Un cuore per la signora Chimento – Il romanzo dello scrittore siciliano Gianni Bonina

Diretta Fb oggi venerdì 13, alle 19, sulla pagina di Libreria Interno95: l’autore si confronta con giornalista Camillo ScadutoBonina 13 novembre presentazione

Venerdì 13 novembre, alle 19.00, è in programma una diretta Facebook nella pagina di Libreria Interno95 (https://www.facebook.com/LibreriaInterno95): Gianni Bonina, autore del romanzo “Un cuore per la signora Chimento” (Marlin editore), sarà intervistato dal giornalista culturale Camillo Scaduto. Si tratta di un evento organizzato dalla Libreria assieme alla testata “LuciaLibri” e a “Le pagine chiare” (presente su Instagram e Twitter).

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Il romanzo

Una somiglianza con Robert De Niro, una moglie andata via troppo presto, un rapporto ambivalente con il figlio ventenne. Una professione di giornalista alimentata dalla pericolosa tendenza a non voltarsi dall’altra parte dinanzi agli abusi del potere. Lui è Natale Banco e un incontro con una persona riemersa dal passato lo spingerà a indagare su un pasticciaccio brutto di mafia, sanità e politica. Un labirinto nel quale Natale non si perde. Esiste una giustizia, malgrado tutto, e lui la persegue.

Lo scrittore catanese Gianni Bonina – una firma culturale di numerose testate, oltre che autore di romanzi e saggi, compreso un memorabile Tutto Camilleri – è autore di Un cuore per la signora Chimento. Il romanzo è pubblicato da Marlin editore, la casa editrice di Tommaso e Sante Avagliano (collana Il portico, si può acquistare pure sul sito www.marlineditore.it). Un thriller sociale che ad alcuni critici ha ricordato il rigore intellettuale di Sciascia.Un cuore per la signora Chimento

C’è il giallo. C’è la scrittura elegante. C’è l’analisi del potere e di una sanità collusa con la mafia. C’è la forza intrinseca della letteratura in una Catania ambigua, vissuta in modo ambivalente, amata ma anche a tratti detestata. Una riflessione, tra le pieghe, sulla Sicilia e forse sull’Italia, nel romanzo di Bonina, ma anche un’indagine serrata su un mondo cinico fra trapianti d’organi, stent cardiaci scaduti e potenti che pretendono l’impunità.

Osserva l’autore: «Proprio a Catania si è avuto un caso di stent scaduti da cui è derivato un procedimento giudiziario. Ma nell’inchiesta condotta dal giornalista Natale Banco è stato fatto di peggio. Molto peggio. Tutto naturalmente frutto di fantasia, anche quando qualche riferimento possa apparire reale», precisa Bonina che, da scrittore, mescola realtà e invenzione per trasformare i fatti e le ricostruzioni in qualcosa di più universale e avvincente. In un romanzo, insomma.  «Se proprio dovessi indicare un genere, parlerei di thriller sociale, nel presupposto – perché no – che ogni crimine sia perpetrato in nome collettivo e non sia che il risultato di colpe sociali, comuni», aggiunge Bonina.

La scrittura di Bonina intreccia eventi drammatici ed elementi introspettivi e il protagonista, Natale, scopre che «al vaglio della memoria,» molti momenti vengono «come illuminati per la prima volta». «E rivissuti: con la calma che si può mettere nel riordinare un ripostiglio, dove si ritrovano sempre nuove cose credute smarrite.» Un cuore per la signora Chimento è ricco d’atmosfere dense di fantasmi della memoria. Il tutto senza far perdere l’attenzione per un giallo narrativo dove emerge il male: la spietatezza e il cinismo di chi specula su chi è più fragile, sotto l’ombra della mafia.

Umanità, pietas e intelligenza analitica guidano il personaggio al centro del romanzo. Bonina sviluppa il racconto avvalendosi di una scrittura ricca di ritmo, e complessa sul piano psicologico, che appassiona il lettore facendolo penetrare nel ventre di una Catania avvelenata dal malaffare. Le complicità dei potenti e il traffico illecito degli organi umani svelano al protagonista il profilo di una società dominata da classi dirigenti spietate e che ambirebbero a essere intoccabili.

