“THE WHO”: RIPRENDE IL TOUR DI CELEBRAZIONE

“THE WHO”: Riprende il tour di celebrazione dei 50 anni della band inglese. Pete Townshend e Roger Daltrey, i due musicisti ancora in vita della band, tornano sul palco per un tour americano. Sarà l’ultimo e la fine del gruppo?

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“The Who  Hits 50 Tour” riprende sui palchi americani, dopo che i concerti erano stati rinviati a causa della meningite virale che aveva colpito il cantante Roger Daltrey. Adesso ha recuperato e la sua voce è ai massimi livelli di sempre. Questo potrebbe essere il tour d’addio della band, anche se il chitarrista Pete Townshend ha dichiarato che gli “Who” suoneranno fino a quando sarà possibile, magari solo in Inghilterra. La band di “Who’s Next” e “Quadrophenia” proporrà dal vivo gli hit che l’hanno resa famosa in tutto il mondo come  “Pure and Easy”, “Baba O’Riley”, ” Won’t Get Fooled Again” e brani dal film “Tommy”. “Non mancheranno le sorprese – aggiunge Townshend – “magari qualche inedito ancora nel cassetto”. La band ha avuto un percorso artistico sin dalla metà degli anni ’60 costellato di successi ma anche di tragedie, come la morte per droga del batterista Keith Moon, a soli 32 anni nel 1978, e del bassista John Entwistle, morto a 58 anni nel 2002 per un attacco cardiaco; Daltrey e Townshend, ormai settantenni, sembrano invece essere inossidabili, e non vogliono smettere di fare musica. ““Questo è l’inizio del lungo addio” – osserva Daltrey – “In qualche modo faremo per perpetuare la musica della band”. Gli fa eco Townshend: “Suonare è un modo per sentirmi ancora giovane; noi siamo ciò che siamo, siamo bravi a suonare, la gente si diverte ancora e siamo molto fortunati ad essere ancora vivi e ancora in tour. “

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I concerti americani sono cominciati il 15 aprile dello scorso anno a Tampa, in Florida, seguiti da una apparizione della band al nuovo festival di Woodstock e al New Orleans Jazz and Heritage Festival e successivamente ad Austin, in Texas. Poi New York allo stadio Forest Hills, dove la band ha tenuto un leggendario concerto nel 1971. Si sono conclusi a novembre e riprenderanno nella primavera del 2017.

Nel corso dei loro 50 anni che sono passati dalla beat generation fino all’hard rock, influenzando milioni di musicisti con il loro stile compositivo ed esecutivo e sono considerati una delle migliori live band al mondo: performance mozzafiato e potenza pura. Hanno rappresentato, e continuano a farlo, il dinamismo e le contraddizioni delle generazioni. E proprio “My Generation”  – del 1965 – resta una icona classica della musica che incarna il dubbio della vita e della morte. E con orgoglio l’avventura continua, forse senza sosta.

 

 

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