccolo schermo perdendo così l’immediatezza ed il calore umano, prerogative del palcoscenico e del teatro.

“Lo spettacolo è un omaggio a un genere, il Varietà, e questo omaggio deve essere fatto nella sede naturale del Varietà: il palcoscenico teatrale” dice Tuccio Musumeci. “È un omaggio necessario perché in questo ambiente si sono formati grandissimi protagonisti del teatro italiano. Io stesso, con Pippo Baudo, ho cominciato la carriera nell’avanspettacolo. La difficoltà più grande? Portare in scena figure che si evolvono: la comicità cambia dall’inizio del Novecento ad oggi, pur mantenendo a teatro caratteristiche diverse dalla comicità televisiva. Da noi non c’è spazio per la volgarità”.

Dall’interprete per eccellenza del Varietà a due assi del bel canto, Cosetta Gigli e Edoardo Guarnera. “Ascoltando la musica di Verdi, le canzoni da operetta e quelle degli anni di guerra, tra costumi e scenografie imponenti, il pubblico avrà davvero la sensazione di essere trasportato in quelle epoche – spiega la cantante lirica Cosetta Gigli – Piume e paillettes scintillano sul palco come negli anni che lo spettacolo ripercorre, come a ribadire il grande amore dell’Italia per il Varietà” conclude. “Tra comicità e bella musica – ribadisce Edoardo Guarnerala soddisfazione per gli spettatori è garantita. Varietà Mon Amour mi ricorda i migliori anni del Bagaglino per la grandezza delle scene e dei costumi e per l’abbinamento vincente tra musica popolare e comicità”.

Con Musumeci, Gigli e Guarnera, sul palco del Vittorio Emanuele il 26 dicembre ci sarà anche l’esplosiva soubrette napoletana Marianna Mercurio. “Figuratevi che emozione per me poter recitare in uno spettacolo del genere. Io, napoletana, qui sono erede di una grandissima e antica tradizione teatrale e di costume. La Campania ha dato moltissimo a questo genere e di conseguenza al Teatro italiano, formando attori indimenticabili e affiancando loro figure femminili in grado di rapire con sensualità e eleganza l’attenzione dello spettatore. Venite a vederci – conclude Marianna Mercurio – resterete senza parole”. 

a Cognita Design production
Torna in alto