Suggestivo coinvolgente tributo a Giorgio Gaber al Teatro “Garibaldi” di Modica

Il teatro modicano ha rivissuto le atmosfere e la temperie di un periodo fascinoso in cui l’Italia, dopo il boom economico del dopoguerra, cominciava a fare i conti con le superficialità e le contraddizioni di un periodo in cui tutto sembrava facile e a portata di mano.

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Con “Tributo a Giorgio Gaber” è proseguita la stagione musicale del Teatro “Garibaldi” di Modica, Fondazione presieduta dal sindaco Ignazio Abbate, direttore artistico Giovanni Cultrera, sovrintendente Tonino Cannata: un concerto dedicato al poliedrico artista che con il suo teatro-canzone ha raccontato trent’anni del nostro Paese, dagli anni ‘70 fino alla morte avvenuta nel 2003. Prodotto dall’Associazione Culturale Art Evolution, lo spettacolo si è snodato con agilità accattivante, affidato alle raffinate professionalità di  Michele Cicero (tastiere, fisarmonica e piano), Giuseppe Guarnieri (pianoforte e voce), Antonio Cavallo (chitarre e cori), Riccardo Tona voce narrante.

Il teatro modicano ha rivissuto le atmosfere e la temperie di un periodo fascinoso in cui l’Italia, dopo il boom economico del dopoguerra, cominciava a fare i conti con le superficialità e le contraddizioni di un periodo in cui tutto sembrava facile e a portata di mano.

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Gaber, in quel periodo, si ritagliò il ruolo di censore del costume italico, sulla cifra del castigat ridendo mores, un revival della figura dei buffoni di quelle corti rinascimentali che, tra granducati e monarchie, hanno fatto dell’Italia ammirevole modello di vita e, al tempo stesso, ne hanno impedito per secoli l’unificazione; unici personaggi che potevano criticare e mettere in ridicolo la signoria, con bonarie scanzonate pillole di saggezza.

Come da tradizione del teatro-canzone, la musica, intrecciata con monologhi, il gioco di luci hanno ricreato quel ritmico alternarsi di canzoni e dialoghi con cui il grande Gaber riuscì ad affrontare importanti tematiche sociali e culturali dell’epoca.

Un omaggio che ha passato in rassegna le più note canzoni del cantautore, da “Destra–Sinistra” a “La libertà”, a “La nave” e tanti altri successi, per ricordare con passione e nostalgia il grande genio e soprattutto la sua straordinaria opera.

Il pubblico, come sempre accorso numeroso, ha applaudito generosamente la bella invenzione scenica che ha fatto rivivere i momenti di piacevole intelligenza che il grande cantautore ha regalato per tutta la sua parabola artistica.

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