I signori del calcio: José Mourinho, l’asso di coppe

Il tecnico portoghese è uno dei più vincenti al mondo, avendo fatto le fortune di club come Porto, Chelsea, Inter e Manchester United

Mourinho

“Please don’t call me arrogant, but I’m European champion and I think I’m a special one”. E’ davvero difficile trovare un appassionato di calcio, tifoso di una squadra o semplice simpatizzante, che non riesca a identificare chi sia l’autore della frase qui riportata. Qualora ce ne fosse bisogno però vi diamo un suggerimento: quattro volte allenatore dell’anno IFFHS, due Champions, due Coppe Uefa, diverse vittorie in coppe e campionati nazionali che danno vita a una bacheca non esattamente da “pirla” (per citare un’altra sua frase molto famosa).

Stiamo parlando ovviamente di José Mourinho, allenatore tra i più discussi e vincenti dell’ultimo decennio che quella bacheca in parte qui descritta continua ad arricchirla ogni anno di premi e riconoscimenti di varia natura. Poco importa di che competizione si tratti o in che paese si svolga, il portoghese in breve tempo riesce sempre a creare squadre che regalano grandi soddisfazioni. Lo fece in Portogallo con quel Porto con cui riuscì a vincere tutto ciò che si poteva; continuò al Chelsea dove arrivò il secondo titolo della storia dei Blues con il record di 95 punti in stagione e poi Coppa di Lega, Community Shield, Coppa D’Inghilterra e secondo titolo consecutivo; poi ci fu il periodo all’Inter con quell’ormai storico ‘Triplete’; infine fu il Real Madrid ad affidargli la panchina a cui riuscì a far vincere campionato, Coppa e Supercoppa ma non quella tanto ambita Champions che arrivò poi nella capitale spagnola solo grazie a Carlo Ancelotti.

Dopo l’esperienza sulla panchina del Real arrivò poi nella vita dello stratega portoghese una scelta di cuore: il ritorno allo Stamford Bridge per tornare ad allenare quel Chelsea di Abramovic che nove anni prima lo aveva portato in I nghilterra. Ad oggi i ‘Blues’ hanno già portato a casa il primo titulo ( altro riferimento che sicuramente non vi sarà nuovo…) della stagione (la Coppa di Lega vinta in finale contro il Tottenham) e si trovano in testa in Premier. Tutto magnifico se non fosse già arrivata una terribile macchia su quel curriculum apparentemente così immacolato: la corsa alla Champions del suo Chelsea infatti è stata bruscamente interrotta agli ottavi per mano dei francesi del PSG. E allora – penserete voi – come si può celebrare un allenatore la cui squadra, considerata tra le favorite per la vittoria della competizione, è stata eliminata nel primo turno della fase ad eliminazione diretta? Perché qui non si parla di un allenatore qualsiasi, si parla di José Mourinho. Lo stesso José Mourinho che è l’unico allenatore al mondo ad aver vinto i campionati di Inghilterra, Spagna e Italia, lo stesso José Mourinho capace di vincere in ben quattro nazioni diverse (alle tre sopra citate va aggiunto il Portogallo) come solo altri tre prima di lui sono riusciti a fare, lo stesso José Mourinho che è tra i cinque maestri di questo sport che sono riusciti a portare a casa la Champions con ben due squadre diverse. E allora non ci si stupisce delle imitazioni in radio e in TV, delle continue attenzioni mediatiche, degli insulti e degli elogi e nemmeno uno studio apposito.

Perché Mourinho è così, o si odia o si ama, non esistono vie di mezzo. Lo sanno le squadre avversarie con cui l’allenatore non è mai stato particolarmente delicato né sul campo né fuori da esso e lo sanno i tifosi dell’Inter che probabilmente sperano che un giorno non troppo lontano il portoghese possa fare la scelta di cuore che lo ha già riportato sulla panchina del Chelsea e quindi di rivederlo a Milano. Questioni di gusti e simpatie- antipatie insomma ma, del resto, a chi gli chiedeva perché a molti risultasse così “antipatico”, lo Special One rispose con un “Nemmeno Gesù piaceva a tutti, figuriamoci io”. Mai banale. Un dato oggettivo però c’è: Mourinho è il “re di coppe”. Non c’è paese in cui vada in cui non porta a casa un trofeo, una media davvero impressionante con quasi una competizione vinta aggiunta alla sua personale bacheca ogni anno dal 2003 ad oggi.

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