Trapani, la nuova era granata tra novità e ritorno agli antichi valori

Fabrizio Salvatori e Alessandro Calori proveranno a condurre il club siciliano al difficile traguardo della salvezza.

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Un ritorno all’umiltà e alla fame del passato per perseguire l’agognato obiettivo salvezza e costruire un futuro che veda il Trapani militare ancora in Serie B. Soltanto attraverso la riscoperta di quel carattere verace e pragmatico, poi successivamente tecnico e spettacolare che ha caratterizzato la parentesi “cosmiana” dei granata sarà possibile costruire le fila di un’impresa sportiva.

Con la squadra drammaticamente ultima in classifica nel campionato cadetto, dopo l’addio di Serse Cosmi e Pasquale Sensibile e il ko casalingo contro il Carpi sono stati ufficializzati e presentati Fabrizio Salvatori e Alessandro Calori, rispettivamente nuovi ds e allenatore della compagine siciliana.

“Problemi di carattere psicologico”, sarebbero quelli che hanno spinto rovinosamente il Trapani all’inferno e sui quali lavorare immediatamente per arrivare al prossimo turno, con la trasferta di Chiavari contro la Virtus Entella, non esattamente il migliore degli avversari in questo particolare momento storico della stagione, pronti a dar battaglia.

Il comandante, Vittorio Morace, stavolta conosce la drammaticità della situazione. L’addio di mister Cosmi è una ferita aperta che sanguina ancora. Necessaria una sterzata. La patata bollente passa sui piedi di ogni singolo calciatore, chiamato ad una presa di responsabilità notevole.

La piazza granata ha perso le staffe, ha contestato la squadra, pretende un impegno maggiore sul campo. E sono davvero encomiabili, i trapanesi, visceralmente legati ai propri colori e agli uomini che hanno dato tutto per portarli in alto. Non sarà semplice, per tanti motivi, come detto… ma non è impossibile.

Un’era è terminata, il fatto che sia stata costellata di successi storici e forse irripetibili rende lo strappo ancora più difficile da cucire.

Problemi di approccio mentale, è vero, ma anche limiti tecnici non indifferenti. E il mercato incombe. Fermo restando che tatticamente tutto rimarrà verosimilmente invariato col prediletto 3-5-2 che dovrebbe essere il modulo impiegato dall’ex Brescia e Novara, Calori, il direttore Salvatori sa bene che a gennaio si giocherà fuori dal rettangolo verde una partita importante, per un ricambio in organico che appare necessario. A partire dal ruolo cardine del portiere, passando per una difesa che è soltanto lontana parente di quella dello scorso anno, di un centrocampo che ha perso la propria tenacia e aggressività e di un attacco divenuto sterile. Insomma, poco da salvare a dire il vero… Ma con gli accorgimenti giusti, e un po’ di cuore, la condanna potrebbe anche essere aggirata.

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