I sindacati attaccano la ministra della Salute Giulia Grillo per un blitz nelle strutture catanesi

Molte criticità e perplessità sorgono, sull’apertura dell’ospedale “S. Marco” che parte in modo disorganizzato e anomalo, non riuscendo a dare assistenza territoriale, ad esempio ai residenti della IV Crcoscrizione, che si oppongono alla chiusura dell’ospedale “Santo Bambino” che offre un servizio di alta qualità professionale e sociale.

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Molte criticità e perplessità sorgono, sull’apertura dell’ospedale “S. Marco” che parte in modo disorganizzato e anomalo, non riuscendo a dare assistenza territoriale, ad esempio ai residenti della IV Crcoscrizione, che si oppongono alla chiusura dell’ospedale “Santo Bambino” che offre un servizio di alta qualità professionale e sociale.

L’arrivo del ministro della Salute Giulia Grillo a Catania è stata solo una passerella piena di belle parole e promesse, ma priva di contenuti e concretezza? Le autorizzazioni, agibilità sono state ottenute ed è attivato il sistema di sicurezza? Forse nel pubblico tutto ciò non ha importanza? O si ottiene facilmente, superando tutta la burocrazia e tempistica che debbono affrontare i privati?

Durante la sua visita al cantiere “S. Marco”, dopo aver incontrato i dirigenti della sanità locale, ha dichiarato “ho parlato a lungo con il Direttore Generale, mi ha assicurato che presto l’ospedale sarà terminato; il reparto materno infantile verrà attivato entro fine marzo, purtroppo senza il pronto soccorso pediatrico. Agli operai in presidio, che hanno qualche problema con Tecnics, ho assicurato l’impegno del Governo ad ascoltare le loro richieste; tornerò per verificare l’andamento dei lavori: è importante che cittadini e territorio dispongano di questa struttura di eccellenza per la quale sono già stati spesi 100 milioni di fondi europei”.

Al pronto soccorso del Policlinico la ministra si è dichiarata “piacevolmente sorpresa: i locali sono nuovissimi: ho trovato un’ottima organizzazione, buona capacità di gestione, percorsi definiti e soddisfazione da parte dell’utenza”, mentre al “Garibaldi vecchio” ha osservato “la situazione è abbastanza critica: sovraffollamento, locali vecchi, gente ammassata, flussi odierni ingestibili. La realizzazione del nuovo pronto soccorso con rianimazione e radiologia, finanziato con fondi di edilizia sanitaria del ministero, sarà completata entro marzo 2020. Importante che tutti i progetti si concludano nei tempi previsti e che venga assunto il personale necessario”.

Per Cgil, Cisl, Uil e Ugl “La tanto attesa visita a Catania del Ministro alla Salute, è equiparabile più ad una passeggiata di propaganda che ad un impegno istituzionale. Giulia Grillo ha dimostrato di non essere nelle condizioni politiche di assumersi delle responsabilità a breve e medio termine, a maggior ragione in una città complessa come Catania dove, da sempre e drammaticamente negli ultimi anni, è necessaria una razionalizzazione della sanità pubblica. Ancora una volta il governo nazionale non si è dimostrato attento ai bisogni del nostro territorio e la passeggiata del ministro ne è stata la prova”.

“Ricordiamo al ministro Grillo che a Catania i pronto soccorso scoppiano sempre più di utenti, innescando una serie di conseguenze pericolose che vanno dall’efficienza ed efficacia del servizio alla sicurezza stessa di medici e operatori sanitari. Forse il ministro ignora o fa finta di non sapere che al “Garibaldi vecchio” di Catania, da quando ha chiuso i battenti il PS del Vittorio Emanuele, i cittadini si ammassano e le emergenze si moltiplicano; nell’attesa che al “Garibaldi Nesima”, il nuovo PS venga completato, il servizio viene preso d’assalto, così come d’altronde accade al “Cannizzaro” e al Policlinico. Tutto,  mentre del PS del “San Marco” a Librino non si hanno notizie certe dell’apertura. La carenza di personale e il disagio che l’utenza catanese sta vivendo erano stati annunciati, con lucida chiarezza e molti anni di anticipo, da Cgil, Cisl, Uil e Ugl”.

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“Siamo ancora una volta di fronte ad una distonia governativa che rischia di affossare definitivamente Catania e preoccupa molto. La medicina del territorio, per vari motivi, non esiste oppure è molto carente (personale e strumenti) e il governo regionale Musumeci, pur mostrando buona volontà,  fa fatica a gestire una situazione che diventa sempre più intricata. Per questo chiediamo alla Regione una convocazione urgente affinché nel corso di un tavolo di confronto con i sindacati catanesi, si possa fare il punto delle azioni da intraprendere realmente. Cgil, Cisl, Uil e Ugl di Catania ribadiscono la centralità del servizio sanitario per uno Stato che continua a definirsi democratico. Ciò non può non passare dal rispetto dei diritti fondamentali, degli utenti e dei lavoratori. Dimenticarlo o ignorarlo è una grave mancanza politica”.

Replica la ministra “Mi dispiace che alcuni vogliano sempre fare polemica invece di cercare soluzioni. Al ministero stiamo tutti lavorando h 24 per una nuova strategia su sovraffollamento dei pronto soccorso, carenze di personale e ammodernamento degli ospedali, per rilanciare un SSN che il mondo ci invidia”.

Al pronto soccorso del Policlinico, nel frattempo, un nuovo episodio di violenza ha evidenziato un’ulteriore magagna: un’ausiliaria socio-sanitaria è stata aggredita da un utente che si riteneva trascurato. Calogero Coniglio, del sindacato FSI-USAE, ha ricordato “con le nostre denunce al questore Marcello Cardona, eravamo riusciti a far istallare un sistema punto a punto (collegamento diretto tra pronto soccorso e questura) per far arrivare la pattuglia senza passare dal centralino, guadagnando tempo. Nel nuovo pronto soccorso del Policlinico questo sistema non è stato istallato”.

È bello vedere nascere una struttura nuova: ospedale “S. Marco”, ci auguriamo con le carte in regola, ma qual è l’attenzione dei politici, verso i bisogni dei cittadini meno abbienti che perderanno la centralità dell’ospedale “Santo Bambino”, che non avranno più servizi sanitari nel loro raggio abitativo?

 

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