Il Trio Allegra, De Grazia, La Torre in concerto a Messina

Concerto organizzato dal Conservatorio “Arcangelo Corelli” presso la Chiesa Valdese di Messina, nell’ambito degli appuntamenti programmati per celebrare il 500° anniversario della Riforma protestante

locandina 28 ottobre 2017

Una formazione italiana per un appuntamento di spicco, il concerto gratuito organizzato dal Conservatorio “Arcangelo Corelli” presso la Chiesa Valdese di Messina, nell’ambito degli appuntamenti programmati per celebrare il 500° anniversario della Riforma protestante. L’evento si è svolto sabato 28 ottobre, alle 17.00, appunto alla Chiesa Valdese di Messina di via Laudamo. Grazie alla collaborazione del Maestro Nuccio Crisafulli, vicedirettore del Conservatorio Corelli con la presidente del Consiglio di Chiesa, Beatrice Grill, è stato confezionato un evento ben riuscito e condotto egregiamente da Elisabetta Raffa, vicepresidente del Consiglio di Chiesa. Ad esibirsi l’affiatato trio composto da Francesco Allegra al pianoforte, Pasquale De Grazia alla fisarmonica e Valerio La Torre al violino che hanno eseguito musiche di Astor Piazzolla, di Richard Rodgers, di Arturo Màrquez e di Dmitri Shostakovich con la seguente scaletta:

LibertangoA. Piazzolla (arr. V. La Torre)

Adagio e fiammeV. La Torre

OblivionA. Piazzolla (arr. P. De Grazia)

‘900 MedleyV. La Torre

You’ll never walk aloneR. Rodgers (arr. P. De Grazia)

ElectraV. La Torre

Danzon no. 2A. Màrquez (arr. V. La Torre)

Valzer no. 2D. Shostakovic (arr. V. La Torre)

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Quindi un’accurata scelta di brani e, fra questi, anche quelli composti da Valerio La Torre, componente del trio: “Adagio e fiamme”, “Electra”, “‘900 Medley” che è un medley di cinque brani quali: “Fascination”, “Besame Mucho”, “As Time Goes By”, “I’m In The Mood For Love”, “La Vie en Rose”. Moderni arrangiamenti nel loro repertorio di musica classica, il trio beneficia anche della presenza della fisarmonica, le cui sonorità arricchiscono e integrano maggiormente il diletto dell’ascolto di alcuni brani. Durante il concerto hanno offerto una musicalità che li rendeva simpaticamente complementari fra di loro e ci hanno accompagnato verso nuovi confini arrangiando in modo personale un repertorio tradizionale.

Un trio veramente ben assortito: un violinista di tutto rispetto dal cipiglio energico, compositore, arrangiatore, con alle spalle solidi studi e ore di applicazione giornaliera, un tutt’uno con lo strumento; un geniale esecutore di pianoforte con scioltezza di polso e passaggi di impeccabile tecnica che fanno parte ormai del suo bagaglio musicale; un brillante fisarmonicista ben ispirato artisticamente, che sa  ben accompagnare gli altri musicisti con le note della sua fisarmonica.

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I tre musicisti perfettamente integrati fra di loro  hanno saputo emozionare il pubblico col loro linguaggio musicale. Per acclamazione graditissimi due bis: il brano Oblivion” di A. Piazzolla e il “Valzer no. 2” di D. Shostakovic.

Alla fine del Concerto, chiediamo ai componenti del trio cosa ha motivato la loro scelta di fare musica e cosa provano mentre suonano:

Valerio La Torre (violino): “Ho cominciato per caso e, comunque, la musica a casa mia c’è stata sempre, mia nonna suonava il pianoforte e alla domanda ‘cosa provo?’ dico che provo gioia, perché suonare da soli è bello ma suonare con gli altri non ha paragoni”.

