Tuoni e fulmini da Taormina: il Festival del Cinema di Venezia a rischio

Infuria la polemica sulla reintegrazione del tax credit alla Premiazione dei Nastri d’Argento a Taormina. Forme di boicottaggio per il Festival del Cinema di Venezia

TAORMINA – Attori e registi mobilitati per la reintegrazione del tax credit: Taormina, sei Luglio 2013, sala Conferenze dell’Hotel Atlantis Bay: il regista Roberto Andò si alza tra la folla di attori presenti e irrompe il silenzio tra gli scatti delle Nikon che immortalano Gianni Morandi, Francesca Neri, Alessandro Gassman, Carlo Verdone e tanti altri, e, prendendo la parola poco prima dell’inaugurazione dei Nastri d’Argento 2013, legge un comunicato tanto inaspettato quanto inquieto, appellandosi al Presidente del Consiglio Gianni Letta:  l’incipit è a dir poco aggressivo: ‘Che paese è l’Italia e soprattutto che paese vuole questo governo? Un paese dove eccellenze devono emigrare per poter emergere! Un paese senza identità e senza memoria! E per questo che chiediamo al Presidente del Consiglio on. Letta, al ministro dello Sviluppo on. Zanonato, al ministro dell’Economia dott. Saccomanni, al Ministro della cultura on. Bray di ripristinare immediatamente il tax credit sulla cifra minima indispensabile di 90 milioni di euro; di stabilizzarlo definitivamente ed avviare infine un percorso immediato di rilancio del settore audiovisivo’.   

I passati governi Berlusconi-Monti hanno segnato questo destino tragico dei tagli alla cultura per una manovra finanziaria pensata troppo velocemente che in modo irrisorio e per contrastare una crisi che avanzava senza fermarsi, sacrificando l’unico settore che ci arricchisce e ci nutre giorno per giorno: la cultura, la nostra energia vitale…eh si, in fondo meglio spendere in F35 o armi, o investire per guerre sparse per il mondo piuttosto che alimentare e far crescere l’unica risorsa che può educare bambini migliori, far crescere adulti migliori! L’Italia potrebbe essere un grande paese industriale, ma fa costruire le sue auto a Detroit, fa cucire i suoi vestiti in Cina, smantella la sua siderurgia e la sua chimica…e per finire oggi vuole anche che si smetta di fare cinema: infatti, tagliare il tax credit vuol dire ‘l’audiovisivo non serve a niente e non serve a far crescere l’Italia’.

‘Il problema – continua Andò- è che ormai 2500 lavoratori da oggi sono a rischio licenziamento, le intelligenze, le alte qualifiche di chi fa cinema e televisione in Italia sono costrette al silenzio e all’inattività: questo taglio dei fondi alla cultura rende impossibile progettare nuovi lavori cinematografici, condannando il settore alla chiusura: questa grave inadempienza vanifica l’effetto attrattivo nei confronti delle produzioni internazionali che stavano tornando a girare in Italia e, invece, preferiranno nuovamente altre location europee, con gravissimo danno per Cinecittà e i nostri Teatri di Posa!’

Il tax credit ha riportato nelle casse dello Stato risorse infinitamente maggiori di quelle investite con la defiscalizzazione. E tutte le star intervenute ai Nastri minacciano di boicottare Venezia: Carlo Verdone dichiara ‘se il 24 Luglio, giorno in cui ci sarà la conferenza stampa del Cinema di Venezia non ci saranno speranze per il reintegro del tax credit, tutte le associazioni di categoria e i sindacati dei giornalisti muoveranno una forma di lotta contro il festival’.

‘E’ il Governo che deve dire cosa vuole fare: rottamare un settore che ci fa grandi nel mondo o farlo diventare volano di sviluppo – prende la parola Alessandro Gassman  ‘il mondo del cinema e dell’audiovisivo non possono sopportare l’ennesimo colpo mortale senza reagire!’

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