Teatro Lo Spazio, va in scena la “Lezione” di Eugène Ionesco

Roma, al Teatro Lo Spazio, dal 14 al 19 febbraio, dal martedì al sabato ore 20.30, domenica ore 17.00, “La lezione” di Eugène Ionesco. Traduzione di Gian Renzo Morteo, regia di Fabio Galadini, aiuto regia Francesco Guglielmi, con Fabio Galadini, Erika Rotondaro, Simona Meola, scene e costumi  di Teatri Soratte.

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La Lezione è uno dei testi più importanti di Eugène Ionesco, è un “dramma comico”, è “Teatro dell’assurdo” perché “il Teatro è essenzialmente rivelazione di cose mostruose” così l’autore definisce il suo spettacolo al debutto a Parigi, il 16 febbraio del 1957, nel piccolo Théâtre de La Huchette, nel Quartiere Latino a due passi da Notre Dame.

Il protagonista assoluto di questo classico è il linguaggio, come dimostrazione della difficoltà di comunicare, ma soprattutto come strumento di potere: è il professore a decidere i significati da dare alle parole e chi ha il potere del linguaggio ha il potere sulle cose e sulle persone.
Dietro un’apparente lezione si consuma un rito gotico e omicida che si ripete all’infinito sotto gli occhi complici della governante. Il linguaggio assurdo e paradossale amplia e dilata il gioco crudele che si instaura tra il professore e l’allieva. Un professore che insegna diverse discipline, un’allieva che vuole conseguire il dottorato totale e una governante che sorveglia lo svolgersi delle lezioni con frequenti incursioni in scena. Il dramma di Ionesco, uno dei maestri dell’assurdo, è una metafora sul potere esercitato attraverso l’uso della parola che poco alla volta annichilisce, diventando ripetitiva come in un rito e che sul finale diventa una danza macabra. Ne “La lezione” la parola perde senso, ritorna alla propria origine, cioè ridiventa suono e chi lo subisce può essere usato e manipolato. Oggi più di ieri piegati come siamo a miliardi di parole apparentemente significanti, pronunciate da parolai che detengono il potere.

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