Da Catania le testimonianze degli imprenditori siciliani durante l’Assemblea Confesercenti

Le piccole e medie imprese (Pmi) della Sicilia, in occasione dell’Assemblea annuale di Confesercenti, si sono inserite nel dibattito nazionale in video conferenza da Catania, che ha ospitato nei saloni di Palazzo Biscari oltre cinquecento imprenditori provenienti da diverse provincie della Regione

thumbnail_IMG_4078È stata l’occasione per fare il punto sullo stato dell’economia, offrendo strategie di intervento per un’auspicata ripresa delle Pmi, alla luce delle riforme promesse dal nuovo Governo, flat tax in testa.  A “dettare” le percentuali del fare impresa è stata la presidente nazionale di Confesercenti, Patrizia De Luise, che ha aperto l’Assemblea in diretta streaming da Roma dopo l’intervento del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Si è parlato della perdita nei consumi e negli investimenti, rendicontando un peggioramento nel saldo del bilancio pubblico di 0,4 punti del Pil, tant’è che per Confesercenti le clausole di salvaguardia dell’Iva e la legge di Bilancio dovranno segnare il punto di partenza dell’attività del nuovo Governo.

Da Catania ha fatto seguito il racconto di due testimonianze imprenditoriali, che – in video diretta con i consociati e le maestranze politiche e istituzionali – hanno esposto le proprie difficoltà nel fare impresa. Così le storie di successo e “sudore” di Monica Fedele, che a Messina ha investito sulla ricettività turistica e di Marco Catalano, che ha aperto una birreria nel quartiere Ballarò di Palermo, hanno dato un notevole contributo al dibattito nazionale. “È stata l’occasione ottimale – ha detto il direttore Regionale di Confesercenti e commissario della confederazione di Catania e provincia, Michele Sorberaper portare all’attenzione dei vertici nazionali il vissuto del nostro territorio, segnalando gli ostacoli che ancora bloccano il mondo delle Pmi. L’augurio è che il neo Governo si impegni a congelare l’Iva al 22%, perché l’ipotesi dell’aumento segnerebbe una catastrofe per l’impresa e i consumi. Confesercenti Sicilia, dopo il commissariamento del vecchio gruppo dirigente di Catania, sta ricompattando il tessuto imprenditoriale etneo per rilanciare il territorio. In sala erano presenti oltre cinquecento associati di cui un quinto erano catanesi: ciò significa che stiamo lavorando bene, ma lo stato di salute delle imprese catanesi si deve valutare assieme alle istituzioni locali, pertanto, nei prossimi giorni, chiederemo un incontro con il neo sindaco Salvo Pogliese. Catania deve puntare sul turismo, qualificando i servizi e riqualificando il centro storico”.

thumbnail_In video conferenza da Palazzo BiscariUna “like motive”, dunque, che punta alla ripresa delle Pmi, partendo dalla messa in rete di servizi. “Si insiste sulla ricettività – ha sottolineato il presidente della Confesercenti Messina, Alberto Palella, nonché vice presidente regionale – che, di certo, contribuisce a uno slancio economico. La cedolare secca, ad esempio, permetterebbe alle imprese di ridurre il peso fiscale. Attendiamo i progetti del neo Governo”. Per la vice presidente regionale di Confesercenti, Francesca Costa, “il turismo è ricezione e non possiamo esportarlo. Occorre valorizzare i centri storici, puntando sul lavoro delle Pmi”.

Mario Attinasi, che è il presidente di Confesercenti Palermo, ma anche vice presidente Regionale, ha espresso come “il numero di giovani che scommette sul proprio territorio sta crescendo. Ciò ci fa essere speranzosi nel futuro”.

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