A Taormina, è binomio lirica-cabaret per Teresa Mannino

La comica palermitana al teatro antico porta in scena “La Traviata”

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Una cosa è certa. Giuseppe Verdi era un compositore all’avanguardia. “Moderno, tanto da intitolare la sua opera più conosciuta “puttana” e cioè ‘La Traviata”.

È quello che ha detto Teresa Mannino al teatro antico di Taormina Sabato sera durante il suo “Teresa Valery” che ha visto la comica palermitana accompagnare il pubblico per mano verso l’opera per “ridare respiro ai teatri più importanti d’Italia col bilancio in rosso”, come la stessa ha spiegato.

Ma non solo fusione di lirica e cabaret.

Per il pubblico presente al teatro greco, uno spettacolo di eclissi lunare che ha distratto non poco gli spettatori.

Ma la cabarettista palermitana, che ha studiato per undici anni pianoforte, ha avuto la meglio sulla luna e ha sconfitto la distrazione del pubblico portando la storia di Alfredo e Violetta dentro il suo spettacolo.

Senza mai smentire il suo stile, fatto come sempre di battute a sfondo sessuale e tanta voglia di storpiare le opere, com’è successo anche anni fa con l’Odissea di Omero, ora è il turno di Verdi.

Si, perché la mattatrice palermitana, coadiuvata dal maestro Alberto Maniaci -compositore palermitano- e dall’orchestra del teatro massimo di Palermo, ha fatto eseguire dallo stesso Maniaci, le arie più conosciute dell’opera di Giuseppe Verdi datata 1853, in versioni diverse dall’originale. Un esempio fra tutti, l’aver riproposto “Amami Alfredo” in stile moderno.

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Un’orchestra, questa presente al teatro antico, composta da 53 elementi che non sono stati risparmiati dalle battute sarcastiche a sfondo sessuale della Mannino che, con il suo vestito di organza e le sue scarpe arancioni, chiede all’arpista:-“Cosa hanno detto i tuoi genitori quando hai deciso di suonare l’arpa e non il trombone? E non ti piace il trombone?”

Ma Alfredo (interpretato dal tenore toscano Luca Canonici) e Violetta (il soprano palermitano Maria Francesca Mazzara) sono riusciti a tenere banco commuovendo il pubblico durante l’aria “La morte di Violetta”, portandolo ad una standing ovation. Per Verdi. E per quella che è l’opera più eseguita al mondo.

Ecco che la Mannino, nascondendo le lacrime di commozione per la maestosa interpretazione di Violetta da parte del soprano, saluta il suo pubblico ricordando di riempire i teatri d’Italia.

E che in fondo, nonostante il nostro Alfredo in quanto ad eleganza ha lasciato a desiderare, fasciato da un pantalone di scena extra-large, è comunque amato dalla sua Violetta.

Maria Luisa Sisinna

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