Tour de France: il punto della situazione in vista dei Pirenei

Dopo 9 giorni di corsa il migliore risulta essere Froome, Van Garderen insegue. Sperano Contador e Quintana, in ritardo Nibali

La carovana, dopo lungo trasferimento, oggi ha riposato a Pau. In questi casi è buona tradizione fare un resoconto di quel che è successo, estendendo inevitabilmente i ragionamenti a quel che sarà. Nove giorni di corsa caotica e combattuta hanno portato ai piedi dei Pirenei una maglia gialla molto credibile.

Chris Froome è stato il migliore. Assistito ottimamente dai suoi con Thomas in prima linea, ha sempre tenuto il bandolo della matassa a vista, non disdegnando di mettersi in luce quando gli si è presentata l’occasione. Per freschezza, familiarità nei piani alti della classifica e compattezza di squadra si presenta ai piedi delle montagne con i favori del pronostico per la vittoria finale. 

Appena dietro in classifica troviamo Van Garderen, all’inizio non faceva parte dei fantastici quattro, oggi si trova ben saldo al posto d’onore. Coccolato nel migliore dei modi dalla sua equipe, punta soprattutto sulla regolarità per spuntare un grande risultato. Paradossalmente sembra essere la sua regolarità il suo limite. Per fare il salto di qualità definitivo deve ancora dimostrare di saper approfittare delle occasioni, affondando i colpi tutte le volte che gli si presenta l’opportunità. A posizioni invertite gli altri non ti rendono la cortesia.

Contador è distante poco più di un minuto. Lo spagnolo ha corso in modo tatticamente perfetto non spendendo niente e nascondendo ogni sua più piccola sbavatura. In montagna però non ci si nasconde, l’accoppiata Giro-Tour passa obbligatoriamente dal buttare giù dalla torre Froome ed Alberto l’ha capito benissimo.

Quintana, partito un po’ in sordina, protetto in modo eccellente dai suoi, ha guadagnato gradualmente sicurezza e posizioni. La sua classifica non è malaccio. I suoi avversari speravano che il vento ed il pavè lo spingessero più lontano, da oggi a fare ragionamenti speranzosi sarà lui e chi ambisce a portare il giallo a Parigi dovrà respingere le sue inevitabili rasoiate. A 2’22’ troviamo Nibali, un avvio problematico lo ha spinto un po’ dietro. A Vincenzo è mancato qualcosa, un qualcosa che l’ha sempre portato un po’ lontano dalle posizioni che contano nei momenti clou, una corsa per tanti aspetti parallela a quella di Quintana con la differenza sostanziale che l’Astana non è riuscita a proteggere il suo leader. I Pirenei saranno per lui un importante spartiacque, deve riuscire ad imboccare l’impervia strada che gli permetterà di lottare sino in fondo.

Fra gli altri poche novità importanti. Meglio di tutti Uran, ottimo 6^ a 1’18’’, da un po’ di tempo incostante in salita, ha davanti un banco di prova impegnativo per poter confermare al buona posizione. Buona la classifica di Valverde che ha si qui corso bene, ma in evidente appoggio a Quintana. In casa Movistar i ruoli sembrano ben definiti in favore del colombiano e ciò farà si che la classifica finale di Alejandrò ne risentirà inevitabilmente. Rodriguez, in buona forma, ha dovuto fare conti contro il tempo. Nel rispetto della sua tradizione questi conti non gli si sono rivelati favorevoli ed oggi paga un pesante fardello di 3’52’’. I francesi si son visti poco e niente, anche quest’anno resteranno a bocca asciutta. Il migliore è il meno atteso Barguil, 14^ a 2’43’’, discreto, nulla più.

Il trittico pirenaico si apre domani con la Tarbes- La Pierre San Martin di 167 km. Unica difficoltà di giornata l’arrivo in salita di questa località che ospita il Tour per la prima volta. Salita finale di 15 km divisa in due sezioni, ai primi dieci chilometri ostili ne seguono cinque decisamente più morbidi. La pendenza media complessiva del 7,4% è comunque significativa. Il gruppo affronterà la salita a velocità folle. No problem, chi è sostenuto dalla condizione avrà tutta la strada per emergere, chi non lo è puo’ già pensare ad altri obiettivi.

Nella giornata è giunta la brutta notizia relativa al grosso problema di salute nel quale è imbattuto Ivan Basso. Al varesino, un grosso augurio di completa guarigione.

Ogni altra parola sarebbe superflua.

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