Francesco Allegra (pianoforte): “Io ho sempre scelto, volevo studiare il pianoforte e mi ricordo che lo decisi già a dieci anni. Mio padre è diplomato al Conservatorio in chitarra classica e poiché conosceva uno dei più bravi maestri a Messina, Dario Nicoletti, mi ha introdotto in questo percorso. Su cosa sento quando suono dico che provo un enorme piacere, un’emozione molto forte, quasi un piacere fisico e mi piace ascoltare anche quello che uno suona, insomma… produrre la musica è una cosa bellissima!”.

Pasquale De Grazia (fisarmonica): “Per me non è semplicemente suonare due note, secondo me la musica è trasmettere qualcosa alla gente, trasmettere sentimenti”.

Quando suonate avete la sensazione di dare qualcosa agli altri o di riceverla?

Valerio La Torre: “Mi rifaccio sempre a questa frase di Sergiu Celibidache, lui diceva sempre: “La musica non è solo quello che noi vediamo scritta sulla carta, la musica è l’empatia o comunque il linguaggio che va oltre le parole che si formano tra il musicista mentre che suona e il pubblico mentre che ascolta”.

Francesco Allegra: “Si, sostanzialmente quando suono io mi sforzo in tutti i modi di rendere chiaro quello che io trasmetto e che coloro che ascoltano percepiscano quello che voglio comunicare”.

Pasquale De Grazia: “Sicuramente di dare e far percepire cosa sto provando io in quei momenti”.

Chiediamo poi a La Torre:

Cosa lo ha spinto nella scelta dei brani per il medley?

“In realtà è perché fondamentalmente, come ho detto anche prima di eseguire il brano, sono delle melodie che fanno parte comunque dell’immaginario collettivo e quindi già erano nella mia mente. A noi musicisti, soprattutto quando siamo compositori, le melodie ci balenano nella testa anche quando dormiamo, anche quando facciamo altro e ci spuntano sempre delle idee da trascrivere subito… quindi, sostanzialmente, queste melodie balenavano continuamente nella mia testa e avevo questa idea. A un certo punto mi sono confrontato anche con gli altri due miei amici musicisti e così abbiamo pensato di fare un medley ed è uscito fuori quello che avete sentito voi; l’arrangiamento l’ho fatto io. Melodie celebri che tutti noi abbiamo nei meandri della memoria e che io ho deciso di unire, di collegare appunto in un medley”.

C’è qualche autore che l’ha ispirata nella composizione del suo primo brano eseguito questa sera?

“Quel brano è dedicato a Orazio Corsaro, scomparso un anno fa, che aveva l’Orchestra Scolastica, di cui facevamo parte anche noi ed è stato veramente anche uno dei fautori affinché si formasse questo gruppo”.

Desideriamo sapere da Allegra:

Quanta soddisfazione si prova ad essersi diplomato in pianoforte giovanissimo, addirittura il primo d’Italia all’età di sedici anni?

“Si! In effetti ho fatto in sei anni e mezzo anziché in dieci il mio percorso musicale, diplomandomi al Conservatorio di Messina. Ora invece mi sto perfezionando al Conservatorio di Nocera con un grande Maestro, Filippo Arlia di cui mi piace vantarmi  perché è giovane, 28 anni, ed è già direttore del Conservatorio”.

Rivolgendoci invece a De Grazia:

Cosa l’ha guidato nella sua scelta verso la fisarmonica?

Diciamo che non è stato scelta per niente, tutto è nato alle scuole medie, la mia prima preferenza era la chitarra ma nel corso non c’era posto. Nei primi due anni mi sono detto: ‘Io quello strumento non lo suono!’. Poi al terzo anno ho comprato la fisarmonica, sono entrato a far parte dell’Orchestra Scolastica col Maestro Corsaro, ho fatto gli esami e mi si è aperto un nuovo mondo che adesso assolutamente mi piace”.

Una serata di belle emozioni, di buona musica, con un pubblico partecipe e molto attento per un trio che ovunque sarà invitato ad esibirsi sarà sicuramente e meritatamente oggetto di unanimi consensi di critica e di pubblico.

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