Contro tutto questo si scontra il giornalista Natale Banco, libero interiormente, affiancato da figure, come quelle dell’ex barbona e vicina agli ultimi, Rosa Bartolotta, e alla cronista promettente Mariù, o al capitano Noto, capaci di fare inceppare i meccanismi del potere. I personaggi del romanzo ricorrono nel mondo letterario di Bonina e acquisiscono nell’ultimo titolo nuove sfumature: «Mariù Liuzzo, la nipote di Banco, è diventata finalmente una vera giornalista e qui svolge un ruolo di co-protagonista. Rosa Bartolotta ritorna a Catania e vive una personale avventura al cardiopalmo dopo quella del tentato omicidio cui è scampata. Marco, il figlio di Natale, si allontana e avvicina in un rapporto sempre difficile col genitore, ma mantiene vivissimo il legame filiale con Rosa e con Fatima, la figlia nordafricana del migliore amico di Rosa. Mario Prazzi, il direttore di Telenova, si dimostra vicinissimo a Banco e ancora suo prezioso partner nell’inchiesta. Poi ci sono gli avversari di Banco, tutti interni al giornale in cui lavora, dall’editore Cristaldi al direttore Longo ai giornalisti Barruca e Magnano. Sono esperienze che ho vissuto anch’io», evidenzia lo scrittore e giornalista.

Il ruolo del giornalismo

I volti opprimenti del potere sono in primo piano, nel romanzo, ma l’autore affida al giornalismo l’occasione per riscattarsi dalle connivenze e contribuire al prevalere, inatteso, della giustizia. Non mancano i dettagli poetici, come la passione del protagonista nel fotografare l’Etna e i suoi quotidiani mutamenti o le descrizioni realisticamente amare, ma anche poetiche, con le quali Bonina raffigura la “sua” Catania. Lo scrittore ha creato personaggi seriali destinati a rimanere nel tempo. Questo romanzo è infatti legato a quello precedente, Morte a debito, così come al primo della serie, Cronaca di Catania.

«Il romanzo regala subito al lettore il piacere della lettura, lo appassiona offrendogli la possibilità di entrare nel ventre di una città, Catania, rovinata da collusioni e malaffare. E regala il ‘gusto’ del giallo, con la scrittura elegante dell’autore» (Paolo Borrometi, Agi)

 «Da leggere, anche senza segnalibro, perché appassiona e si legge tutto d’un fiato, fino alla fine» (Camillo Scaduto, I Love Sicilia)

«Il libro si legge d’un fiato. Sorprende il lettore e a volte lo spiazza» (Alfio Siracusano, Letteratitudine)

«Un thriller sociale sulle orme di Sciascia» (Ciro Manzolillo, Il Mattino Salerno)

«Una penna felice e una trama piena di colpi di scena» (Francesco Musolino, la Repubblica edizione di Palermo)

«Risultato godibile e di qualità» (Salvatore Lo Iacono, Giornale di Sicilia)

«Prosa asciutta, essenziale e con i ritmi giusti» (Pasquale Almirante, La Sicilia)

 

L’autore

Gianni Bonina ha pubblicato i romanzi Busillis di natura eversiva (Lombardi, 1997; Barbera, 2008), I sette giorni di Allah (Sellerio, 2012), Cronaca di Catania (Mursia, 2013), La scoperta della mafia (Barbera, 2014), Morte a debito (Mesogea, 2016) e Ammatula (Castelvecchi, 2019); il reportage L’isola che trema (Avagliano, 2006; Premio Alvaro 2007); il libro-inchiesta Il fiele e le furie (Hacca, 2009); i saggi letterari I cancelli di avorio e di corno (Sellerio, 2007), Maschere siciliane (Aragno, 2007; Premio Adelfia 2007), Il carico da undici. Le carte di Andrea Camilleri (Barbera, 2007) e Tutto Camilleri (Barbera, 2009; Sellerio, 2012); il volume di racconti Fatti di mafia (Theoria, 2019). Scrive di cultura su “la Repubblica”, “Reset”, “Doppiozero” e “Letteratitudine”.

Ottobre 2020

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