Sicilia, insieme per discutere su “Il Trapianto Emopoietico: Problematiche Cliniche ed Istituzionali”

A Viagrande, in provincia di Catania ecco il convegno sul trapianto emopoietico: numerosi medici e studiosi di tutta la Sicilia hanno discusso sulla delicata tematica.

Al convegno “Il Trapianto Emopoietico: Problematiche Cliniche ed Istituzionali” svolto all’Istituto Oncologico del Mediterraneo di Viagrande, hanno partecipato medici e studiosi di tutta la Sicilia e il rappresentante del Ministero della Salute e del Centro Nazionale dei Trapianti Letizia Lombardini. Dopo i saluti di Paolo Cantaro, Direttore Generale Azienda Policlinico Vittorio Emanuele Catania, sono intervenuti: Etta Conticello, Alessandra Cupri, Salvatore Leotta, Andrea Spadaro, (Ospedale Ferrarotto Catania), Luca Lo Nigro (policlinico Catania), Gaetano Moschetti (IOM). Moderatori Rosario Giustolisi (IOM), Vito Sparacino (centro regionale trapianti Pa), Maurizio Musso (La maddalena PA).

Si sono considerati – afferma il direttore del corso Giuseppe Milone (Ferrarotto Catania) – i risultati ottenuti con la costituzione del “Programma di Trapianto Emopoietico Congiunto Metropolitano di Catania”, quale esempio di integrazione e collaborazione fra strutture differenti e affrontati alcuni argomenti di natura generale condivisi da tutta la
oncoematologia, essenziali nella messa in opera del trapianto stesso: l’utilizzo dei nuovi antiemetici, dei nuovi agenti per la mobilizzazione delle CSE (cellule staminali emopoietiche) e degli antimicotici sistemici in profilassi e terapia
”. Approfonditi, in particolare i programmi di trapianto emopoietico in Italia e a Catania, modalità di funzionamento dei programmi congiunti  e loro utilità; risultati ottenuti nel trattamento della Leucemia Acuta Mieloide; utilizzo dell’autotrapianto nei tumori infantili; l’emesi dopo chemioterapia: un problema ancora non del tutto risolto; profilassi e terapia delle infezioni micotiche; dose di CSE e risultati clinici ottenuti con l’autotrapianto nel Linfoma.

L’avv. Ettore Denti, presidente provinciale AIOP, ha dichiarato “I trapianti metropolitani sono uno strumento avanzato  e vincente, in Italia c’è ne sono sei, quello di Catania è veramente operativo e probabilmente è il terzo come produzione in Italia, contribuendo in maniera sostanziale alla riduzione della migrazione sanitaria. Prima della fine dell’anno faremo una riunione e in due anni saremo autosufficienti, non esporteremo più pazienti”.

Il “Trapianto emopoietico”, rappresenta una area in cui Catania è attivamente presente da più di 20 anni con risultati in linea con quelli ottenuti in altri Centri Italiani ed esteri.
Questa procedura è impiegata nel trattamento delle “neoplasie onco-ematologiche” delle leucemie acute, ma il “trapianto autologo” trova estesa indicazione anche nel trattamento del mieloma multiplo e dei linfomi ricaduti, dopo terapia convenzionale.

In una ottica di razionalizzazione delle risorse, le tre Unità cliniche attive nel trapianto di midollo: Unità Trapianto Emopoietico Ospedale Ferrarotto, Trapianto Pediatrico e Trapianto Autologo Istituto Oncologico del Mediterraneo, pur appartenendo ad aziende Ospedaliere differenti, si sono fuse in unico Programma di Trapianto diretto da Giuseppe Milone. Ciò con l’intento di migliorare ancora i risultati e di offrire al paziente procedure pronte ed efficaci. Questa fusione in primo luogo faciliterà il raggiungimento di uno standard di qualità di eccellenza. L’utilizzo del “trapianto allogenico” rappresenta infatti oggi il trattamento post-remissionale di scelta nella maggioranza delle leucemie acute.

Se già molto è stato fatto nell’area del trapianto emopoietico in Sicilia”, tanto rimane ancora da fare, in quanto la migrazione sanitaria nel settore rappresenta nella nostra isola un problema solo in parte risolto, sia in area pediatrica che in quella delle emopatie dell’adulto. La creazione di una rete in Sicilia, il riequilibrio dei posti letto e la attuazione del decreto assessoriale 26 ottobre 2012 con la giusta valorizzazione dell’esistente, rappresentano i passi necessari al miglioramento ed al recupero dei pazienti, evitando di affrontare i viaggi della speranza.

 
 
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